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Salvaguardia di Piazza S. Marco

Interventi di protezione ad integrazione del MOSE

Salvaguardia
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Il 5 aprile, il nostro Club ha partecipato ad un interclub organizzato dall'Innerweel di Conegliano, assieme al Rotary Club Conegliano e Vittorio Veneto.

Tema dell'incontro: la salvaguardia di Piazza San Marco a Venezia.

L'ingegnere Lino Pollastri ha illustrato il progetto elaborato dalle aziende Mate Engineering per il consorzio Kostruttiva e Thetis.

Previste due tipologie di protezione: una per il nartece della Basilica di S. Marco ed uno per la Piazza, entrambe efficaci, soprattutto con livelli di marea sotto i 110 cm ZMP S (zero mareografico di Punta della Salute), che andranno ad integrare il sistema di protezione MOSE.

Il 5 aprile, il nostro Club ha partecipato ad un interclub organizzato dall'Innerweel di Conegliano, presso il ristorante Primavera di Godega Sant'Urbano, assieme al Rotary Club Conegliano e Vittorio Veneto.

Tema dell'incontro: la salvaguardia di Piazza San Marco a Venezia.

L'ingegnere Lino Pollastri ha illustrato il progetto elaborato dalle aziende Mate Engineering per il consorzio Kostruttiva e Thetis.

Il progetto, già approvato dalla Soprintendenza, è frutto del lavoro interdisciplinare dell'arch. Francesco Lanza e dell'ing. Lino Pollastri, con la supervisione del prof. Piana per lo IUAV e dei professori Salandin, Ruol e Simonini per la facoltà di ingegneria di Padova.

La versione definitiva del progetto è arrivata dopo varie indagini conoscitive sulla situazione del sottosuolo della Piazza.

Previste due tipologie di protezione: una per il nartece della Basilica di S. Marco ed uno per la piazza, entrambe efficaci, soprattutto con livelli di marea sotto i 110 cm ZMP S (zero mareografico di Punta della Salute), che andranno ad integrare il sistema di protezione MOSE.

Gli obiettivi dell'intervento di risanamento sono:

  1. proteggere la Piazza dai fenomeni di sommergenza e dai fenomeni di degrado ad essa connessi;
  2. evitare interventi/alterazioni sul patrimonio monumentale;
  3. mantenere il regime idraulico del sottosuolo;
  4. recuperare la rete di drenaggio preesistente;
  5. minimizzare l'impatto archeologico, quello del cantiere, i disagi per i residenti, per gli esercizi commerciali e per i turisti il cui afflusso è costante per tutto il corso dell'anno.


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