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web:Camille Claudel

Scultrice innamorata e talentuosa

Camille
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  • Club: Alessandria
  • Autore: Francesca Varese
  • Ultima modifica: Marzo 2021

Appassionata esposizione al secondo  dei tre incontri inseriti nel programma "Marzo Donna 2021".
La figura di Camille Claudel, scultrice innamorata e talentuosa ma soprattutto la bravura e le competenze e la capacità di tracciare un profilo così particolare, hanno fatto apprezzare appieno la relatrice. Rossana Vitiello, storica dell'arte, ha un curriculum che va al di là della mera qualifica.

Laureata in Lettere con tesi in Storia dell'arte, conseguendo il Dottorato di ricerca in Storia e Conservazione dei Beni Culturali e Architettonici. Poi  ha orientato la propria ricerca sulla cultura figurativa tra Otto e Novecento. Al suo attivo molte pubblicazioni, la portano a collaborare con l'Università di Genova e, dal 2015, presso il Segretariato Regionale del Ministero dei beni e attività culturali della Liguria.

Genio, passione, solitudine, miseria e follia nella vita della scultrice francese Camille Claudel, allieva ed amante del grande Auguste Rodin, il cui valore personale e contributo all'arte del Maestro, attendono ancora di essere considerati. "Ha una natura profondamente personale che attira per la grazia ma respinge per il temperamento selvaggio". Così si espresse lo scultore francese Rodin su Camille Claudel sua modella e musa, poi allieva, già dotata di grande talento, infine artista originale, diventata scultrice per scolpire il suo amore per colui che tutto le aveva insegnato. "Le ho mostrato l'oro, ma l'oro che trova è tutto suo" diceva Rodin della giovane allieva. Camille , prima di tre figli, dopo di lei Louise e il famoso Paul, sul quale eserciterà una intensa influenza affinché abbracciasse l'arte dello scrivere lui la definirà: maestosa, fiera,"una fronte superba, sormontante due occhi magnifici, di un raro azzurro, così raro da incontrarsi se non nei romanzi!" Già a 12 anni rivela la sua passione artistica affiancando allo studio dei classici la manipolazione dell'argilla. E fu proprio la costanza con cui si applicava alla modellatura che convinse il padre a lasciare la provincia e trasferire la famiglia a Parigi, per poter permetterle di iscriversi all'Accadémie Colarossi. E' del 1881 la sua prima opera: Diana scolpita in gesso, cui seguiranno molti volti realizzati in terracotta a manifestare la sua forte attenzione alla figura. Il maestro lascia Parigi lasciando a Rodin il suo studio e i suoi allievi, tra cui Camille, allora 18enne. E' un incontro fecondo per entrambi. Lui, 40enne, resta abbagliato dalla giovane età, dalla bravura, dalla cultura. Seguiranno anni all'insegna della collaborazione, di intenti, di sensualità, in cui Rodin si sente più discepolo che maestro , impossibilitato quasi a sottrarsi al giogo di quella femminile, forte personalità. Da subito li legò una grande passione ed anche una reciproca influenza (lui ritrasse lei, lei ritrasse lui) e grande collaborazione (fu Camille a modellare le mani e i piedi nelle figure della Porta dell'Inferno). Ma Rodin aveva un'altra donna, Rose e un figlio. Mai avrebbe lasciato la fedele compagna che gli perdonava le numerose avventure. Dopo gli anni di intensa passione artisticamente espressa con la scultura in bronzo La Valse, del 1891, in cui Camille scolpì una sinuosa coppia che balla appassionatamente il valzer, nel 1892 tra loro avvenne la rottura definitiva, avendo lei compreso che mai lui avrebbe lasciato Rose. Abbandona quindi l'atelier e ne affitta uno proprio per intraprendere un percorso in ricerca di una nuova dimensione, personale e di autoaffermazione. Nascono in questi anni opere particolarissime sino a sfociare nel suo capolavoro l'Age mur del 1907. Espressione artistica del distacco da Rodin, l'Età matura, è una scultura che ritrae una giovane donna in ginocchio con le braccia protese verso un uomo più anziano che, voltate le spalle, si lascia portar via da una donna anziana,riconoscibili nella giovane donna Camille, nell'anziano Rodin , nell' anziana forse Rose o forse, simbolicamente, la morte. Nel 1900 le sue realizzazioni testimoniano il profondo mutamento artistico avvenuto in Camille, avvicinatasi all'arte giapponese assimilata anche dall'Art Nouveau, utilizza un materiale prezioso come l'onice, per creazioni raffinate. Sono rare le sue amicizie ed i contatti con le persone. Invitata da Rodin risponde "che non ha cappelli, né scarpe ed i suoi stivaletti sono consumati". Assistiamo ad una caduta in miseria anche se il padre le assicura sostegno. Successivamente Camille reincontra Rodin : per lei il declino, per lui la consacrazione a grande di Francia. Intanto si palesano i segni di un disordine mentale che la portano a soffrire di manie di persecuzione. La sua mente smarrisce il senso della realtà, le ossessioni la portano alla follia. Il 10 marzo 1913 viene portata in manicomio nei pressi di Parigi. Successivamente sarà trasferita in altro manicomio nei pressi Avignone dove morirà il 19 Ottobre 1943. Nei trent'anni di internamento né disegnò né modellò. In solitudine ed abbandono si lasciò vivere aspettando invano la visita della sorella e della madre alle quali aveva ripetutamente chiesto di essere riaccolta in casa.

Rosa Mazzarello 

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