Oggi pubblichiamo il sesto articolo, redatto da una socia del gruppo scrittura, all'interno del progetto "Orange the world 2024" su immagini iconografiche riferite a episodi di violenza sulle donne - progetto Violenza senza Tempo.
COLORI E LINEE di Pamela Castro della socia vicepresidente soroptimist Livorno Maria Pia Leone
Colori e linee che danno vita a consapevolezza e rinascita: le opere di Pamela Castro non sono cronaca di violenza annunciata, ma veicolo di valori.
L'artista è nata a Rio de Janeiro, dove vive, ed è laureata in Belle Arti. Definita la regina dei graffiti, è impegnata nella promozione dei diritti delle donne e nella lotta ai soprusi e alla violenza domestica. Il suo scopo è informare ed educare attraverso un'arte, che equivalga a linguaggio sociale.
Collabora con numerose organizzazioni internazionali e le sue opere sono presenti in molti paesi del mondo, come Inghilterra, Canada,Brasile, Israele, Norvegia, Austria, Turchia. Ha fondato Rede Nami, un'associazione di artiste che si battono per i diritti umani, per la libertà di espressione e l'uguaglianza di genere. L'obiettivo è orientare positivamente le giovani donne.
E' altresì impegnata nella realizzazione di centri di ascolto e laboratori, dove le donne, oltre ad essere aiutate e seguite, possono imparare varie forme d'arte. Pamela Castro utilizza i graffiti per legare l'arte al paesaggio urbano e fare in modo che la street art diventi strumento di informazione ed educazione
Attraverso intense esplosioni di colore, i volti e i corpi delle donne hanno l'intento di sensibilizzare l'opinione pubblica e dare voce a chi vive in ambienti emarginati. L' invito ad amare una città ricca di arte e colore è parallelo a quello della denuncia degli abusi, di cui lei stessa è stata vittima.
L' organizzazione Vital Voices, fondata da Hilary Clinton, le ha conferito il Global Leadership Award for Human Rights.Scopo ultimo della sua ricerca artistica è la libertà, la consapevolezza, il valore e la dignità delle donne. Parlare di violenza attraverso la bellezza si può: non solo immagini di dolore e strazio, ma anche occhi, bocche, corpi che evocano sfide, riscatti, rinascita.