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Mabi Sanna intervista Anna Gardu

Mabi
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  • Autore: Carla Sanjust
  • Ultima modifica: Aprile 2022

Un dialogo tra artiste: questo il contenuto della serata dedicata ad Anna Gardu, creatrice di dolci a base di pasta di mandorle, intervistata dalla nostra socia Mabi Sanna, che la conobbe nel 2014 in Campania in occasione di un concorso d'arte presieduto da Vittorio Sgarbi. In quella sede Anna fu insignita dal celebre critico del premio del presidente, il più prestigioso della manifestazione, per avere interpretato il tema posto (Gioacchino Murat) confezionando un galletto in pasta di mandorle espressivo della vanità, la principale caratteristica del celebre personaggio della Rivoluzione Francese, divenuto re di Napoli. Un dialogo tra artiste, dunque, perché i dolci di Anna sono opere d'arte in miniatura, per la ricchezza e precisione delle decorazioni, e non a caso hanno incantato Sgarbi, che le ha esposte all'Expo2015 di Milano e in Giappone, dove sono state esposte nel 2017.

L'intervista ad Anna Gardu, condotta con grazia ed efficacia da Mabi Sanna, ci ha introdotto in un mondo poetico e nello stesso tempo concreto, dove la storia di una tradizione dolciaria familiare iniziata da quattro generazioni, grazie ad un intraprendente bisnonno ligure allievo della scuola di pasticceria di Genova, successivamente trasferitosi e stabilitosi per amore in Sardegna, si intreccia con l'impegno attuale per la conservazione e la tutela di un ricchissimo patrimonio di conoscenze e di tecnica costruito da allora e tenacemente custodito e tramandato dalle donne della famiglia, fino a lei.

Anna si è rivelata donna legata ad un passato solidamente fondato su un lavoro paziente, attento al particolare e raffinato, molto simile sotto questo aspetto a quello dei miniaturisti e dei calligrafi, e per questo particolarmente apprezzato nel mondo asiatico e soprattutto in Giappone, dove la sua mostra del 2017 ha riscosso un successo straordinario. Ma Anna è anche donna proiettata verso il futuro, con il suo impegno infaticabile, e purtroppo a lungo incompreso e contrastato, per la tutela legislativa della mandorla sarda autoctona e per la istituzione di una scuola regionale del dolce sardo e di un museo dedicato ai dolci tipici della nostra tradizione regionale. Una tradizione diversamente declinata nei vari territori, ma sempre rispettosa di standard di qualità altissimi, e per questo non meramente artigiana, ma artistica. Una tradizione che si esprime, in altre parole, in creazioni uniche, ciascuna con la sua specificità: perché l'arte dolciaria, ha spiegato Anna, è come la calligrafia, ogni mano è diversa e ogni manufatto è espressione di una persona e di un'anima diverse.

Nella sua presentazione dell'incontro, la presidente ha messo in luce la qualità artistica dei lavori di Anna, frutto di fantasia e inventiva, ma anche di una tecnica straordinaria: opere delicate e nello stesso tempo complesse, che richiamano la tradizione orafa sarda più raffinata, quella del pizzo e quella del ricamo che ornano i nostri costumi regionali tradizionali. Con la differenza non irrilevante che gioielli, pizzi e ricami sono realizzati con materiali duttili come il metallo fuso ed il filo, Anna utilizza invece la glassa e l'impasto di zucchero, albumi, mandorle macinate, materiali molto più resistenti al lavoro fino. Nonostante queste difficoltà intrinseche la sua è una produzione originale, preziosa ed elegante, garante di un sapere antico e inimitabile.

Al termine dell'intervista è stato proiettato un video rappresentativo dei principali lavori di Anna, tra i quali il galletto dedicato a Murat, i timballi impreziositi da perle, che ricordano le sfarzose corone degli zar, i pasticcini a forma di corallo e di cavalluccio marino, i gateau rappresentativi della Via Crucis e quelli ispirati alle maschere del carnevale mamoiadino. Il video è stato elaborato con la consueta maestrai dalla socia Carla Sanjust, autrice anche della splendida locandina dell'incontro, in cui i dolci di Anna vengono presentati come dei gioielli in uno scrigno, piccoli capolavori per la delizia della vista, del gusto ma soprattutto dell'Horo, il cuore del dialetto olianese che Anna mette in tutto quello che fa.


https://youtu.be/rnVYeMPJr_E

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