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Agricoltura : sostantivo femminile

Tavola rotonda.

Obiettivi:

Siracusa
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  • Progetto Nazionale:
    LUOGHI E VISIONI DI DONNE
  • Autore: Patrizia Salmoiraghi
  • Ultima modifica: Dicembre 2024
  • Parole Chiave: agricoltura , educazione , empowerment
  • Soroptimist
  • Busto Arsizio
  • Val di Noto
  • Palermo
  • Siracusa
  • Tigullio
  • Maglie - Sud Salento

In occasione della riunione ministeriale del G7 su Agricoltura e Pesca che si è tenuta a Siracusa dal 26 al 28 settembre 2024, i Soroptimist Club Busto Arsizio "Ticino Olona", Maglie-Sud Salento, Milazzo,  Palermo, Tigullio, Siracusa e Val di Noto, organizzano per il giorno 27 settembre una tavola rotonda sul tema dell'agricoltura al femminile, nell'ambito del progetto nazionale "Luoghi e visioni di Donne. Imprenditoria femminile". 

 La Tavola Rotonda, promossa da alcuni Club Soroptimist, è stato un evento collaterale patrocinato dal Comune, che ha visto la presenza di studenti del Liceo del corso Quadriennale di Transizione Ecologica preparati e sensibili all'argomento.





I TEMI E I RELATORI / RELATRICI

• Antonio Drago: Dirigente Area 3, Chord. e Gestione Generale Programmi, Agro-Biodiversità e Cooperazione Regione Siciliana - Dipartimento Agricoltura. “Le imprese agricole femminili in Italia-Dati statistici”.

L' intervento ha analizzato in modo statistico il mondo agricolo e i dati che riguardano l'agricoltura femminile. Vedere allegato.

• Viola Taormina: Esperta di sistemi agroalimentari - Master Human Development and Food Security.






 

Le relazioni 

Relazione 1) 

La Tavola Rotonda a Siracusa sul tema "Agricoltura: Sostantivo Femminile". E' stato un incontro di informazioni e azioni che si è sviluppato sui seguenti contenuti: a) La necessità di far emergere le peculiarità del modello di imprenditorialità femminile ; b) Il confronto con i giovani per incentivare un passaggio generazionale nel settore primario offrendo dei modelli multifunzionali e sostenibili di imprenditorialità femminile attraverso Case Study e comparandoli con i modelli individuati dagli studenti sul territorio italiano; c) Il ruolo delle donne e dei giovani nel contrasto al cambiamento climatico attraverso soluzioni innovative in agricoltura; d) Analizzare le politiche di incentivi per favorire l'ingresso e lo sviluppo imprenditoriale di giovani e donne nel settore agricolo; e) Individuare azioni/progetti specifici a sostegno dell'imprenditoria femminile in agricoltura.                                                                             L' iniziativa, nata in occasione del G7, è sorta in modo spontaneo con numerose socie unite da affinità d'intenti. Se qualche Club volesse aggregarsi all'iniziativa tenendo presente gli obiettivi sopra elencati può contattare :                                                                 Marina Re - Club Busto Arsizio Ticino Olona. Tel. 347 4915414

Relazione 2) 

L'agricoltura sostenibile è fondamentale per tutelare la salute, l'ambiente e risorse preziose come acqua, terra e biodiversità. La FAO ha riconosciuto nell'Italia uno dei custodi di diversi Sistemi del Patrimonio Agricolo di rilevanza mondiale (GIAHS), preziosi agro-ecosistemi che racchiudono biodiversità, conoscenze tradizionali, culture e paesaggi di inestimabile valore. Le donne e i giovani dotati di nuove sensibilità, capacità e conoscenze tecnologiche più complesse rappresentano gli agenti di cambiamento per lo sviluppo sostenibile in agricoltura. Da un lato, le donne impegnate in agricoltura, in un settore considerato tradizionalmente maschile, continuano a crescere sino a rappresentare il 30 % degli occupati con aziende agricole guidate da donne pari al 31,5% (dati Istat 2020) e sono apportatrici di un nuovo modello di imprenditorialità che nasce da una crescente consapevolezza della necessità di affrontare il tema in maniera diversa. Dall'altro i giovani under 40 a capo di aziende agricole rappresentano il 9,3%, in calo rispetto alla precedente rilevazione Istat del 2010 (vedi Tabella 1). La presenza femminile nel mondo agricolo è caratterizzata da un livello di istruzione superiore rispetto alla generazione maschile precedente, dalla maggiore presenza dell'informatizzazione, dalla diversificazione delle attività produttive e da una maggiore propensione agli investimenti. Entrambi, donne e giovani, rappresentano il contributo imprescindibile alla sostenibilità e al cambiamento climatico. Il dibattito ha puntato i riflettori sulla sostenibilità ambientale e il cambiamento climatico che diventa sempre più fondamentale per lo sviluppo, anche dal punto di vista economico dell'agricoltura. La Tavola Rotonda, pur non essendo esaustiva, ha avuto quattro scopi: 1. Far emergere le peculiarità del modello di imprenditorialità femminile; 2. Confrontarsi con i giovani per incentivare un passaggio generazionale nel settore primari offrendo dei modelli multifunzionali e sostenibili di imprenditorialità femminile attraverso due Case Study e comparandoli con i modelli individuati dagli studenti sul territorio siciliano; 3. Individuare il ruolo delle donne e dei giovani nel contrasto al cambiamento climatico grazie a soluzioni innovative in agricoltura; 4. Sensibilizzare le Istituzioni affinché mettano politiche di incentivi per favorire l'ingresso e lo sviluppo imprenditoriale di giovani e donne nel settore agricolo. É stato un evento che ha evidenziato l'importanza di lavorare in una logica di “network” tra club anche di regioni diverse, in quanto hanno partecipato i club della Sicilia e da diverse aree geografiche, tra cui Lombardia, Liguria e Puglia. Un evento ideato da Marina Re di Busto Arsizio Olona nato da una rete di socie in modo naturale e del tutto spontaneo che con entusiasmo, unite da affinità d'intenti, ha portato a mettere insieme esperte, esperti e territori, evidenziando punti di forza e di debolezza di un settore importante come quello dell'agricoltura. Il mondo agricolo, negli ultimi anni, sta riscoprendo l'importanza della figura femminile, sia nella gestione delle imprese esistenti che nella sperimentazione di nuove forme di fare agricoltura. Ma c'è ancora tanto da fare soprattutto per sottoporre all'attenzione dello stato e dei governatori la solitudine delle donne in agricoltura, ma di tutti gli agricoltori che con gli effetti dei cambiamenti climatici da soli non riusciranno a far fronte alle sempre più ricorrenti crisi derivate dalle sempre più frequenti siccità, alluvioni o trombe d'aria.

“Donne e Agricoltura Multifunzionale”:

La multifunzionalità agricola si riferisce all'integrazione di diverse attività all'interno delle aziende agricole, che vanno oltre la semplice produzione di cibo. Queste attività includono servizi ambientali, sociali, educativi e ricreativi, creando così nuove opportunità di reddito e rispondendo a bisogni sociali emergenti. Nel 2018, il 21% del valore totale della produzione agricola in Italia è stato generato proprio da queste attività secondarie o di supporto. Questo dato è significativo perché riflette come l'agricoltura stia evolvendo, diventando sempre più dinamica e resiliente.

Uno dei gruppi che ha abbracciato con maggiore entusiasmo questo approccio multifunzionale sono i giovani agricoltori. Secondo un sondaggio Coldiretti, in Italia operano circa 56.000 agricoltori sotto i 35 anni, e ben il 70% di questi è coinvolto in attività multifunzionali. Questo dimostra come i giovani stiano adottando un approccio innovativo all'agricoltura, integrando nuove tecnologie, servizi e produzioni ad alto valore aggiunto per garantire la redditività delle loro aziende. Tuttavia, il problema dell'invecchiamento nel settore agricolo rimane critico. Sebbene ci sia un certo "ritorno alla terra", il ricambio generazionale è ancora basso, e superare gli ostacoli economici e burocratici rappresenta una sfida importante. In questo contesto, la multifunzionalità si rivela una strategia vincente: un modello più adatto a garantire un futuro sostenibile per il settore agricolo.

Un esempio chiaro del ruolo centrale della multifunzionalità è l'agriturismo, che rappresenta una delle principali espressioni della diversificazione agricola in Italia. L'agriturismo, infatti, non si limita all'ospitalità ma include la trasformazione e la vendita diretta dei prodotti, l'educazione nelle fattorie didattiche, l'agri-asilo e l'agricoltura sociale. Questo dimostra come l'agricoltura sia diventata un settore sempre più diversificato, capace di adattarsi ai cambiamenti del mercato e rispondere a nuove domande sociali. Le attività multifunzionali promosse dagli agriturismi non solo incrementano i redditi agricoli, ma contribuiscono anche alla sostenibilità e vitalità delle aree rurali. Gli agriturismi, ad esempio, presentano tassi di attivazione e probabilità di sopravvivenza a 5 anni superiori rispetto alle aziende agricole tradizionali, dimostrando come l'agricoltura multifunzionale sia più resiliente e capace di rispondere alle pressioni del mercato (Dati ISTAT 2020: Tasso di attivazione Agriturismi 7%; Aziende agricole tradizionali: 0,5%; Probabilità di sopravvivenza a 5 anni: Agriturismi 80%, Aziende agricole Tradizionali 60%). Questo processo di rigenerazione comprende la protezione ambientale, lo sviluppo del capitale sociale e il miglioramento del benessere socio-ecologico.

Un altro aspetto fondamentale della multifunzionalità agricola è il ruolo crescente delle donne. Le donne stanno assumendo sempre più posizioni di leadership nella gestione degli agriturismi e delle attività multifunzionali. Un dato particolarmente significativo è che, nel 2019, il 35%ndegli agriturismi a livello nazionale è gestito da donne, nelle regione del Sud si arriva al 47% di donne conduttrici. Storicamente, il contributo delle donne all'agricoltura è stato spesso "invisibile", poco riconosciuto dalle statistiche e considerato marginale (ruolo di supporto e cura), la multifunzionalità agricola sta cambiando questa narrativa, offrendo alle donne l'opportunità di sviluppare una nuova identità professionale come portatrici di innovazione sociale.

Secondo Bock (2015), questa trasformazione consente alle donne di "sviluppare una nuova identità come imprenditrici rurali", conferendo loro maggiore autonomia e visibilità. Ciò nonostante, permangono delle sfide: l'accesso limitato alla formazione e alle risorse per le donne, soprattutto in caso di trasmissione patrilineare dell'azienda, rappresenta ancora un ostacolo. Le strategie di diversificazione, come la produzione di energia rinnovabile e la vendita diretta online, sono tra le principali aree dove le donne stanno facendo la differenza, promuovendo un'agricoltura sostenibile e inclusiva. Esempio le fattorie didattiche, ossia un'azienda agricola che offre percorsi educativi e formativi con l'obiettivo di far conoscere e promuovere l'agricoltura, l'ambiente rurale, la biodiversità e il ciclo di produzione alimentare. Secondo ISTAT nel 2019, il 7% degli agriturismi svolge funzione anche di fattorie didattica con un aumento rispetto al 2011 del 53%, gli agriturismi con fattoria didattica condotti da donne sono cresciuti del 56% (2011 – 2019).Le prospettive future sono promettenti, ma richiedono un impegno costante. Per garantire il futuro della multifunzionalità e incentivare l'imprenditorialità femminile, è essenziale che le politiche agricole continuino a sostenere l'accesso delle donne alle risorse, alla formazione e al credito. L'Unione Europea, con la Politica Agricola Comune (PAC), ha già avviato molte di queste iniziative, ma gli Stati membri devono rafforzare ulteriormente il sostegno alle piccole aziende agricole e facilitare una distribuzione più equa degli aiuti. In conclusione, se vogliamo preservare le aree rurali e garantire la sostenibilità del settore agricolo, dobbiamo dare spazio a coloro che rappresentano il futuro dell'agricoltura: i giovani e le donne. La multifunzionalità non è solo una strategia economica, ma una visione per un'agricoltura più resiliente, inclusiva e sostenibile 4.0.

• Davide Faranda CNRS di Parigi.                                                                                                                                                                                   Il ruolo delle donne nella sfida globale del cambiamento climatico e l'ottimizzazione delle risorse idriche. La Sicilia sta affrontando una sfida senza precedenti a causa degli impatti sempre più evidenti del cambiamento climatico sull'agricoltura, uno dei settori economici fondamentali per l'isola. Il riscaldamento globale ha intensificato periodi di siccità, che ormai sono diventati una costante nel corso degli ultimi anni. Le piogge, un tempo regolari, sono diminuite drasticamente, lasciando il terreno sempre più arido e con una crescente difficoltà nel garantire l'irrigazione necessaria per la crescita di colture tradizionali come l'ulivo, la vite, gli agrumi, e il grano. La riduzione delle risorse idriche rappresenta una minaccia diretta alla sopravvivenza stessa dell'agricoltura siciliana, che dipende fortemente dalla disponibilità d'acqua. A complicare ulteriormente la situazione si aggiunge l'aumento della frequenza e dell'intensità dei cicloni mediterranei, noti anche come "medicane" (Mediterranean hurricanes). Questi eventi estremi portano piogge torrenziali e forti venti, causando devastanti allagamenti e distruggendo raccolti e infrastrutture agricole. Le tempeste, un tempo rare, sono ora sempre più comuni e imprevedibili, trasformando il paesaggio agricolo siciliano e rendendo difficoltosa la pianificazione a lungo termine per gli agricoltori. I cambiamenti improvvisi e violenti delle condizioni atmosferiche creano un ulteriore livello di incertezza e precarietà. In questo scenario di crescente instabilità climatica, il ruolo delle donne nell'agricoltura siciliana sta emergendo come cruciale. Da tempo pilastri delle aziende agricole familiari, le donne stanno assumendo posizioni di leadership nelle comunità rurali e introducendo soluzioni innovative per rispondere agli effetti dei cambiamenti climatici. Si distinguono per la capacità di adattare le pratiche agricole, adottando tecniche come la gestione oculata dell'acqua e l'introduzione di colture più resistenti alla siccità. Inoltre, attraverso reti di solidarietà, condividono esperienze e soluzioni per proteggere le coltivazioni e sostenere le famiglie coinvolte nel settore agricolo. La loro partecipazione attiva e il loro impegno nell'agricoltura sostenibile stanno contribuendo a plasmare un futuro agricolo più resiliente per la Sicilia. Questa capacità di innovazione e resilienza è essenziale per affrontare non solo le difficoltà climatiche attuali, ma anche per prepararsi a un futuro in cui eventi estremi potrebbero diventare la norma. Le donne, quindi, non sono soltanto custodi delle tradizioni agricole siciliane, ma sono anche protagoniste del cambiamento, svolgendo un ruolo chiave nel guidare la transizione verso un'agricoltura più sostenibile e resiliente.                                                         Gli approfondimenti:  Case Study - alcuni modelli di successo : • Casale Romano: Sabina Mancini “Resilienza delle piante, una risorsa per la sostenibilità”: «Agricoltura sostenibilità donna. Tre parole unite da molti aspetti. L'agricoltura anticamente viveva da sola ,acqua e sostanze alimentari erano presenti nel terreno e la natura forniva ad essa sistemi di protezione contro gli eventi negativi. La donna nei tempi ha sempre protetto la sua famiglia ,valorizzando gli alimenti che la natura le forniva e li trasformava in conserve, marmellate, olio ,vino. Poi il mondo si evoluto ed è cambiato, non sempre in maglio. L'attenzione alla sostenibilità non è altro che il ritorno alle pratiche agricole di una volta, che porta maggiore attenzione al risparmio energetico, risparmio idrico, all'economia circolare intesa al riciclo di materie prime, alla conservazione delle materie prime e alla loro trasformazione. Nella mia azienda del 1898 abbiamo dodici diverse colture arboree, siamo da sempre in biologico per ferma convinzione che una pianta può vivere senza chimica ed anzi si rafforza nel tempo se si difende da sola. È molto importante per le generazioni future ritornare ad avere un modo si agire e di pensare sostenibile. È fondamentale lasciare ai nostri giovani, come sostiene l'agenda 2030, un ambiente ed un territorio sano. Per questo ritornare a lavorare la terra in maniera sostenibile e salutare diventa indispensabile. Purtroppo però chi produce biologico si trova ad affrontare la concorrenza non solo dei vari stati italiani, ma anche internazionale. E così succede che nei supermercati siciliani anziché avere le arance prodotte in loco si trovano le arance di Valencia a prezzi ridotti e inaccettabili per chi produce biologico. Una problematica, quella dei prezzi concorrenziali, che le industrie e i supermercati richiedono, che danneggia tutti i piccoli agricoltori, ma soprattutto quelli che producono biologico. Nella nostra azienda, inoltre, siamo riusciti a costruire un vivaio senza vasi semplicemente lasciando cadere i semi nel terreno ed ora ci sono palme figlie di una anno fino a cinque anni. Lasciamo alla natura il compito di governare la nostra agricoltura e a noi donne il compito di valorizzare i tre fattori di sostenibilità' ambiente , sociale e governance come sappiamo fare bene da anni». • Cantine Barone Sergio: Angela Sergio “Viticoltura Biologica in una terra di frontiera”. L'intervento si è focalizzato su tre brevi tematiche: 1) L'esperienza di Barone Sergio in tema di biologico; 2) Le problematiche verificatesi negli ultimi anni in Val di Noto; 3) Le soluzioni a tali problematiche autorizzate dal biologico che Barone Sergio ha dato e potrà dare nei prossimi anni. Le pratiche biologiche utilizzate da Barone Sergio nella coltivazione sono: - Concimazione naturale - Pratiche di gestione del suolo es. il sovescio - Utilizzo di impianti di irrigazione a goccia - Coltivazione di varietà resistenti. Prima problematica che ha affrontato l'azienda nel 2023 è stato l'attacco della Peronospera, un fungo che attacca l'apparato fogliare, i grappoli ed i tralci della pianta, comportando un blocco nella maturazione dell'uva. Soluzioni adottate da Barone Sergio in regime biologico: - Lavoro di prevenzione tramite la potatura verde e il quotidiano monitoraggio delle viti; Appena c'è un inizio di diffusione del fungo utilizzo di rame e zolfo in piccole quantità. Seconda problematica che, invece, è peggiorata considerevolmente nel 2024: il Climate change, caratterizzato da una forte siccità causata dalla mancanza assoluta di piogge durante l'inverno, comportando una resa per ettaro diminuita del 40%. Soluzioni che Barone Sergio potrà dare a tale problematica:- Approccio aziendale sempre più sostenibile e biologico; - Previsione di spazi ecologici più ampi; - Coltivazione di varietà sempre più resistenti; - Un'ancor maggiore ottimizzazione dell'uso dell'acqua. In questo percorso le Aziende hanno necessità di interventi da parte di tutte le istituzioni e la politica che devono essere dirette alla salvaguardia dell'agricoltura e in particolare dell'agricoltura biologica in Sicilia.

Rappresentanti degli studenti. Due studentesse in rappresentanza dei loro colleghi hanno presentato i risultati della ricerca degli studenti del Liceo Einaudi sul contributo delle aziende del territorio alla sostenibilità.

CONCLUSIONI, a cura di Anna Manuela Vincenti giornalista e presidente del Club Maglie Sud Salento.                                                         È stato riscontrato che esiste un nesso tra il sessismo e le condizioni bioclimatiche adatte all'agricoltura ad aratro: il clima, più che una preesistente discriminazione a sfavore delle donne, potrebbe aver indotto all'uso dell'aratro, il quale a sua volta avrebbe favorito il dilagare di opinioni sessiste. Il mondo agricolo sta riscoprendo l'importanza della figura femminile, sia nella gestione delle imprese esistenti che nella sperimentazione di nuove forme di “fare agricoltura”. Le donne imprenditrici agricole spaziano dall'allevamento alla coltivazione di frutta e verdura, dal florovivaismo all'agriturismo. In un settore tradizionalmente considerato maschile, le donne si sono fatte largo a forza di impegno, innovazione, attenzione alla sostenibilità e alla responsabilità sociale. Le imprenditrici agricole hanno rivoluzionato positivamente il settore introducendo attività di educazione ambientale e alimentare dedicate alle scuole come le fattorie didattiche. Il settore agricolo è uno dei più finanziati attraverso i fondi pac e Psr, ma è anche uno dove troppo spesso non si agisce con un vero e proprio business plan e le aziende dopo i primi incentivi non riescono a crescere e a reggere il mercato da sole. Le aziende agricole soprattutto quelle femminili proprio perché spinte dell'apertura di nuove partite iva (che soprattutto per le donne permette di attingere a numerosi finanziamenti) sono indebolite perché si perde l'esperienza della forza lavoro e soprattutto é molto difficile aggredire il mercato da sole. In particolare le aziende sono frammentate e questo rende molto difficile competere con le aziende più grandi, soprattutto perché l'industria richiede sempre prezzi concorrenziali che da soli che non si riesce ad a ottenere. In questo panorama diventa sempre più determinante e molto importante per la sopravvivenza delle piccole aziende collaborare, cooperare e consorziarsi. Soprattutto in vista del cambiamento climatico negli anni, infatti, gli effetti diventeranno sempre più preponderanti. Piogge eccessive, cicloni e continue siccità inevitabilmente porteranno a raccolti ridotti che una piccola azienda femminile o meno non potrà sopportare da sola. Perché quando la raccolta di uva o olive o altro prodotto é drasticamente ridotta da una cattiva stagione se consorziati, attraverso l'unione fa la forza, si potrà comunque vendere ad un mercato industriale e globale viceversa non si potrebbe vendere neanche al mercato rionale. Inoltre se manca la manodopera é difficile fare coltivazioni intensive e senza investimenti adeguati é difficile avere prezzi concorrenziali come quelli di Spagna e Grecia che pur essendo nell'area del Mediterraneo vivono meno gli effetti del cambiamento climatico. Le aziende straniere e gli ipermercati stranieri che immettono prodotti esteri nei nostri mercati, a prezzi molto più bassi, danneggiano molto la nostra economia agricola e su questo dovrebbe intervenire per porre un freno.

Vedi in allegati : Tabella 1 ISTAT








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