Martedì, 5 novembre 2024, è stato inaugurato il Crocifisso ligneo del XVI secolo restaurato in collaborazione con altri Club service di Ragusa.
Martedì, 5 novembre 2024, presso la chiesa Santa Maria delle Scale di Ragusa è stato inaugurato il Crocifisso ligneo del XVI secolo restaurato in collaborazione con altri club service cittadini, Lions Club Ragusa e Club per l'UNESCO Ragusa, e con la COMET dei F.lli Cappello s.r.l.. Sono presenti il presidente Lions Club Ragusa, dott. Emanuele Ottaviano, la presidente del Soroptimist Club Ragusa, prof.ssa Maria Pia Iacono, la presidente Club per l'UNESCO, arch. Giuseppa Lembo, come pure autorità civili e religiose, come S.E. Mons. Giuseppe La Placa, Vescovo di Ragusa, il dott. Antonino De Marco, Soprintendente Ragusa, l'avv. Giuseppe Cassì, Sindaco di Ragusa, il dott. Giovanni Gurrieri, Assessore Centri Storici, Don Giuseppe Antoci, Direttore Beni Culturali Diocesani, la dott.ssa Paola La Rosa, restauratrice, la dott.ssa Anita Causapruno, Direttore tecnico di restauro e conservazione. Dopo i saluti delle autorità, Don Giuseppe Antoci fornisce delle informazioni storiche sulla chiesa e, in particolare, sul Crocifisso, che da ricerche documentate risale al periodo tra la fine del '500 e i primi decenni del '600. In un documento d'inventario della chiesa si legge che in una cappella di stile gotico c'era un crocifisso in legno, che è rimasto lì in tutte le vicissitudini della chiesa, che ha resistito al terribile terremoto del 1693. Si tratta, dunque , di un prezioso Crocifisso pre-terremoto la cui immagine è quella di un Cristo morto, secondo lo stile dell'epoca. Dopo il Concilio di Trento, infatti, ci si concentra sulla morte salvifica di Cristo con la presenza del sangue e della sofferenza, che qui è visibile, come pure è evidente la resa anatomica di tipo manierista-rinascimentale. Le restauratrici hanno, poi, illustrato con il sussidio di alcune slide come hanno proceduto nel loro lavoro. Hanno studiato l'opera, la tecnica compositiva, i materiali, l'assemblaggio e, poi, redatto la scheda di restauro. Dalla diagnosi il Crocifisso presentava una superficie non rifinita e coperta da uno strato di polvere e di sporco, nei dettagli si vedevano i segni della presenza di insetti xilofagi e mancava di qualche completamento, come la policromia sull'orecchio sinistro. Si nota, anche. che il cartiglio, la corona di spine e la croce non sono coevi al Crocifisso. Sono stati fatti dei saggi prima di procedere con la pulitura e con le varie fasi del restauro: la disinfestazione con un prodotto specifico, gli interventi di pulitura, la sarcitura delle lesioni con materiali compatibili per rafforzare la struttura, il riempimento delle parti mancanti, la stuccatura delle lesioni, la reintegrazione cromatica e, infine, la verniciatura. Il Vescovo si complimenta con le restauratrici per il lavoro fatto e sottolinea che Gesù Cristo ha restaurato la natura umana, togliendoci dal male e dandoci la possibilità di ritornare alla salvezza. Il messaggio del restauro è, dunque, l'invito al restauro delle problematiche che la società ci presenta. I Presidenti dei tre Club service, che si sono fatti carico del restauro, si dichiarano molto soddisfatti del risultato finale dell'opera e sono lieti di aver potuto restituire alla citta di Ragusa un'opera pregevole.