Scritto dalla socia Laura Pisano
Ricordare Gianna Marras, venuta a mancare l’11 dicembre 2017, significa ripercorrere la vita del nostro Club per ben 17 anni: perché Gianna, presentata da Maria Corona Corrias, è entrata a farne parte nell’anno 2000, il secondo della presidenza di Susanna Raccis.
Insieme a lei erano entrate nel club Laura Corna e Elisabetta Operti, con le quali Gianna ha instaurato subito grande simpatia ed amicizia, tanto che Laura Corna si è resa disponibile a farle da segretaria al momento della sua elezione a presidente.
Nel 2000 Gianna viveva un periodo particolarmente intenso nella sua vita professionale universitaria, dovuto alla fondazione, da lei fortemente voluta, della Facoltà di Lingue e Letterature straniere nell’Università di Cagliari nel 1996, dove era stata nominata preside.
Nel Club Gianna si rivela subito di grande capacità collaborativa, ed infatti accoglie la proposta della presidente Vincenza Ibba che organizza nel 2001, presso l’Aula Magna della Facoltà di Lingue, in occasione del “Giorno della memoria”, ricorrenza appena istituita dallo Stato Italiano in ricordo dell’Olocausto, un incontro pubblico con Piero Terracina, ex internato nel campo di concentramento di Auschwitz, sul tema “Una testimonianza della Shoà”, introdotto dalla storica e archivista, nonché socia del Club, Gabriella Olla Repetto. La conferenza suscita grande interesse e commozione e viene commentata come evento importante anche dalla stampa.
Negli anni successivi Gianna, sempre assidua nel frequentare il club, presiede la commissione per il conferimento delle borse di studio Bocconi a neo-laureate per favorire l’affermazione della leadership femminile, e trasferisce in questa azione tutta la precisione e lo scrupolo che ha sempre caratterizzato la sua vita professionale universitaria, come testimonia Maria Sanna che faceva parte della commissione stessa.
Nel momento in cui accetta di assumere l’incarico di Assistant Programme Director prestando la sua collaborazione alla Programme Director Stella Vernier, la salute di Gianna comincia a rivelare seri problemi. Tuttavia lei fa sempre del suo meglio per mantenere assiduità nel frequentare il club e nel collaborare alle sue iniziative.
Diviene consigliera, sempre attiva e ascoltata, durante il periodo della mia presidenza, dal 2012 al 2014, quando sono già passati ben 12 anni dal suo ingresso nel club ed è ora sposata in seconde nozze con il professor Albert Abi Aad, docente di Didattica delle Lingue moderne nella Facoltà di Lingue, anch’egli sovente ospite di Gianna nelle riunioni conviviali del club, e grande sostegno alla sua vita.
All’Università Gianna era particolarmente dedita a promuovere incontri e relazioni internazionali e iniziative di grande respiro, come il conferimento della laurea honoris causa al Maestro Ennio Morricone ed alla storica francese Michelle Perrot, la quale resta a tutt’oggi l’unica donna alla quale l’Università di Cagliari ha conferito questo titolo.
Gianna intendeva le relazioni internazionali una opportunità non solo di crescita scientifica e umanistica, ma anche di impulso all’incontro tra i popoli ed alla affermazione della pace tra i popoli. Per questo motivo, e credendo in queste finalità, che sono anche le finalità del Soroptimist International, mi aveva molto aiutata e sostenuta nel biennio della mia presidenza, per inaugurare il Master internazionale e interdisciplinare dell’Università di Cagliari per la realizzazione di progetti personali di pubblica utilità, al quale il club ha dato un notevole contributo finanziario.
E vorrei anche ricordare, a proposito dello slancio internazionalista di Gianna, che lei, al momento della istituzione della Facoltà, avrebbe voluto chiamarla solo Facoltà di Lingue e letterature, senza l’aggettivo straniere, che secondo lei introduceva una accezione negativa ad un titolo che doveva comprendere sullo stesso piano tutte le lingue.
Tra le numerose pubblicazioni curate da Gianna e ispirate ad una prospettiva di comparazione internazionale vorrei ricordare:
- La vicenda della memoria: razionalità e magia della parola in Urnas plebeyas, tumulos reales, di Gongora, 1982
- (con Nicola Bottiglieri) A più voci. Omaggio a Dario Puccini, 1994, studi in omaggio al grande ispanista che ha contribuito a diffondere in Italia la cultura democratica spagnola e latino-americana, in occasione dell’uscita dal ruolo di docente universitario
- Lingue, segni, identità nella Sardegna moderna, 2000
- Precettistica e pratica di scrittura, 2003
- (con Mara Morelli) Quale mediazione? Lingue, traduzione, interpretazione e professione, 2005
- (con Riccardo Badini), Intrecci di culture. Marginalità ed egemonia in America Latina e Mediterraneo, Meltemi, 2008
- Edizione di Pedro Lozano. Descripción corográficadel gran Chaco Gualamba, Cordoba 1733, 2011
- Notizie d’oltremare da Gran Chaco e dal Regno di Sardegna, 2012
Nel libro Lingue, segni, identità nella Sardegna moderna che lei cura pubblicando saggi di vari autori, storici e linguisti e storici dell’arte, scrive nella prefazione, a proposito della Sardegna, parole che dicono molto sulla prospettiva di studio e direi anche sulla interpretazione che lei dava della cultura e della storia della Sardegna, sulla apertura dell’isola alle influenze esterne, sulla sua malleabilità a percepire istanze, stimoli, influssi provenienti dall’esterno, da altri paesi, altre culture.
Leggo le sue parole:
“Il mare, pur frenando la mobilità dei sardi, non ha impedito loro di attivare scambi con le più diverse aree europee e di arricchire e diversificare il patrimonio linguistico, storico, artistico e culturale dell’isola. La presenza di sostrati e di forme comunicative pluri-linguistche, di ceti dirigenti sottoposti alla duplice influenza della tradizione e di messaggi culturali “alti”, provenienti dall’esterno, di iniziative politiche che tendono a creare, con la persuasione o le minacce, una artificiale uniformità tra il Regno sardo e quello di Piemonte, inducono ad affacciare crescenti dubbi sull’esistenza di una Sardegna culturalmente unita da comuni interessi ideali, politici, economici, artistici. In una prospettiva plurisecolare – quale è quella assunta dai saggi inseriti in questo volume – l’immagine che va emergendo è quella di una realtà policentrica nella quale l’apparente identità di tradizioni, costumi, sistemi di comunicazione linguistica, si frammenta in immagini che riflettono simboli provenienti dai più diversi influssi culturali” (p. 9).
Nel 2015 Gianna è eletta presidente “in coming” del Club, carica che riveste pienamente da presidente dall’ottobre 2016. Organizza incontri conviviali ispirati alla sua vocazione internazionalista e all’incontro culturale con altri popoli, come denotano la serata di conversazione col poeta e scrittore peruviano Domingo Ramos Ramos, noto per la sua influenza sulla nuova poesia urbana e per essere una delle voci più audaci e importanti della poesia recente del suo paese; la conferenza del prof. Antonio Vernier, ingegnere, che parla di “Acqua per vivere, acqua per sopravvivere”, in cui illustra la sua lunga esperienza di studi e di lavoro in Etiopia per testimoniare l’importanza di ricerche idriche di superficie e sotterranee per ovviare ai tanti problemi propri di molte aree della terra, e in particolare dell’Etiopia; la conferenza del prof. Albert Abi Aad, docente di didattica delle Lingue moderne nell’Università di Cagliari, sulla calligrafia araba che ci introduce al complesso e affascinante mondo della scrittura che è insieme arte grafica impareggiabile.
Ma in questi primi mesi del 2017 la salute di Gianna è ormai minata irrimediabilmente dalla gravissima malattia polmonare che le comporta crescenti difficoltà respiratorie e persino deambulatorie.
Eppure non si arrende e si sforza di guidare il Club, grazie al sostegno e alla disponibilità generosa delle Vicepresidenti, della Segretaria, della Tesoriera internazionale Susanna Raccis che la aiuta a tenere i rapporti con le carche nazionali ed internazionali del Club, e di tutte le socie, in un anno cruciale, quello del cinquantesimo anniversario di fondazione del Club (30 aprile 1967-30 aprile 2017), che viene festeggiato con iniziative importanti, tra cui la principale, il Service che d’intesa col Comune di Cagliari, intitola una bellissima Piazza all’artista Anna Maria Marongiu.
La presidenza di Gianna si svolge in continuità con quella di Nelly Marongiu, come denota l’iniziativa denominata Sport in sicurezza: dono di un defibrillatore alla società Polisportiva Rugby Red Fox Cagliari, e l’organizzazione di un concerto finalizzato alla raccolta di fondi per l’allestimento, presso la Casa circondariale di Uta, di un’area di gioco e svago dedicata agli incontri dei detenuti con i figli minori.
Orgogliosa dei risultati raggiunti nel primo anno di presidenza, a fine settembre 2017 Gianna lascia la carica per raggiunti limiti di età, senza nascondere una punta di rammarico, ma al tempo stesso felice di trasferire nelle mani capaci di Gina Rocca un incarico assai gravoso.
Gianna ha avuto in dono un bellissimo carattere che ha ulteriormente plasmato con la sua intelligenza: era molto socievole, disponibile a collaborare, era molto alla mano, non portava nel Club il piglio professorale, ma piuttosto quello cordiale di amica e sostenitrice.
Per queste ragioni, per queste sue belle qualità ci manca e ci mancherà sempre.