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Branding

Branding
  • Autore: Valeria Silvia Francese
  • Ultima modifica: Aprile 2024

Il progetto "branding" vuole portare all'attenzione quanto sta accadendo in Iran.  

Difficile, impossibile rimanere indifferenti al progetto che ci ha proposto Pierre Rizzi, fotografa nostra concittadina che da settimane ritrae donne che volontariamente hanno deciso di fare parte del suo progetto "branding".  50 e più donne che si sono fatte fotografare con una benda oculare sull'occhio destro.

Perché? Per portare attenzione su quanto sta succedendo in Iran a tante donne e uomini. Dati ufficiosi ( non potrebbero che essere altrimenti) parlano di circa 580 persone colpite deliberatamente con proiettili da caccia all'occhio destro o ad entrambi. Come per l'appunto a volerli marchiare, branding infatti è il temine usato da uno medico di Teheran.

Su Instagram si possono trovare le storie di Niloufar Aghaee ostetrica trentaduenne che con un coraggio incedibile continua a proclamare i suoi diritti e la sua libertà: "Nessuno e niente vincerà mai una giovane donna che legge libri e poesie e ascolta musica, bevendo un caffè", si legge sul suo profilo Instagram @niloofar_aghaee.midwifery

Oggi sul Corriere della Sera abbiamo letto la storia di una giovane mamma, Elaheh Tavakoliyan, che si è semplicemente trovata vicino, con i suoi bambini, ad una protesta che si era formata inaspettatamente. Anche lei ha perso il suo occhio, ma non il suo coraggio.

Impossible rimanere indifferenti a queste storie. Perdere, in questo modo soprattutto, un occhio, spiegano dottori e psicologi, è una delle esperienze più traumatizzanti che si possono avere. E le vittime provano questo trauma ogni mattina quando aprono gli occhi o quando si guardano in uno specchio.

Ecco perché Soroptimist Lomellina con questa foto ha voluto aderire al progetto "Branding". Per Elaheh, per Niloufar, per una generazione di giovani iraniani che sta cercando di lottare per libertà loro e dei loro figli. 

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