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Come il lavoro d' équipe può fare la differenza

Incontro con la Prof. Chiara Benedetto

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  • Club: Torino
  • Autore: Agnese Vercellotti
  • Ultima modifica: Aprile 2022

La nostra Socia Chiara Benedetto, Direttore-Ginecologia e Ostetricia Universitaria1 Ospedale S.Anna, AOV Città della Salute e della Scienza di Torino, ha illustrato due gravi casi clinici che hanno richiesto uno straordinario impegno multidisciplinare:

Il caso di un feto di 21 settimane con una rarissima malformazione: il teratoma cardiaco fetale che ha richiesto un parto con tecnica EXIT e un'intervento Cardiochirurgico.

E il caso di una gestante giunta d'urgenza alle Molinette e sottoposta ad intervento neurochirurgico per la rimozione di una lesione temporale  mentre in contemporanea veniva effettuato il taglio cesareo con il quale nasceva la piccola di 1475 gr., affidata alle cure dei neonatologi.

La Prof. Benedetto affronta quotidianamente casi complessi e delicati ma ha voluto far comprendere come situazioni particolarmente gravi e rare richiedano uno straordinario impegno multidisciplinare e alte competenze differenziate e ha portato ad esempio due casi avvenuti nello scorso mese di Dicembre a Torino.

Quando una donna, che chiameremo Anna, alla 21ª settimana di gestazione viene indirizzata al S. Anna come centro di II livello, al bambino viene diagnosticata una rarissima malformazione: il teratoma cardiaco fetale; il caso viene valutato e seguito insieme da neonatologi, cardiologi e cardiochirurghi pediatrici   che avviano un progetto di Cura Multidisciplinare; l'andamento clinico, costantemente monitorato, alla 31ª settimana  ha evidenziato un progressivo peggioramento quindi Anna è stata ricoverata. Durante il ricovero una terapia con corticosteroidi ha permesso di far guadagnare quasi tre settimane al bambino nell'utero materno  e a 33 settimane + 5 giorni l'équipe ginecologico-ostetrica del S. Anna si trasferisce al Regina Margherita per espletare il parto mediante taglio cesareo con tecnica EXIT (EX utero Intrapartum Treatment) che ha consentito di ridurre al minimo la carenza di ossigeno fetale. Appena nato, Matteo che pesa 2Kg., viene immediatamente portato nell'adiacente sala operatoria dove  i cardiochirurghi procedono all'intervento di asportazione  della massa intrapericardica. 

Il neonato, preso immediatamente in carico dalla neonatologia dell' ospedale pediatrico Regina Margherita, dopo un periodo in Rianimazione e in Terapia intensiva Neonatale, è stato trasferito in pneumologia Pediatrica dove è attualmente in cura, seguito in Follow-up da un'équipe multidisciplinare (oncologi, cardiologi, neuropsichiatri e pneumologi).

Si conoscono solo 55 casi al mondo. di teratoma cardiaco fetale diagnosticati in gravidanza. 

Il secondo caso riguardava invece una gestante, che chiameremo Nora,  giunta d'urgenza alle Molinette da un ospedale della Provincia dove si era recata accusando un forte mal di testa; la TAC eseguita ha mostrato una voluminosa lesione cerebrale, le sue condizioni peggioravano rapidamente con rischio di vita per lei e per la bambina. Viene quindi deciso il trasporto d'urgenza alle Molinette e prima ancora che vi giunga si costituisce una Squadra Multidisciplinare di cui fanno parte varie Équipes (Neurochirurghi, Ginecologi-Ostetrici-Anestesisti-Neonatologi-Ostetriche-Infermiere pediatriche) per un approccio che tenga conto delle diverse problematiche. Si organizza il trasporto delle apparecchiature necessarie a ginecologi e ostetrici. Gli obiettivi clinici sono due: intervenire rapidamente sulla massa cerebrale e espletare il parto nel più breve tempo possibile. Si decide che che l'unico modo per salvare mamma e bambina sia eseguire CONTEMPORANEAMENTE l'intervento neurochirurgico e il taglio cesareo; si allestisce quindi una sala operatoria neurochirurgia con quanto necessario per il taglio cesareo e l'assistenza neonatale.

La neonata prematura di 1.500 gr. è stata subito trasferita nella  Terapia Intensiva Neonatale Universitaria del S.Anna per le cure necessarie.

La mamma si è ripresa con sorprendente rapidità e ha potuto raggiungere la neonata e seguirne la crescita; entrambe stanno bene.

Il doppio intervento, primo al mondo in contemporanea, è durato circa quattro ore ed è stato possibile solo con un grande lavoro di équipes altamente specializzate.

La disponibilità totale e avere a cuore l'interesse del paziente,  per la Prof. Benedetto, sono le caratteristiche che distinguono e motivano il medico appassionato alla propria professione, doti indispensabili anche per ottenere risultati eccezionali come questi.

Abbiamo fortemente  avvertito in Chiara tutta la sua passione professionale e la giusta  soddisfazione per aver affrontato queste sfide superate con la collaborazione e l'impegno di tanti colleghi. 

La prof. Benedetto ha sottolineato che solo in grandi centri si possono affrontare casi complessi per la presenza di super specialisti di tutte le discipline e che il futuro è quello della medicina di precisione individualizzata che non può prescindere dalla medicina specifica di genere.

La ginecologia segue la donna lungo tutto il corso della vita, sarebbe auspicabile quindi un ospedale per le donne, con cure di genere, che si interfacci con tutte le specialità: gli "Women Hospital" già esistenti all'estero, potrebbe essere un'eccellenza per Torino, mentre   appare assurda e superata  l'idea della separazione dei reparti ventilata proprio in vista della creazione della Città della Salute che nascerebbe secondo criteri non più attuali.  

Tutti noi presenti abbiamo seguito con interesse, aiutati dalla chiarezza dell'esposizione e delle diapositive,  orgogliosi nel sapere che a Torino si possano fare anche i miracoli, perchè a noi queste storie sono parse tali. 

Per una completa informazione si rimanda alle diapositive allegate.





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