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Si parla di Leonardo

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  • Club: Busto Arsizio
  • Autore: Marzia Re Franschini
  • Ultima modifica: Giugno 2019

In occasione dei 500 anni dalla morte, parliamo di Leonardo Da Vinci, uno dei più grandi geni dell'umanità. Relatore d'eccezione Mons. Alberto Rocca, direttore della Pinacoteca Ambrosiana di Milano, che, attraverso una presentazione di questo uomo dai molteplici talenti e un successivo dibattito, ha posto l'attenzione sull'architetto, pittore, scultore, anatomista, ingegnere e progettista di fama mondiale.

 

Figlio illegittimo di Piero Da Vinci, Leonardo non ebbe una formazione di studi pubblici; non conosceva il latino, lingua ufficiale della cultura, e non poteva quindi leggere classici e tantomeno trattati scientifici. Egli stesso afferma in un suo scritto:

"So bene che, per non essere io letterato, che alcuno presuntuoso gli parrà ragionevolmente potermi biasimare coll’allegare io essere omo sanza lettere"

La sua formazione avviene grazie agli incontri con i personaggi dell'epoca, primo tra i quali il Verrocchio che lo prende nella sua bottega.

Per Leonardo "la sperienza è la base della conoscenza" e l'occhio diventa l'elemento interpretativo della realtà. Per il nostro relatore, il dipinto serve a Leonardo per dare testimonianza delle sue conoscenze scientifiche.

Durante le presentazione Mons. Rocca ci illustra alcune pagine del Codice Atlantico, di cui la Pinacoteca Ambrosiana detiene ben 1119 pagine, con i disegni delle macchine progettate da Leonardo e, a testimonanza di quanto sopra affermato, il dipinto "Ritratto di Musico", mettendo in evidenza l'espressività degli occhi, indagati da Leonardo con un diverso passaggio di luci e ombre che causano una diversa dilatazione delle pupille.

 

 

 

 

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