E' importante essere a conoscenza delle nuove frontiere della conoscenza e della tecnologia che le rende fruibili all'umanità e l'intelligenza artificiale o A.I. è una di queste. Il club ha pertanto ritenuto utile fornire alle socie l' incontro con un esperto del settore che ha illustrato le potenzialità di questo nuovo mezzo di elaborazione del pensiero umano ma anche i suoi rischi per un uso non ideo o strumentalizzato da organizzazioni o individui privi di controllo e di etica.
Il 7 marzo alle ore 20 presso l'hotel Minerva di Arezzo si è tenuta la conviviale del club per assistere alla conferenza dal titolo:"Intelligenza artificiale fra spinte evolutive e percezioni: cosa ne sappiamo davvero?"
La presidente del club Maura Lodovici e la socia Gabriella Lucani il giorno precedente, ospiti di Tv Sandomenico Arezzo avevano già illustrato come le finalità del club fossero il contrasto alla disparità di genere e alla violenza ma anche l'arricchimento culturale e scientifico e questa serata è appunto stata occasione di conoscenza e/o approfondimento di un tema quanto mai dibattuto e attuale come è l'intelligenza artificiale o A.I.(Artificial intelligence ).Presentato dalla socia Cristina Muzzi,l'esperto da fisico teorico è passato alla dirigenza di un management sanitario il cui staff, sotto la sua guida, ha ideato la piattaforma "Care" per la gestione delle malattie croniche e della salute in genere arrivando a coprire il 40% della sanità in Lombardia con un protocollo che entrerà anche nella regione toscana a breve.
Il dottore ha esordito ricordando che l'intelligenza umana può essere definita in base alla capacità di adattamento, capacità di creare connessioni tra conoscenze apparentemente differenti, problem solving ,capacità di rispondere esaurientemente ai bisogni ecc.. ma si parla anche di intelligenza emotiva, sociale, affettiva ed altro. L'intelligenza artificiale ha appunto la capacità di simulare i vari comportamenti mentali dell'uomo ,sulla base di algoritmi che apprendono dall'esperienza e sono in grado di dare risposte molto più veloci di quelle umane.
La sua origine risale alla 2 guerra mondiale quando Alain Touring inventò una macchina capace di decriptare le informazioni segrete dei tedeschi grazie al reperimento di reti neurali con equazioni differenziali. Touring istituì un test ma anche nei decenni seguenti ci fu il limite di non riuscire a unire A.I. ad un super computer. Bisognerà arrivare al 2000 per avere la sconcertante notizia della sua realizzazione e la dimostrazione nel 2011 di essere in grado di superare l'intelligenza umana battendo un professionista ad una partita di scacchi grazie alla potenza del calcolo.
Il perfezionamento dell'A.I. che è razionale ma non intelligente e che già interagisce con noi nella GPT e in Google ,dovrà avere anche capacità sensoriali ,ampliando lo scenario dei bisogni a cui dare risposta.
Ovviamente si crea la necessità di un uso proficuo dell'invenzione ,come quella di comprendere, attraverso biomarcatori in base alla voce, se una persona è affetta o meno da una malattia o prevedere ciò che può essere impattante per l'uomo e l'ambiente-
Tuttavia l'A.I. può essere falsata e manipolata con false informazioni a scopi non etici e non essere usata correttamente e non esiste possibilità alcuna di controllo. L'Italia ,peraltro, ha poche risorse e una burocrazia che frena l'investimento in strategie innovative per cui la sperimentazione dell'A.I. deriva in gran parte da paesi come Cina ,Usa o Paesi orientali e questo accresce i rischi e i limiti del suo utilizzo