Mercoledì 23 novembre alle ore 20.15 presso hotel imperiale, apericena con relatori sul tema della violenza di genere. Il dottor Vincenzo Vannoni, presidente dell'Associazione "Dire uomo" e la dottoressa Elvira Ariano dell'Associazione "Rompi il silenzio".
Molto interessante il tema del dottor Vannoni, che si occupa dell'uomo maltrattante, iniziando dalle considerazioni su quella parte di mondo maschile che non ha "digerito" l'evoluzione storica e sociale del mondo e, vittima di una mentalità arcaica e patriarcale, continua a sentirsi padrone della donna legata a lui. Sono uomini che, anche mentre stanno scontando pene pesanti per atti violenti o delittuosi, non hanno coscienza della gravità dell'atto compiuto di cui non si sentono responsabili. Se questo atteggiamento è premessa di reiterazione di atti violenti, l'intervento psico-educativo e riabilitativo attento e competente può portare questi uomini ad una nuova consapevolezza, alla rielaborazione di vissuti ed infine ad un cambiamento con presa di coscienza delle proprie responsabilità. Lavoro arduo che pur con richieste spontanee crescenti, non sempre ha successo perché non tutti i richiedenti terminano il percorso.
L'intervento della dottoressa Elvira Ariano ha ripercorso la lunga strada delle tante donne che da sempre nella storia hanno subito soprusi e violenze ritenendo la loro situazione senza via d'uscita. La presa di coscienza della propria dignità e dei propri diritti compreso quello di denunciare gli aggressori, anche se mariti o padri, ha portato tante donne a creare una catena di aiuto ad altre donne sfortunate, fragili e spesso sprovvedute. L'Associazione "Rompi il silenzio" ha offerto molteplici aiuti concreti in questi anni comprese le "Case-rifugio" che accolgono donne, assieme ai propri figli, quando devono vivere in luoghi sicuri, sconosciuti a chi potrebbe raggiungerle e perpetuare violenze e sudditanze. I numeri che ci vengono forniti lasciano sbalorditi: molti di noi mai avrebbero immaginato che la violenza serpeggiasse subdola e onnipresente!
Ecco perché le Soroptimiste, tutte donne inserite fruttuosamente nel contesto sociale e professionale, si vogliono impegnare in progetti di prevenzione di ogni violenza domestica iniziando a capire e far capire quando compaiono i segnali di una "relazione tossica" che sicuramente sfocerà in violenza. E l'impegno lo hanno dimostrato in questi giorni dedicati in tutta Italia al contrasto alla violenza sulle donne.
Silvia Tagliavini