Soroptimist
search

Women's history: Giovanna I d'Angiò

Incontro con David Casagrande, storico

Women's
chevron_left
chevron_right
  • Club: Arezzo
  • Autore: Anna Pincelli
  • Ultima modifica: Marzo 2021

Nella Giornata internazionale dei diritti della donna il Club Arezzo ha organizzato un incontro on line con David Casagrande dal titolo: “Una regina tenace e controversa: Giovanna I d'Angiò”.

L’interessante relazione ha fatto luce su quella che si è rivelata essere una figura ‘nascosta’ nella storia e storiografia, "quasi fosse una nota a piè di pagina”, come dimostrano le poche righe a lei riservate sia nei manuali di storia medievale sia nei dizionari.

Partendo dalla considerazione che la storia è scritta dagli uomini e, nel caso in questione (la storiografia moderna su Giovanna d’Angiò deriva dal trattato sulla sua vita, voluto, per motivi dinastici, da Luigi XII di Francia, ritenendola illegittima come regina), si basa sul giudizio di detrattori tratteggiato sotto particolari angolazioni e secondo la mentalità del tempo; costatando inoltre che, non casualmente, l’esaustiva voce del Dizionario Biografico degli Italiani è redatta da un autore tedesco, ovvero appartenente ad un’area culturale in cui la storia è studiata per micro-ambiti, il relatore (laurea specialistica in Storia presso l’Università degli Studi di Firenze, borsista in Storia Medievale alla Binghamton University-State of New York) ha brillantemente dimostrato che la storiografia di Giovanna è esemplificativa del motivo per cui serve uno studio specifico dedicato alle donne nella storia, come avviene nel mondo anglosassone con la Women’s history, branca della storia riconosciuta dalla metà degli anni Sessanta del secolo scorso.

Pertanto è stato delineato un interessante profilo di Giovanna I d'Angiò (1326 circa -1382), regina regnante -tra le prime in Europa- di Napoli dal 1343 al 1381, anno della sua deposizione, oltreché titolare di Sicilia e di Gerusalemme, contessa di Provenza e di Forcalquier: sovrana controversa e contestata non ha goduto di grande fama, benché potente, avendo partecipato attivamente a decidere le sorti di un’Europa al centro di contese dinastiche e di intrighi, in un’epoca complessa tra la crisi della dinastia angioina a Napoli e l’avvento degli Aragonesi, caratterizzata da instabilità e continue congiure, non solo affrontando uno scisma religioso ma riuscendo anche a dirimere la questione siciliana.

Cresciuta nella colta e raffinata corte del nonno Roberto d’Angiò, nel 1343, alla morte di questi, Giovanna per diritto ereditario riconosciuto dalla Santa Sede alla discendenza femminile, ascese, appena sedicenne, al trono de “Il Regno”, esteso e ricco, l’unico allora esistente nella penisola italiana. Per convenienza e per equilibri dinastici stipulò quattro matrimoni, il primo dei quali, contratto a soli sei anni con il cugino coetaneo Andrea d'Angiò, secondogenito del re Carlo Roberto d'Ungheria, le arrecò, a seguito dell’uccisione del marito diciassettenne, di cui fu accusata, la negativa fama di donna rapace e lussuriosa, come testimoniano sia Petrarca sia Boccaccio, che la definisce addirittura “lupa”, salvo poi riabilitarla come “radioso splendore d’Italia”.

Tratteggiata al contempo come spietata, feroce e avida di potere, poi sottomessa e 'prigioniera in casa', vulnerabile ed incapace di governo, rinacque con tenacia imponendosi abilmente come regina guerriera tanto da esser effigiata con la corazza sulle monete; insignita della Rosa d’Oro massima onorificenza pontificia, alleata dell'antipapa Clemente VII, interdetta e scomunicata da Urbano VI, legata a S. Caterina da Siena e alla visionaria Santa Brigida di Svezia, raffinata amante delle arti, infine uccisa per ragioni dinastiche: dal fondo della storia emerge, in tutta la sua appassionante complessità, una figura femminile avvincente, stimolando il desiderio di approfondirne la conoscenza.

X