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Giulia Aringhieri - Setting Volley

Voci femminili nello sport - GenerAzioni di Sport

Obiettivi:

Giulia
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  • Progetto Nazionale:
    DONNE e SPORT
  • Autore: Giovanna Bacci di Capaci
  • Ultima modifica: Marzo 2025
  • Parole Chiave: disabilità , donne , sport

Ecco la prima intervista a personaggi femminili dello sport livornesi, nell'ambito del Progetto Donne e sport, modulo Voci femminili nello sport. La socia Fiorella Chiappi, referente Pari Opportunità Soroptimist club Livorno ha intervistato Giulia Aringhieri, Olimpionica di Sitting Volley

Giulia Aringhieri, Olimpionica di Sitting Volley

Giulia Aringhieri è una giovane donna che affronta la vita con energia, disponibilità e passione. Nata e cresciuta a Livorno, ha sempre seguito i suoi numerosi interessi, trovando nello sport la sua grande passione. A soli quattro anni, inizia a nuotare; a sei, fa parte di una squadra di calcio. Tuttavia, è la pallavolo a conquistarla definitivamente, portandola a dedicarsi anima e corpo a questo sport. A diciotto anni, la sua squadra trionfa in un campionato regionale, guadagnandosi il passaggio dalla categoria C alla B2.

La sua vita scorre tra allenamenti e studi in Scienze infermieristiche, fino a quando, a ventuno anni, una diagnosi di sclerosi multipla sembra interrompere il suo progetto di vita. Giulia, però, non si arrende e trova un modo per reagire. “In questo incontro inaspettato con la malattia, lo sport è stato la mia medicina,” racconta Giulia, che trova nel Sitting Volley una nuova strada per continuare a vivere la sua passione sportiva. “Mai ho voluto interrompere, la diagnosi mi ha spinto a vivere ancora di più l'agonismo. Il grande senso d'impotenza, con forti emozioni di paura, angoscia, rabbia e tristezza, mi ha stimolato a cercare uno spazio di possibilità nello sport che praticavo. Potrei dire, con una parola moderna, che lo sport è stato la mia strategia fondamentale di coping, di reazione positiva alle avversità dell'esistenza.”

Per alcuni anni, Giulia continua a giocare nella squadra di pallavolo, ma alla fine decide di dedicarsi completamente alla disciplina paralimpica. Nel frattempo, si laurea e inizia a lavorare come infermiera in un centro di medicina dello sport, mentre la sua carriera nel Sitting Volley prende il volo. Gioca nella nazionale italiana; si sposta per l'Italia: Acquacetosa a Roma, al centro federale a Milano e al Coni di Tirrenia. Inizia così un nuovo viaggio nel mondo dello sport e della disabilità, che le apre la via a mondi inediti ed esperienze inaspettate.

Negli anni, la squadra di Sitting Volley di Giulia colleziona numerosi premi. In Italia, conquista il titolo di Campione d'Italia nei Campionati Assoluti Italiani di Sitting Volley femminile per sei volte (2016, 2017, 2018, 2020, 2021 e 2022). In Europa, ottiene la medaglia d'argento ai Campionati Europei in Turchia nel 2021 e il premio di “Miglior Muro d'Europa” nello stesso torneo. Inoltre, vince la Coppa dei Campioni d'Europa nel 2022 e la medaglia d'argento ai Campionati “Europei di Budapest nel 2019. Nel 2022, Giulia riceve anche un riconoscimento personale: è nominata "Miglior Giocatrice e Miglior Attaccante” del torneo, in cui la sua squadra vince la Coppa dei Campioni d'Europa.

A livello olimpionico, la squadra raggiunge il 5° posto nel Torneo di Qualificazione Paralimpica di Rio 2016 in Cina, il 4° posto ai Campionati Mondiali di Rotterdam nel 2018, e ottiene la prima qualificazione ai Giochi Paralimpici di Tokyo 2020, dove conquista il 6° posto (prima partecipazione per una squadra italiana). Nel 2023, vince la medaglia d'oro ai Campionati Europei di Caorle, garantendosi la qualificazione per i Giochi Paralimpici di Parigi 2024.

Altre tappe importanti della sua vita sono il matrimonio e la nascita del figlio. "Apparentemente tutto sembrava difficile, ma era possibile," racconta Giulia. “Il desiderio di farcela è stato lo stimolo più forte e ne sono molto fiera. Ho potuto conciliare vita familiare, lavorativa e sportiva grazie all'aiuto della mia famiglia: mio marito e i nonni. Soprattutto, ho potuto vedere che mio figlio è sempre stato sereno in tutte le fasi di questo percorso sportivo. Per spiegargli perché una mamma apparentemente senza problemi di salute gareggiasse con donne che avevano patologie evidenti, come amputazioni, siamo stati aiutati da una psicoterapeuta. Ci ha accompagnati a raccontare con parole semplici la verità della nostra storia con la sclerosi multipla.”

La vera difficoltà è dipesa dai regolamenti sportivi. "Per gareggiare sono dovuta ricorrere alle mie ferie, perché solo da quest'anno il comitato italiano paralimpico ci sostiene con i permessi lavorativi retribuiti. Devo dire che il mio responsabile, nel Centro di Medicina dello Sport in cui lavoro, mi ha sempre supportato a gestire al meglio i miei allenamenti e i periodi di gara, conciliandoli con il lavoro, perché convinto del valore dello sport paralimpico.”

Negli anni di legislazione avversa, Giulia trova sostegno in chi la circonda: “Nel dirigente Luca Cecchetto, nell'allenatrice pisana Eva Ceccatelli e negli amici che mi hanno supportata e aspettata, vicina nonostante sia spesso distante. Presenti sempre anche fratello e zii. Affettuose tutte le compagne di squadra, unite come una famiglia. Con loro ho condiviso difficoltà e successi, come il giorno in cui abbiamo vinto la medaglia d'argento e la qualifica per i giochi olimpici. Arrivare ai paralimpici in Giappone 2020 ci sembrava impossibile, ma l'impossibile è diventato possibile. Andare alle Olimpiadi è il sogno di tutti gli sportivi. Ora mi sto preparando per la nuova avventura della nostra squadra: le Olimpiadi di Parigi. Una grande festa per me, perché verranno anche figlio, marito e i quattro nonni.”

Lo sport per Giulia non è solo la sua passione, la sua forza davanti alla malattia, l'ambito in cui ha costruito relazioni solide, ma anche lo spazio di vita in cui ha potuto far crescere alcuni valori. “Ho imparato il rispetto delle compagne di squadra e delle avversarie. Rispetto che, una volta appreso in campo, si porta nella vita di ogni giorno. Ho capito anche che l'impegno e il sacrificio si dimezzano, se c'è passione, gruppo e possibilità di raggiungere degli obiettivi comuni. Valori che sento, ora, di voler comunicare anche nella vita politica della mia città. Per questo motivo sono felice di essere stata eletta nel Consiglio Comunale di Livorno e di poter portare il mio contributo per lo sport per tutte e tutti.”

Se ripenso a questa esperienza sportiva,” aggiunge Giulia, “vedo un quadro astratto con tanti colori “intrecciati in un'armonia dinamica. La nostra squadra è composta da atleti con diverse disabilità, ma insieme creiamo una coesione unica. Per me, il Sitting Volley è salute, benessere psico-fisico, comunicazione, supporto, forza e scambio.”


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