La Rubrica on line DONNE STRA-ORDINARIE. Brevi biografie di donne coraggiose e determinate fra Oglio e Po, che il Soroptimist Club Terre dell'Oglio Po propone nel mese di Marzo 2025 in occasione della Festa della Donna, descrive le vite di donne legate al nostro territorio che meritano di essere raccontate perché, nel panorama socio-culturale del loro tempo e pur operando in ambiti circoscritti, hanno contribuito alla crescita delle realtà locali.
AMALIA MORETTI FOGGIA
Petronilla, nome d'arte preso da un fumetto americano, che rappresenta la moglie pestifera di Arcibaldo, armata di matterello, che comparve sul Corriere dei Piccoli agli inizi del 1900, è l'alter ego di Amalia Moretti Foggia, classe 1872, di professione medico pediatra, una delle prime donne laureate in medicina in Italia. Tutti i giorni prestava servizio alla Poliambulanza di Porta Venezia a Milano per curare le donne e bambini del popolo. Ma oltre al camice bianco, alla vita si era legata un grembiulino mettendo insieme sapere nutrizionale, l'arte dell'economia domestica e un palato buongustaio per proporre sulle pagine di una delle riviste più lette, la “Domenica del Corriere”, piatti gustosi e sani da mettere in tavola tutti i giorni. Continuerà a farlo anche durante la Seconda Guerra Mondiale, inventandosi la cucina dei «senza», la maionese senz'olio e la cioccolata senza cioccolata. Divulgatrice fantastica e multitasking, Amalia diventerà anche il dottor Amal, dando consigli di medicina, con uno pseudonimo al maschile, per farsi ascoltare anche da chi conserva vecchi pregiudizi. Ma a lei poco importa: parla alle donne, fulcro della famiglia e tutte le settimane dispensa i suoi materni e utili consigli.
Nata a Mantova nel 1872, Amalia Moretti Foggia era la maggiore dei quattro figli di Giovanni Battista Moretti Foggia e Carolina Rinoldi. Suo padre proveniva da una lunga stirpe di farmacisti ed erboristi risalente al XVIII secolo e suo fratello Ottaviano seguì le orme paterne, prima nella gestione della Farmacia Santa Lucia a Mantova, poi della farmacia dell'ospedale di Bozzolo. Il terzogenito Aldo esercitò la professione di medico a San Martino dall'Argine e il fratello minore, il più stravagante, fu pittore paesaggista e ritrattista di fama nazionale. Sarebbe potuto, quindi, capitare di vedere Amalia, che dall'inizio del ‘900 viveva a Milano, scendere dal treno alla stazione di Bozzolo per far visita ai fratelli che vivevano a Bozzolo e a San Martino dall'Argine.
Amalia, dopo aver vinto una borsa di studio, si laureò, dapprima, in Scienze naturali all'Università di Padova nel 1895 e, successivamente, grazie a una seconda borsa di studio, decise di iscriversi alla Facoltà di Medicina di Bologna. Si laureò nel 1898, diventando una delle prime donne medico nell'Italia Unita, ricevuta anche al Quirinale dalla regina Margherita. Proseguì la sua specializzazione in pediatria all'ospedale Meyer di Firenze dove conobbe Anna Kuliscioff, dottoressa russa politicamente impegnata che, insieme al suo compagno, Filippo Turati, sarebbe diventata una delle fondatrici del Partito socialista italiano.
Completata la sua specializzazione nel 1899, Amalia si trasferì a Milano, dove Anna Kuliscioff la introdusse nei circoli politici e letterari della città. Nel 1902 iniziò a lavorare alla clinica Poliambulanza di Porta Venezia, dove incontrò e sposò il suo collega medico, Domenico della Rovere, dal quale non ebbe figli. Una delle sue missioni era quella di diffondere la parola sull'igiene e promuovere la lotta contro la tubercolosi, cosa che fece tenendo lezioni al pubblico e agendo come medico volontario nelle zone più povere di Milano.
Divenne anche il medico personale e amica della poetessa Ada Negri, tanto che le due donne nel corso della vita intrecciarono un intenso scambio epistolare, recentemente pubblicato. E fu grazie ad Amalia, tramite il fratello Ottaviano, che don Primo Mazzolari, parroco di Bozzolo, entrò in contatto epistolare con Ada Negri.
Morì a Milano nel 1947.
Pioniera e scrittrice
Nel 1926, Amalia fu incaricata dal direttore del settimanale “La Domenica del Corriere”, popolare supplemento del Corriere della Sera, di scrivere una rubrica di consigli medici. Dato che all'epoca c'erano ancora notevoli pregiudizi nei confronti delle dottoresse, assunse lo pseudonimo maschile di Dottor Amal.
Grazie all'enorme successo, due anni dopo le fu chiesto di scrivere altre due rubriche, una intitolata "La massaia scrupolosa" e l'altra "Tra i fornelli”, dove si firmò con lo pseudonimo di Petronilla, offrendo consigli sulle faccende domestiche e pubblicando ricette di cucina.
Queste rubriche culinarie diedero inizio alla sua fama di giornalista, specialmente durante periodi di ristrettezze causate dalle sanzioni economiche all'Italia fascista e dalla Seconda Guerra Mondiale in Italia, dove il cibo scarseggiava e spesso era anche difficile procurarselo. Amalia cercò di offrire suggerimenti innovativi su come rielaborare ricette tipiche senza ingredienti chiave come olio, farina, zucchero, uova, carne, formaggio, pasta, riso e cioccolato. Molte di queste ricette furono successivamente riprodotte in una serie di libri di cucina best-seller pubblicati sotto il nome di Petronilla.
Amalia una volta disse: "La mia guida è sempre stata quella di essere semplice, spontanea e vera", che era la vera ricetta dietro la sua vita e i suoi successi.
Fu quindi una donna STRA-ORDINARIA.
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