“Bullismo e cyberbullismo: conoscerli per riconoscerli”
Venerdì 6 maggio, i locali della Scuola Secondaria di Primo Grado “Galileo Galilei” di Cecina, hanno accolto i genitori degli alunni per l’incontro “Bullismo e cyberbullismo: conoscerli per riconoscerli”, che si inseriva in un progetto voluto e finanziato dal SOROPTIMIST CLUB COSTA ETRUSCA
Venerdì 6 maggio, i locali della Scuola Secondaria di Primo Grado “Galileo Galilei” di Cecina, hanno accolto i genitori degli alunni per l’incontro “Bullismo e cyberbullismo: conoscerli per riconoscerli”. Questo incontro si inseriva in un progetto voluto e finanziato dal SOROPTIMIST CLUB COSTA ETRUSCA. La sua Presidentessa, Alessandra Magnelli, intervenuta all’incontro ha espresso la volontà del Club di fornire l’opportunità, ai docenti e ai genitori, di ricevere conoscenze aggiornate sul fenomeno del bullismo e di riflettere in maniera sistematica sulle pratiche educative atte a prevenirlo e contrastarlo. La proposta è stata accolta con entusiasmo dalla Dirigente Caterina Startari e dai docenti della scuola ed è stata realizzata dalla Dott.ssa Giovanna Tambasco dello Spin Off universitario “EbiCo”, Cooperativa che vanta un’esperienza importante in termini di formazione e interventi sul tema del bullismo e del cyberbullismo. Sappiamo che il bullismo è divenuto nel tempo un problema sempre più grave e pervasivo che affligge molti bambini e adolescenti. Il fenomeno delle prepotenze agite sistematicamente si configura come un abuso tra pari e una violazione del diritto del bambino e del ragazzo di vivere serenamente nei suoi ambienti di vita. Considerate anche le gravi conseguenze a cui può portare, si tratta di un fenomeno che merita sempre più la nostra attenzione, l’attenzione degli adulti che possono fare la differenza. Il progetto ha quindi visto: prima i docenti impegnati in due incontri di formazione sul tema del bullismo e della sua prevenzione a scuola; poi i genitori coinvolti in un incontro di sensibilizzazione. Il progetto ha voluto così rispondere anche alla necessità che la famiglia e la scuola siano sempre più luoghi di assunzione di responsabilità delle esigenze e dei bisogni dell’altro.