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Caterina Cantoni e Antonia Pellegrini .

Due signore del ricamo fra Cinque e Seicento

Caterina
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  • Club: Alessandria
  • Autore: Francesca Varese
  • Ultima modifica: Marzo 2022


Su piattaforma zoom, il secondo degli eventi realizzati in collaborazione con Assessorato e Consulta comunali Pari Opportunità ed inseriti nel calendario Marzo Donna 2022. Relatrice Magda Tassinari - Storica dell'arte - per un argomento particolare, sconosciuto ai più: "La tecnica del ricamo" un'arte per poche donne. Il focus dell'intervento su due nomi importanti: Caterina Cantoni e Antonia Pellegrini, due Signore del ricamo fra Cinque e Seicento.

Introdotta dalla Presidente Valeria Moratti, la relatrice laureata in Lettere all'università di Genova, con specializzazione in Storia dell'arte, attualmente docente al Liceo di Savona, ha iniziato la sua conversazione analizzando la figura della donna inserita nell'arte del ricamo, un'attività per tanto tempo esclusivamente maschile. 

Quest'arte è stata sempre considerata minore, attribuita erroneamente al settore tessile, dimenticando che il ricamo avviene sì su tessuto ma realizzato su precedente disegno: quindi arte a tutti gli effetti (definita più volte dalla relatrice "pittura ad ago!")

Se ne trovano tracce nel 400, in cui i ricamatori dell'Accademia di San Luca, la qualificano quale arte tipicamente maschile. Attraverso stampe d'epoca si intravvede la presenza femminile in qualità di collaboratrice (pura manovalanza) e nel ruolo attivo solo a seguito della vedovanza con la rilevazione della bottega del marito ricamatore. In effetti, le botteghe erano piccoli opifici a conduzione familiare. Le due artiste illustrate nell'incontro erano ricamatrici talmente eccezionali che passarono alla storia con il nome del marito declinato al femminile: la Cantona e la Pellegrina.

La prima (Milano 1542 - 1601) fu una delle più celebri artiste del ricamo del tardo 500, superando in fama e per la fantasia inventiva ma soprattutto per l'eccezionale abilità, altri ricamatori pur di notevole valore. Figlia di un orafo milanese, sposa nel 1559, il nobile Bartolomeo Cantoni, dal quale ha quattro figli. Fu celebrata da scrittori e poeti contemporanei e di lei ci rimangono soltanto alcuni lavori di particolare effetto e singolare bellezza. Il suo ricamo è identico sia sul dritto che sul rovescio, senza segni visibili di fermature.

La Pellegrina, meno famosa della precedente, nasce nel 1583 e sposa il pittore Gian Domenico Pellegrini. Non appartiene a famiglia nobile ed è nota soprattutto per aver eseguito (insieme a Pompeo Berlusconi, su disegni di Cerano) i parati per la canonizzazione di San Carlo Borromeo svoltasi nel Duomo di Milano ed in San Pietro a Roma, il 1° novembre 1610.

Le due artiste si differenziano anche per la finalità delle loro opere: la Cantona realizza ricami profani, la Pellegrina ricami sacri. La relatrice accenna anche alla Figlia Ludovica (o Lidovina) Pellegrini che, della madre, erediterà lo stile del ricamo nonché la bottega di famiglia.

La conclusione da parte di Magda Tassinari si concentra sull'immagina del Paliotto della Sindone (Duomo di Torino), un'opera di straordinaria bellezza (misura cm. 98 x 220) della quale non si conosce l'esatta attribuzione se a Cantona o a Pellegrina. Essendo di carattere sacro potrebbe essere un'opera della Pellegrina ma, essendo commissionato dai Savoia, potrebbe essere, grazie alle origini nobiliari, stato ordinato alla Cantona.

 

Rosa Mazzarello

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