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Il Lavoro di rete a contrasto della violenza

Il lavoro di rete a contrasto della violenza sulle donne

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Il Soroptimist International Club di Ancona per celebrare " La giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne", ha ospitato la Dott.ssa Simona Cardinaletti- Psicologa e psicoterapeuta, responsabile Ambito disagio Adulti per Strutture e Servizi facenti capo all'Impresa Sociale " POLO 9"di Ancona.

Presenti molte Socie del Club ed alcuni Ospiti, la Presidente Antonella Daniele, ha rammentato il significato di questa giornata e l'impegno costante del Soroptimist International d'Italia e quindi del Club Ancona in quest'ambito. Anche quest'anno infatti aderiamo alla campagna" ORANGETHE WORLD" promossa dall'ONU, UnWoman e dalla Federazione Europea del SI. Dal 25 novembre, al 10 dicembre – "Giornata Internazionale per i Diritti umani" vi saranno16 giorni di attivismo, volti a sensibilizzare la società sul tema con adozione del colore arancione, che simboleggia il futuro senza violenza,e l'adozione del motto " NON ACCETTARE NESSUNA FORMA DI VIOLENZA –CHIAMA il 1522 .

Il Soroptimist International Club di Ancona per celebrare " La giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne", ha ospitato la Dott.ssa Simona Cardinaletti- Psicologa e psicoterapeuta, responsabile Ambito disagio Adulti per Strutture e Servizi facenti capo all'Impresa Sociale " POLO 9"di Ancona.

Presenti molte Socie del Club ed alcuni Ospiti, la Presidente Antonella Daniele, ha rammentato il significato di questa giornata e l'impegno costante del Soroptimist International d'Italia e quindi del Club Ancona in quest'ambito. Anche quest'anno infatti aderiamo alla campagna" ORANGETHE WORLD" promossa dall'ONU, UnWoman e dalla Federazione Europea del SI. Dal 25 novembre, al 10 dicembre – "Giornata Internazionale per i Diritti umani" vi saranno16 giorni di attivismo, volti a sensibilizzare la società sul tema con adozione del colore arancione, che simboleggia il futuro senza violenza,e l'adozione del motto " NON ACCETTARE NESSUNA FORMA DI VIOLENZA –CHIAMA il 1522 .

In Ancona sono illuminati di arancione Il Teatro delle Muse, l'Arco di Traiano, la Stazione del Comando Provinciale dei Carabinier, in cui il Club Ancona ha realizzato "Una stanza tutta per sé" e a Falconara "Il Centro Pergoli".

Quindi, la dott.ssa Cardinaletti, ha relazionato su " Il Lavoro di rete a contrasto della violenza sulle Donne"

L'intervento ha evidenziato i tanti progressi fatti nelle azioni a contrasto della violenza alle donne nella Regione Marche, a partire dal 1984, quando nella città di Ancona è nato il Centro Antiviolenza Donne e Giustizia, gestita da delle avvocate che nella loro attività quotidiana sperimentavano come il diritto fosse pensato da uomini e difendessero soprattutto i diritti di quest'ultimi a scapito delle donne e nel 2000 nasce la prima casa rifugio delle Marche gestita dalla Coop. La Gemma (oggi Polo 9).

Ad oggi nella Regione Marche ci sono:

• 5 centri antiviolenza, 1 per ogni provincia, più altri centri e sportelli dedicati

• 2 Case di Emergenza, una a Pesaro e l'altra ad Ascoli, per l'accoglienza immediata di donne che devono essere allontanate dalla loro residenza a causa della violenza

• 5 case rifugio per l'accoglienza di donne con o senza figli minori, per garantire la sicurezza ed intraprendere un percorso di affrancamento psicologico dalla violenza

• 2 case di semiautonomia, per la costruzione di un progetto di autonomia.

Oltre alle strutture di accoglienza un grande lavoro è stato fatto a livello delle reti; nell'intervento con le donne vittime di violenza non si può prescindere dalla sinergia tra i vari attori coinvolti, per la complessità del fenomeno che investe le tante aree che attraversano il continuum che parte dalla protezione per arrivare all'emancipazione.

Il punto di forza delle reti è quello di raccogliere saperi e competenza costruiti in anni di lavoro, svolto da tante figure professionali e in tutti i territori, inizialmente in maniera pioneristica per poi trovare nell'esperienza forme più definite ed organizzate

La criticità è rappresentata dalla necessità, che ogni componente della rete deve rivedere le proprie prassi consolidate per attuare degli adattamenti sia in relazione alla problematica che alla sinergia con altri attori.

Attualmente nella Regione Marche abbiamo tre livelli di rete:

Rete Regionale: formata dl livelli dirigenziali della Sanità, dei Servizi Sociali, dell'Area Giudiziaria, delle Istituzioni Scolastiche, dell'area del Lavoro, gli Ordini Professionali. La Rete Regionale ha il compito di deliberare sulle azioni politiche a contrasto della violenza di genere

Reti Provinciali: formata dagli stessi soggetti della rete regionale ma a livello operativo. Le reti provinciali hanno il compito di definire le prassi d'intervento integrato, in modo da attivare la rete di protezione da qualsiasi punto della rete arriva la richiesta di aiuto, da parte delle donne.

Rete Locali: dagli operatori dei vari soggetti della rete che lavorano con la singola donna.

Tanto è stato fatto, per cercare di affrontare il tema della violenza alle donne, quando emerge e si manifesta nelle varie forme.

Ancora tanto resta da fare, sul piano culturale che vede ancora le donne in una posizione di svantaggio legata agli stereotipi di genere. La violenza appartiene alla nostra cultura ed è "una manifestazione dei rapporti di forza storicamente diseguali tra i sessi, che hanno portato alla dominazione sulle donne e alla discriminazione nei loro confronti da parte degli uomini e impedito la loro piena emancipazione" (Convenzione d'Istanbul 2011)


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