Secondo il "Global Gender Gap Report 2022 del World Economic Forum, servono 132 anni per colmare il divario tra uomini e donne. Stampa Reggiana ha intervistato Giovanna Guercio, presidente nazionale del Soroptimist d’Italia, intervenuta al Soroptimist Day del Club di Reggio Emilia.
Ci vorranno altri 132 anni per raggiungere la parità di genere tra uomini e donne a livello globale: a sostenerlo è il "Global Gender Gap Report 2022 del World Economic Forum.
Di fronte a questo scenario risulta più che mai appropriato il motto "acceleriamo il cambiamento in cui l’attività del Soroptimist International d’Italia si riconosce per il biennio 2021-2023, proponendo azioni concrete, oltre che per il conseguimento di obiettivi di sostenibilità ambientale, sociale ed economica, anche e in primis per il superamento del divario di genere esistente in Italia, che è peggiore che nella maggior parte dei Paesi occidentali.
Giovanna Guercio, presidente Nazionale del Soroptimist Italia per il biennio 2021-2023
Abbiamo incontrato Giovanna Guercio, presidente nazionale del Soroptimist, intervenuta a una serata del club di Reggio Emilia. Astigiana, laureata con lode in Matematica e a lungo dirigente in IBM, Giovanna Guercio ha assunto la presidenza nazionale nell’ottobre del 2021 e da subito ha sottolineato il suo impegno per l’avanzamento della condizione femminile.
Parlando di alleanza tra donne da cento anni, il Soroptimist è stato un precursore di molteplici temi e valori che oggi diamo per scontati ma che nel 1921 in molti casi non venivano nemmeno percepiti come 'diritti’ per cui combattere. A che punto siamo di questa che non vorrei definire battaglia, ma piuttosto 'impegno’?
E’ giusto, chiamiamolo impegno, che è una parola che mi piace, e non battaglia perchè ritengo che l’uguaglianza di genere sia un diritto che è stato definito proprio nella Dichiarazione Universale dei Diritti umani molti anni dopo il 1921 (anno di fondazione del Soroptimist, ndr) pertanto possiamo dire che in questo le nostre fondatrici siano state delle antesignane.
Va detto che a quei tempi c’erano già movimenti femminili che si battevano per il voto alle donne e che in America si muovevano per ottenere dei diritti. Noi abbiamo avuto fondatrici che erano molto "avanti, molto coraggiose e determinate anche su questo fronte, tanto da collaborare alla stesura della Dichiarazione Universale dei diritti umani e che quindi hanno lavorato e contribuito all’impegno per la parità di genere.
Dove siamo oggi? La risposta non è facile. Non siamo arrivate a realizzare la compiutezza in tutti i paesi anche i più avanzati come quelli europei, tant’e che in Italia a marzo è stata promulgata una legge sulla parità salariale tra uomo e donna! Ma il concetto importante è che questo sia diventato un problema generale, quindi non solo e non più un discorso da fare esclusivamente tra donne: è stato acquisito il fatto che sia una problema di carattere culturale da affrontare tutti insieme.
Di conseguenza anche noi soroptimiste dobbiamo uscire dal chiuso dei nostri circoli femminili per portare questi messaggi nelle scuole, con le istituzioni e con le forze dell’ordine. Forze dell’ordine che su questo tema hanno fatto passi da gigante negli ultimi anni e che oggi sono preparatissime e sono per noi importanti alleati. Sono sempre più presenti nelle scuole a parlare ai giovani, svolgono un’attività essenziale e danno un forte contributo portando una voce autorevole che trasmette ai ragazzi messaggi che attraverso i soli professori non potrebbero arrivare con la stessa efficacia.
Con il motto "acceleriamo il cambiamento, in questo biennio di presidenza sta portando avanti progetti importanti. Quale quello che la rispecchia di più e quello che le ha dato maggiori soddisfazioni
Io non sono una futurista, tengo a sottolinearlo. Mi piace il Futurismo per certi aspetti, ma il motto "Acceleriamo il cambiamento non nasce da lì. Nasce dal fatto che secondo il "Global Gender Gap Report 2022 del World Economic Forum, ci vorranno altri 132 anni per colmare il divario di genere a livello globale. Di fronte a questa tremenda prospettiva ho pensato che l’unica strada fosse quella di 'accelerare’!
Tra le azioni che incidono di più ritengo ci siano quelle che portiamo avanti per la formazione delle ragazze, come l’empowerment femminile, i progetti Stem, l’educazione finanziaria: in pratica tutto ciò che contribuisce ad aiutare le donne a diventare autonome sia da un punto di vista economico che da un punto di vista mentale, intellettuale e di giudizio.
E’ un traguardo importantissimo anche se non facile da realizzare, ma aiutarle sul fronte dell’educazione e della formazione di qualità vuol dire dare loro gli strumenti per leggere la realtà che hanno intorno e per dominarla.
Parliamo di leadership al femminile. Ci sono caratteristiche peculiari che contraddistinguono la managerialità femminile: soft skills come empatia, capacità di ascolto, intelligenza emotiva. Per arrivare al successo, e ricoprire cioè posizioni di leadership, che molto spesso sono ancora appannaggio del mondo maschile, una donna dovrebbe riproporne gli stereotipi o enfatizzare i propri elementi distintivi?
Copiare non va mai bene, meglio cercare sempre quell’autonomia di pensiero e di comportamento che è poi l’arma principale nella vita e il modo migliore per affermare ciò che si può dare alla società, anche perché sicuramente noi non possiamo dare ciò che non abbiamo.
In generale non esistono vere ricette, anche perché il cliché maschile, il cosiddetto "stereotipo, può anche ritrovarsi in una donna e viceversa. Ognuno quindi interpreterà a modo suo, ma a mio avviso è molto importante un’onestà intellettuale che passa poi attraverso i comportamenti.
Il progetto "La città che vorrei, per città più sostenibili e a misura di donna. Qual è stata la risposta da parte delle amministrazioni locali?
E’ un progetto che è stato molto apprezzato anche perché si fonda su basi scientifiche. E’ stata fatta una survey su una platea molto estesa di 5000 donne, di cui 3000 soroptimiste e 2000 esterne, un campione quindi eccezionalmente vasto.
E’ uno studio che le università ci chiedono di poter utilizzare addirittura per creare la baseline dei parametri di riferimento per misurare la qualità delle città. Quindi il lavoro del 2023 è già definito. Si tratterà di avere la capacità di ingaggiare bene i partner e quindi ci sarà molto da fare. La risposta da parte degli amministratori al momento è di attenzione e di rispetto ed è già un buon punto di partenza. Poter contare su un protocollo firmato insieme ad Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) aiuta perché apre delle porte, ma non basterebbe da solo. Avere invece alla base uno studio serio e accreditato, ci dà un’attendibilità su cui si può continuare a lavorare e io mi auguro di poterlo fare nell’anno che ci aspetta e di poter contare sull’aiuto dei vari Club!
Educazione finanziaria: un progetto trasversale finalizzato all’uguaglianza di genere e alla parità dei diritti ma che in molte situazioni è anche uno strumento per consentire alle donne un’autonomia ad esempio in contesti di violenza domestica
E’ un progetto importante ed è essenziale portarlo avanti nei confronti di tutte le donne. Ho partecipato recentemente a un incontro di "Prime minister, un progetto di scuola di politica per ragazze. L’idea è bella e interessante anche perché secondo lo studio del World Economic Forum citato pocanzi, che misura la distanza tra l’uomo e la donna nei diritti acquisiti, in Italia c’è il gender gap più consistente sul fronte della partecipazione alla vita politica e amministrativa. Da noi la donna è a zero rispetto anche a paesi dell’Africa che sono molto più avanti di noi.
Quello che è emerso in quell’incontro è anche la necessità per le giovani donne di imparare ad avere consapevolezza del denaro per evitare tutte le trappole che oggi ci sono – come ad esempio i pagamenti rateali – ma anche per imparare ad avere l’idea di un budget assegnato, e renderle così più autonome e più libere.
Dare alle donne gli strumenti per renderle autonome è di primaria importanza perché si sa bene che la dipendenza economica molto spesso le costringe a rimanere in situazioni di violenza domestica.
E’ una strada lunga e difficile ma non dobbiamo aver paura a parlare di soldi perchè anche attraverso l’educazione finanziaria passa l’autonomia di una donna.
E infine un accenno al progetto per il sostegno del Soroptimist alle giovani Cicliste afgane arrivate lo scorso anno a Roma con un corridoio umanitario dal Pakistan, e accolte a L’Aquila
Ho parlato a lungo con Flavia Stara, la presidente del Club dell’Aquila che insieme al suo Club si è messa a disposizione dell’Unione Italiana per accoglierle e seguirle a nome del Soroptimist. Le ragazze sono state sistemate nelle casette che sono ancora quelle del terremoto: in ottimo stato ma un po’ fuori dal centro. Per questo saranno accompagnate in città dalle socie del Club locale per far loro vivere e conoscere la cultura italiana. E’ una fortuna avere Soroptimiste così disponibili e capaci che mettono a disposizione con generosità e sensibilità il tempo e le soluzioni per poterle aiutare.
Quando sono arrivate le ragazze erano un po’ spaesate naturalmente, ma stiamo cercando di dare loro la migliore accoglienza possibile. E’ stata creata per loro una sala con computer e una stampante in modo che possano anche studiare l’italiano e dedicarsi ad approfondimenti di loro interesse. Sono seguite anche per quanto riguarda l’aspetto sanitario, c’è infatti un progetto che coinvolge un medico di base, una nutrizionista e una ginecologa per seguirle e fornire loro un’assistenza medica in modo concreto ed efficiente come siamo abituate a fare nel Soroptimist.
EDUCAZIONE FINANZIARIA 'Le donne contano’, il progetto promosso da Soroptimist International e Banca d’Italia a cui ha aderito il Club di Reggio Emilia
'Le donne contano’, il progetto di educazione finanziaria promosso da Soroptimist Reggio Emilia e Banca d’Italia
Sopperire all’analfabetismo finanziario, che vede la popolazione italiana come fanalino di coda in Europa e offrire la possibilità di emanciparsi alle donne che non hanno avuto l’opportunità di imparare alcuni concetti base necessari per la gestione di situazioni quotidiane.
Questi gli obiettivi del ciclo di incontri "Le donne contano, un progetto di educazione finanziaria, ideato e promosso da Banca d’Italia in collaborazione con Soroptimist International a cui ha aderito il Club di Reggio Emilia.
Una delle caratteristiche che da sempre caratterizza il Soroptimist Club International d’Italia è la particolare attenzione dedicata all’avviamento al lavoro, alla scolarizzazione e al raggiungimento dell’indipendenza economica femminili.
In questa cornice il Soroptimist Club di Reggio ha deciso di intraprendere questo ciclo nel rispetto della mission che lo vede al centro l’affermazione della donna nella società.
Soroptimist ha coinvolto i Servizi Sociali del Comune di Reggio Emilia con l’aiuto di Germana Corradini, dirigente del servizio e, tramite gli assistenti sociali dei quattro poli cittadini, è stata raccolta la collaborazione di alcune associazioni che tra le loro tante iniziative sostengono anche azioni rivolte all’emancipazione femminile: Filef, Passaparola e Accademia di quartiere.
Saranno una ventina le donne che seguiranno questo percorso, che si svolgerà nei mesi di gennaio, febbraio e marzo 2023, nelle sedi delle associazioni, il martedì pomeriggio per Accademia di Quartiere e giovedì mattina per Filef e Passaparola insieme. Gli incontri in aula saranno gestiti da socie del Soroptimist Club Reggio, che sono state formate da funzionari della Banca d’Italia.
Gli argomenti e il materiale didattico saranno forniti da Banca d’Italia e riguarderanno il conto corrente, gli strumenti di pagamento e l’indebitamento. Alle ultime lezioni sarà presente Carlo Guiatti, funzionario di Banca d’Italia, referente del progetto per l’Emilia Romagna