Lunedì 20 gennaio, si è insediata la nuova presidente, Laura Checcucci, che ricoprirà questo ruolo per due anni. Accanto a lei un nuovo staff, la tesoriera Carla Landucci e la segretaria Emanuela Benvenuti. Faranno parte del consiglio direttivo anche le socie Cristiana Ricci, Luisa Mazzotta, Danila Andreoni, Laura Motta, la past president Cinzia Delucis, e le delegate Cristiana dell'Arsina e Francesca Molteni. Il Passaggio della campana è avvenuto alla Casa del Boia: illustrate le linee programmatiche del nostro Biennio. (Per i non lucchesi .. tranquilli il boia di cui si parla non ha mai svolto a Lucca la sua funzione come sottolineato sotto ).
La struttura denominata “Casa del Boia”, attualmente un museo della via Francigena e un ristorante, nacque come bastione difensivo nelle cosiddette “Mura dei Borghi”, costruite nel Trecento a tutela della parte più nuova della città.
Intorno alla torretta originaria venne poi eretto, intorno al 1524, il Torrione del “Bastardo” che costituisce il basamento dell'attuale struttura. Nel 1570 venne aggiunta una cannoniera e successivamente venne costruito il vicino baluardo San Salvatore. Nei primo seicento furono poi realizzati i piani superiori. La casa venne assegnata intorno al 1825 a Tommaso Jona, 52enne aiuto boia a Roma.
L'esigenza di far arrivare a Lucca questa figura nacque dopo che il Codice Napoleonico ebbe inasprito le pene, facendo così lievitare il costo del noleggio di boia e ghigliottina da Pisa, come veniva fatto fino ad allora. Venne così ordinata una ghigliottina a Firenze, ma non si trovò alcun lucchese disposto a manovrarla. Venne così chiamato Jona, al quale fu assegnata, come abitazione, il bastione sulle Mura.
Ma nemmeno al nominato boia romano toccò mai di esercitare la propria professione, dato che l'unica condanna prevista nel 1831 fu rimandata e mai eseguita e quando, nel 1845, furono fissate cinque esecuzioni contemporanee, Jona, ormai troppo vecchio, diede le dimissioni e si dovette procedere in altro modo. Nel 1847, poi, la ghigliottina fu bruciata a furor di popolo e la lama gettata in mare a Viareggio.Da quel momento la Casa del Boia venne lasciata a un lento ed inesorabile declino e mai utilizzata fino all'attuale rifacimento.