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La pubblicità ha una storia antica

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  • Club: Firenze
  • Autore: Carlotta Ferrari Lelli
  • Ultima modifica: Febbraio 2018

Numerose amiche e ospiti hanno seguito la conferenza "La regina della casa. Appunti semiseri di storia della pubblicità" a cura di Emmanuel Grossi, storico della Pubblicità e dello spettacolo, nonché creatore e curatore dell'Archivio Generale della Pubblicità Italiana che comprende novantamila filmati pubblicitari, digitalizzati e catalogati, corredati da circa 800 ore di testimonianze inedite audioregistrate, rilasciate da circa 400 artisti e professionisti del settore. 

 

Tramite una breve selezione di audiovisivi degli anni 70-80-90 e primi 2000, Emmanuel Grossi ha illustrato la donna nella sua dimensione domestica raccontata dalla pubblicità commerciale italiana, tra stereotipi, bizzarrie e rovesciamenti di prospettiva.

Innanzitutto il luogo che ci ha ospitato: The Sign – Comics & Arts Academy, una scuola dove professionisti del settore insegnano fumetto, animazione, graphic design. fotografia creativa, colorazione... un luogo che attira molti giovani desiderosi di cimentarsi con tutti i mezzi della comunicazione: sappiamo quanto da sempre comunicare, e farlo in modo corretto, sia importante.

Sono passati sotto i nostri occhi numerosi filmati, vere e proprie campagne pubblicitarie che, in quegli anni, sono entrati nelle case degli italiani, anche in quelle di molte di noi che, con un sorriso e anche un po' di malinconia, hanno riconosciuto gli spot, gli attori, le battute, gli slogan come "Baleno e lavoro meno".

Che cosa abbiamo imparato, o, meglio, quali conferme ci sono venute dai vari filmati?

Lasciando da parte gli stereotipi, che possiamo immaginare, abbiamo riflettuto sul fatto che molte aziende si rivolgevano, e si rivolgono, alla donna perché è lei il "centro acquisti" della famiglia. Pensando agli uomini tutti presi dal lavoro, chi è che valuta un prodotto, che cerca un oggetto che possa alleggerire il lavoro domestico, che si interessa alle ultime novità per la cura dei bambini? Lei, centro della vita domestica e familiare. E chi può trovarsi davanti alla televisione la mattina o il pomeriggio? Lei, sempre lei. Che, oltretutto, deve fare attenzione al bilancio economico.

Il prodotto è al centro della comunicazione (al contrario di oggi, che la pubblicità produce belle immagini, ma spesso non inerenti a quanto si vuole promuovere). Ed ecco le strategie per convincere la casalinga a comprare: 

- la possibilià di risparmiare soldi, come con una confezione famiglia, ma anche il buon rapporto qualità prezzo;

- la possibilità di risparmiare tempo ed energie, con elettrodomestici ad hoc;

- la certezza della durata nel tempo, allora considerata una qualità, mentre oggi difficilmente un qualsiasi macchinario va oltre i termini scritti sulla garanzia (consumismo docet);

- l'illusione che, con quel detersivo o quella scopa, le faccende di casa diventino un lavoro piacevole, divertente, un vero regalo del marito alla moglie, arrivando anche ad un certo trionfo del maschilismo (ne sono esempi alcuni spot di Armando Testa, forse il più grande pubblicitario italiano).

Una serata divertente e curiosa, che ha ci inevitabilmente portato a fare qualche confronto con l'attualità: rispetto all'oggi, la pubblicità del periodo che è stato indagato ottemperava al suo scopo, quale che fosse, con attori talvolta di livello, scenografie pensate, regie curate, musiche importanti (che dire della Carmen, usata per fare da sfondo musicale della pubblicità della scopa Pippo?). Possiamo sorridere ascoltando i testi ingenui, ma non dobbiamo dimenticare che di per sé la pubblicità lavora per stereotipi: la differenza la fa il fatto che la pubblicità sia bella o brutta, bene o mal fatta.

Oggi, cambiata la società, cambiata la famiglia, cambiati i destinatari, anche le modalità e i contenuti della comunicazione sono diversi. Non è il caso qui di fare confronti, o dare giudizi, basta guardare a quei filmati come testimonianza di una cultura, di una storia, di un Paese che non c’è forse più.

In chiusura, Manuel Grossi ha fatto scorrere dei begli spot realizzati tempo fa da Enrica: un omaggio all'attuale presidente del Club.

 

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