Soroptimist
search

Cerimonia d'ingresso nel Club di tre nuove socie

a seguire incontro con le relatrici Sabrina Buoro e Manuela Pellegrini sul tema. "La medicina di laboratorio a difesa delle vittime di violenza...quello che non conosci"

Obiettivi:

Cerimonia
chevron_left
chevron_right

Presso la Sala F. Galmozzi in Bergamo alle ore 19,45 cerimonia di ingresso e spillatura delle nuove socie attive: Marzia Bassani, Susanna Marziali e Maria Pia Sala Chiri. 

Alle ore 20 incontro con le relatrici Sabrina Buoro, direttore del Centro Regionale  di coordinamento della Medicina di Laboratorio e socia del Club, e Manuela Pellegrini, primo ricercatore del Centro Nazionale Dipendenze e Doping del Istituto Superiore di Sanità,  che tratteranno il tema: "La medicina di laboratorio a difesa delle vittime di violenza...quello che non conosci". La Dott.ssa Dott.ssa Manuela Pellegrini ha presentato il documento predisposto dal Gruppo di Studio di Tossicologa Analitica Forense e Doping della Società Italiana di Biochimica Clinica e Biologia Molecolare Clinica - Medicina di Laboratorio (SIBioC), il documento descrive le procedure operative volte a identificare e gestire i casi di violenza droga-correlata, nell'ambito del “Codice Rosa”, un protocollo per la tutela e l'accoglienza delle vittime di violenza. Il pronto soccorso rappresenta il primo punto di accesso e deve agire anche con attenzione medico-legale. È fondamentale una corretta raccolta dei campioni biologici e il rispetto della catena di custodia per garantire la validità delle prove in ambito giudiziario. Nel documento viene affrontato il concetto di Chemical Submission o Drug-Facilitated Crime (DFC), dove l'alterazione dello stato psichico della vittima mediante sostanze psicotrope favorisce reati come aggressioni sessuali o rapine. Il fenomeno è in crescita, favorito anche da social network e app per incontri. Attualmente, non risultano identificati, a livello regionale, Laboratori di Tossicologia Forense specificamente designati per le indagini relative alla determinazione di sostanze d'abuso in matrici biologiche nei casi di violenza droga-correlata. Tale carenza strutturale limita l'uniformità e l'efficacia degli accertamenti tossicologici, compromettendo la tempestività e l'adeguatezza delle valutazioni medico-legali richieste dall'Autorità Giudiziaria. Nello specifico questo protocollo operativo illustra in modo dettagliato le procedure per la raccolta e la conservazione di campioni biologici quali urine, sangue e capelli, stabilendo tempistiche precise al fine di garantire l'affidabilità e la validità dei risultati analitici. In particolare, l'analisi dei capelli si distingue per la sua capacità di rilevare l'esposizione a sostanze stupefacenti o psicotrope avvenuta anche settimane o mesi prima del prelievo, grazie alla lenta crescita del capello che incorpora e trattiene i metaboliti delle sostanze assunte. Questa caratteristica consente di estendere significativamente la finestra temporale di rilevazione rispetto ad altre matrici biologiche, offrendo così un utile strumento per la ricostruzione storica del consumo di sostanze. Tutte le analisi devono essere eseguite mediante tecniche cromatografiche abbinate alla spettrometria di massa, uniche metodiche riconosciute con valore legale. L'accuratezza delle procedure e il rispetto della catena di custodia sono elementi cruciali per garantire la validità medico-legale delle evidenze tossicologiche. E' seguito dibattito con interventi delle socie alle quali le relatrici hanno risposto esaustivamente.

X