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Oltre il simbolo

alla scoperta degli antichi geroglifici egizi grazie a IA e II

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A villa Nobel il Dr Andrea Barucci, Fisico ricercatore all'Istituto di Fisica Applicata Nello Carrara del CNR di Firenze, e la Dr.sa Chiara Canfailla, Ing. Elettronico, hanno tenuto due conferenze dal titolo ‘Oltre il simbolo - Alla scoperta degli antichi geroglifici egizi grazie all'Intelligenza Artificiale e all'Imaging Iperspettrale': Alle 17 rivolti a studenti ed insegnanti delle scuole superiori nell'ambito del progetto STEM; Alle 20 rivolti alle socie e numerosi ospiti. Il sistema creato per la decodificazione dei simboli egizi si chiama Glyphnet, una rete neurale addestrata a riconoscere i geroglifici.

Si può vedere il video della conferenza delle 17 cliccando sul link vimeo.



A duecento anni dalla loro decifrazione (1822) da parte dell'archeologo  Jean Francoise Champollion i geroglifici egizi affascinano ancora grazie alla loro natura pittografica. Oggi, quei simboli complessi, dotati di natura ideografica e fonografica, possono essere riconosciuti e tradotti con l'ausilio dell'Intelligenza artificiale.

Per Intelligenza Artificiale si intende una branca dell' Informatica che si occupa di creare sistemi in grado di eseguire compiti che normalmente richiederebbero l'intelligenza umana. Oggi l'Intelligenza Artificiale è una realtà concreta ed è dappertutto:  smartphone, robot, veicoli a guida autonoma, traduzione del linguaggio (Google Transalate), finanza, Amazon, e medicina.

I Relatori Dottori Barucci e Cainfailla hanno illustrato i risultati della ricerca che ha coinvolto l'Istituto di Fisica Applicata del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IFAC), il Dipartimento d'Ingegneria dell'Università di Firenze – di cui fanno entrambi parte - e il Centro studi Camnes (Center for Ancient Mediterrean and New Eastern States) cui collabora l'egittologo Massimiliano Franci. Il sistema creato per la decodificazione dei simboli egizi si chiama Glyphnet, una rete neurale addestrata a riconoscere i geroglifici, qualunque sia il supporto su cui si trovano, come ad esempio la pietra di una stele, un papiro o piuttosto una tavoletta di legno o di ceramica.

La ricerca non solo dimostra la possibilità della traduzione automatica di antichi documenti egizi, ma offre nuove prospettive per la risoluzione di questioni aperte quali la codifica, riconoscimento e traslitterazione dei segni geroglifici. L'uso dell'Intelligenza Artificiale corre in aiuto agli studiosi nell'approfondire diversi aspetti della scrittura, come la topo-sintassi dei segni geroglifici combinati per formare parole; l'analisi linguistica dei testi; il riconoscimento di segni corrotti, riscritti, cancellati; fino alla possibilità del riconoscimento della scuola dello scriba o alla mano dello scultore.

Successivamente i Dottori Barucci e Canfailla hanno riferito sui dati di un'altra ricerca che li vede coinvolti -  in cui è possibile che alcune informazioni celate alla vista, possano essere rivelate attraverso immagini a lunghezze d'onda diverse dal visibile (imaging iperspettrale), andando a creare uno scenario informativo complesso, ancora analizzabile nel paradigma dell'Intelligenza Artificiale.

"La speranza - conclude Barucci - è che questo primo studio apra la strada verso una stabile collaborazione fra le comunità che si occupano di archeologia e di intelligenza artificiale, per creare nuovi strumenti che facilitino il lavoro degli studiosi delle scritture delle antiche civiltà".


https://vimeo.com/679024325/c1e0caa1f9

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