Oggi pubblichiamo la nona intervista a personaggi femminili dello sport livornesi, nell'ambito del Progetto Donne e sport, modulo Voci femminili nello sport.
La socia Ilaria Manente, vicepresidente biennio 2025-26 ha intervistato Irene Vecchi, campionessa mondiale e individuale di sciabola.
IRENE VECCHI, (Livorno, 10 giugno 1989) è una schermitrice italiana, specializzata nella sciabola attualmente appartenente alla squadra nazionale di sciabola Femminile. Nonostante i suoi impegni ha trovato il tempo di presentare la sua esperienza sportiva al Soroptimist Club di Livorno .
“Ho avuto un impatto un pochino traumatico con la scherma! Non volevo praticarla, se non fosse stato per la passione per Zorro di mio fratello più piccolo non avrei mai scoperto una mia passione”, così inizia il suo racconto.
Si allena fino al 2016 al circolo Fides per poi trasferirsi nella ASD Frascati scherma.
Dal 2008 appartiene al Gruppo sportivo della Guardia di Finanza che per lei è come una famiglia. All'attivo una serie di successi sportivi: Medaglia di bronzo individuale mondiali assoluti 2013, 2017; Medaglia d'oro a squadre mondiali assoluti 2017; Medaglia di bronzo individuale, europei assoluti 2013; Medaglia d'oro a squadre europei assoluti 2011, 2017; Medaglia di bronzo a squadre, europei assoluti 2009, 2010, 2012, 2013.
Come ti sei avvicinata alla scherma? Ho cominciato a praticare sport fin da bambina, prima la ginnastica artistica, poi passare alla pallavolo prima di innamorarmi della scherma.
Quali aggettivi , immagini o colori utilizzeresti per descrivere la tua esperienza nel tuo sport attuale?
Non credo esista un aggettivo adatto, ogni attimo, giorno, ora passata con le scarpe da scherma mi ha regalato emozioni indimenticabili, mai avrei pensato di poter intraprendere viaggio simile la prima volta che sono entrata al circolo scherma Fides Livorno.
Ci sono stati momenti in cui hai considerato di interrompere la tua partecipazione all'agonismo? Se sì, cosa ti ha spinta a continuare nonostante le difficoltà?
Si c'è stato un momento buio della mia carriera volevo smettere mollare tutto, non mi divertivo più, la bambina che aveva iniziato a praticare scherma si era persa, non riuscivo più a ricordarmi dove fosse finita. Mia madre ha giocato un ruolo fondamentale, non mi ha mai spinta a far qualcosa contro la mia volontà ma solo incitata a non mollare, a mettercela sempre tutta. Così ho fatto, con scelte in quel momento dolorose e nette: ho dato un cambio a tutto, ho cambiato città, vita, allenatore e società di allenamento e, così, sono riuscita a ritrovare l'Irene bambina e la felicità nel mettermi le scarpe da scherma.
Come sei riuscita a conciliare la tua attività sportiva con la tua vita personale, affettiva e professionale?
Non è certo facile, soprattutto per me che ho sposato un tecnico che pratica il mio stesso sport. Per anni a casa ci siamo letteralmente incrociati, ma se c'è un sentimento solido si fa tutto.
Hai dovuto rinunciare a qualcosa per dedicarti pienamente alla sua attività sportiva?
Rinunce tante, a cominciare da quando sei bambina, non si arriva ad alti livelli senza delle rinunce ma non sono mai stati grandi sacrifici, ho sempre fatto quello che credevo giusto per raggiungere i miei obiettivi.
Chi ha avuto un ruolo importante nell'avvicinarti e supportarti nella tua pratica sportiva?
La mia famiglia è la mia roccia solida, dove sai sempre poterti aggrappare! Ma anche il mio allenatore ha giocato un ruolo fondamentale, senza di lui non sarei certo arrivata da nessuna parte.
Qual è stato il momento più memorabile o significativo della tua carriera sportiva?
La medaglia di bronzo del 2017, vincere di nuovo una medaglia dopo solo un anno da un cambio drastico di vita è stato emozionante e lo ricordo ancora con le pelle d'oca.
Quali sono i valori fondamentali che hai acquisito nel corso del tuo percorso sportivo e che vorresti trasmettere ad altri?
Il divertimento. Non bisogna mai dimenticarsi di mettere quella dose di spensieratezza in quello che si fa, bisogna sempre ricordare il perché abbiamo cominciato a praticare lo sport ossia puro divertimento. Dopo tanti anni il professionismo ti sovrasta, ma bisogno sempre trovare una maniera per divertirsi.