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Una Scienziata sarda a Cuba

Eva Mameli Calvino: Incontro con M.Cristina Secci

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La serata dell'8 marzo è stata dedicata alla rievocazione, affidata alla prof. Cristina Secci, studiosa di cultura caraibica, della botanica sarda Eva Mameli, vissuta tra '800 e '900, prima donna in Italia a conseguire la libera docenza e a salire su una cattedra di Botanica Generale. Trasferitasi a Cuba nel 1920 con il marito Mario Calvino, direttore della stazione agronomica sperimentale di Santiago de Las Vegas, Eva rivitalizzò le principali colture locali e svolse una estesa attività di formazione dei campesinos, insegnando tecniche innovative e aiutandoli a risolvere ogni problema agronomico attraverso il contatto diretto con le persone, tanto da essere ancora ricordata a Cuba. Tornata in Italia nel 1925 e ripreso l'insegnamento universitario proprio a Cagliari, si stabilì a Sanremo, dove, insieme al marito, pose le basi dello sviluppo della floricultura in quell'area. 

Perché parlare proprio oggi 8 marzo di Eva Mameli Calvino?

Perché oggi celebriamo la Giornata internazionale della donna, una occasione per riflettere sul cammino dell'emancipazione femminile, un percorso segnato da tanti successi, ma anche tante battute d'arresto: da ultimo la pandemia che ha penalizzato gravemente le donne, in particolare nel mercato del lavoro; e, in questi giorni, la guerra in Ucraina, un evento che - come tutte le guerre - le donne non hanno voluto e deciso ma che subiscono pagando costi elevatissimi.

E in questa fase storica così difficile sentiamo il bisogno, in particolare nella Giornata di oggi, di voltarci indietro e trarre conforto dalla rievocazione di donne del passato che hanno affrontato grandi difficoltà con coraggio, cambiando qualcosa del mondo intorno a loro.

Eva Mameli Calvino certamente è una di queste, una grande donna, una grande sarda, che nella sua vita ha incarnato con estremo rigore valori soroptimisti: l'apertura ad esperienze esterne ed in particolare internazionali, la sensibilità sociale, coltivata con l'insegnamento ma anche con un impegno forte per migliorare la condizione delle donne e favorirne l'emancipazione.

Di più: Eva Mameli è la personificazione dei valori che ispirano alcuni dei principali progetti che la nostra Associazione ha in campo proprio in questo periodo.

E' una scienziata, una botanica per la precisione, perciò una donna STEM ante litteram che ha dedicato la sua vita alla selezione, alla catalogazione e allo studio di piante e specie vegetali rare e non rare, e ha lavorato per una agricoltura sana, per la realizzazione di sistemi di coltivazione compatibili con l'ambiente, e in questo contesto ha promosso la tutela istituzionale e l'impiego sistematico di alcune specie di uccelli di cui aveva scoperto l'estrema utilità nel contrasto ai parassiti delle piante.

Insomma è una pioniera di quella attenzione alla biodiversità e alla ecosostenibilità, e dell'aspirazione ad un sistema economico-sociale rispettoso della Natura, che sono alla base di alcuni progetti nazionali di questo biennio, come Il Bosco Insieme e Rinasce la Foresta che suona.

La sua vita è la migliore testimonianza di quanto appena detto.

Nata nel 1886 a Sassari, Eva lascia la Sardegna a 20 anni per trasferirsi a Pavia dove si laurea in Scienze naturali, diventa assistente di Botanica e ottiene, prima donna in Italia, la libera docenza; impegnata come crocerossina durante la prima guerra mondiale, al termine del conflitto sposa l'agronomo Mario Calvino, sanremese, e lo segue a Cuba dove lui dirige una stazione agronomica sperimentale; a Cuba Eva collabora con il marito nella attività scientifica ma lavora anche per la popolazione locale: addestra i contadini, li assiste sul campo rispondendo alle loro richieste di aiuto per la risoluzione dei più diversi problemi agronomici, istituisce scuole per i braccianti e i lori figli e corsi di formazione professionale destinati alle ragazze, per favorirne l'emancipazione culturale ed economica.

Dopo 5 anni torna con il marito in Italia (è lei che introduce nel nostro Paese la coltivazione di Kiwi, pompelmo e di alcuni tipi di palma), e mentre lui dirige il centro sperimentale di floricoltura di Sanremo, Eva riprende l'insegnamento universitario proprio a Cagliari dove rifonda l'Orto Botanico all'epoca in completo abbandono, ricostituendo in particolare l'Index Seminum, strumento di lavoro essenziale a fini botanici, che da molti anni non veniva aggiornato.

Stremata dal pendolarismo tra Liguria e Sardegna, all'epoca faticosissimo, è costretta a rinunziare all'insegnamento a seguito del rifiuto del Ministero della Pubblica Istruzione di concederle l'aspettativa senza retribuzione che lei aveva chiesto ripetutamente per poter accudire i due figli piccoli, da ultimo con una accorata lettera rivolta direttamente al Capo del Governo Mussolini: aspettativa che le viene negata dal Ministro verosimilmente per ragioni politiche, data la appartenenza della sua famiglia e dei Calvino all'ambito massonico e antifascista. Si stabilisce pertanto definitivamente in Liguria, dove assumerà alla morte del marito la direzione della Stazione di Floricoltura di Sanremo e dove potrà seguire da vicino i due figli, il primo dei quali, Italo, nato a Cuba nel 1923, diverrà uno degli intellettuali e letterati più illustri del Novecento italiano, l'autore di Città invisibili, Lezioni americane, Marcovaldo, e di quella fantastica trilogia dei Nostri antenati che ha divertito ma anche fatto pensare e crescere tanti adolescenti.


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