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II WEBINAIR : Donne Afghane

II
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  • Club: EmpowerNet Milano
  • Autore: Sofia Lorefice e Martina Sciarrotta
  • Ultima modifica: Giugno 2022

Le protagoniste Simin Sharifi, docente di Letteratura Inglese e referente per la provincia di Herat di Women for Afghan Women e Rabia Sadat, medico e attivista afghana per Unicef Afghanistan e Unicef Nigeria. 

Lo scorso 13 Giugno si è tenuto il secondo incontro del ciclo di eventi organizzati dal Soroptimist e-Club EmpowerNet Milano aventi come tema principale la salvaguardia della libertà di espressione delle donne afgnane e dei loro diritti in Afganistan: "Empowering women's voices and Safeguarding their rights in Afghanistan". Le protagoniste di questo incontro, intitolato "Proteggere i diritti delle donne: testimonianze dirette", sono state due donne afghane: Simin Sharifi, docente di Letteratura Inglese e referente per la provincia di Herat di Women for Afghan Women, la più grande organizzazione non governativa in Afghanistan per la difesa dei diritti delle donne e dei bambini, e Rabia Sadat, medico e attivista afghana, che vanta tra le sue esperienze professionali, importanti collaborazioni con l'Unicef Afghanistan e l'Unicef Nigeria. I punti trattati hanno riguardato la funzione sociale della donna in Afghanistan oggi; quali sono le attuali possibilità lavorative ed educative per le donne di questo paese e come possono essere ampliate e garantite; il ruolo di donne straordinarie nell'aprire sbocchi di formazione e professionali per migliorare il futuro di giovani donne afghane. In particolare quest'ultimo punto ha suscitato una partecipazione viva e commossa da parte del pubblico che ha ascoltato le testimonianze vissute in prima persona dalle due protagoniste. 

Le rigide restrizioni alla segregazione di genere nelle università hanno minato le possibilità per molte giovani donne di perseguire un'istruzione universitaria significativa. Oltre a perdere l'accesso all'istruzione e al lavoro, le donne ora affrontano crescenti minacce di violenza di genere e rovinose limitazioni alla loro libertà di riunione e di espressione, compresa la scelta dell'abbigliamento. Tutto ciò rappresenta gravi ferite difficili e complicate da sanare. Pertanto non possiamo e non dobbiamo momentaneamente spegnere i riflettori o accantonare per un determinato periodo questa problematica. La vostra partecipazione ai due webinar ha ulteriormente rafforzato l'idea di progetto del club di continuare a percorrere la strada della formazione e dall'informazione su questa tematica: è un diritto delle ragazze afghane di tornare nelle aule e riprendere la propria vita. E per continuare a sostenere i diritti delle donne in Afghanistan è fondamentale per ciascun membro del club tradurre queste parole in azioni!

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