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L'Adorazione dei Magi di Joos van Cleve

Relazione sul trittico posto nella Chiesa di San Donato a Genova

Piero
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  • Club: Genova Due
  • Autore: Anna Maria Pinasco
  • Ultima modifica: Maggio 2019

La nostra amica Maria Clelia Galassi, professore ordinario presso l'Università di Genova, si occupa di storia delle tecniche artistiche, anche indagate con le moderne tecnologie, e di storia sociale dell'arte, in particolare in età rinascimentale, in ambito italiano e fiammingo. 

In particolare, il trittico di Joos van Cleve, custodito nella chiesa di San Donato, è una testimonianza diretta dei profondi rapporti tra Genova ed Anversa, tra la fine del Quattrocento e gli inizi del Cinquecento.

La lezione presentata da M.Clelia Galassi è stata avvincente, precisa e dettagliata. Tutto il pubblico del salone del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale ha apprezzato la presentazione del tema da parte di Piero Boccardo, curatore della rassegna "Superba Bellezza, le meraviglie artistiche di Genova" e, a seguire, la relazione di M. Clelia Galassi.

"L’Adorazione dei Magi di Joos von Cleve, custodita nella chiesa di San Donato, è una delle opere più pregiate che si conservino in città: testimonianza importante degli stretti rapporti tra Genova e Anversa, contribuì a far conoscere l’arte fiamminga a Genova tra la fine del Quattrocento e gli inizi del Cinquecento.

Dell’arte fiamminga il trittico presenta tutti i tratti: il gusto per i dettagli, per il ritmo, la forza compositiva, l’articolarsi di figure e paesaggi, l’uso del colore. Joos van Cleve era uno dei più apprezzati ritrattisti di nobili e reali – Eleonora d’Asburgo, Francesco I di Francia, Isabella di Portogallo e Enrico VIII d’Inghilterra, solo per citarne alcuni – apprezzato nel vivace ambiente artistico di Anversa anche come pittore di soggetti sacri.Dell’arte fiamminga il trittico presenta tutti i tratti: il gusto per i dettagli, per il ritmo, la forza compositiva, l’articolarsi di figure e paesaggi, l’uso del colore. Joos van Cleve era uno dei più apprezzati ritrattisti di nobili e reali – Eleonora d’Asburgo, Francesco I di Francia, Isabella di Portogallo e Enrico VIII d’Inghilterra, solo per citarne alcuni – apprezzato nel vivace ambiente artistico di Anversa anche come pittore di soggetti sacri.

In particolare l’Adorazione dei Magi divenne uno dei temi più richiesti, soprattutto dalla sua clientela di ricchi mercanti, provenienti da tutta Europa: la raffigurazione dei re Magi, giunti da lontano con il loro corteo, ricchi doni e abiti di lusso, costituiva una chiara allusione alla loro attività di mercanti internazionali. In questo senso il trittico custodito a San Donato è paradigmatico, nella puntuale raffigurazione della magnificenza di abiti, gioielli e oggetti di raffinatissima oreficeria, allusione probabilmente altrettanto puntuale al committente del Trittico, Stefano Raggi, appartenente a una famiglia di ricchi mercanti, leader nel commercio dell’allume." (Dalla presentazione dell'evento sul sito di Palazzo Ducale a cura di M.Clelia Galassi).

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