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Fragilità del patrimonio architettonico

Potenzialità, attualità, ricerca, restauri: le Residenze sabaude.

Fragilità
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  • Club: Torino
  • Autore: Agnese Vercellotti
  • Ultima modifica: Gennaio 2020

 

La nostra socia Monica Naretto, architetto, Prof. Associato di Restauro al Politecnico di Torino, ha tenuto una relazione sul tema: "Fragilità e potenzialità del patrimonio architettonico: attualità, esperienze di ricerca, restauri. Una promenade tra le Residenze sabaude", illustrando quanto sia  il complesso il restauro architettonico di edifici storici in cui si deve tenere conto delle stratificazioni delle opere, dei materiali usati, della valutazione degli impianti di illuminazione e idraulici in vista, non solo della loro conservazione e del loro adeguamento, ma anche della conversione d'uso per una diversa fruizione.

Sono state proiettate immagini riguardanti studi e progetti rivolti a settori di alcune delle Regge Sabaude che contornano Torino e perciò definite "Corona di delizie".

Prima di entrare nel merito della relazione "Fragilità e potenzialità del patrimonio architettonico: attualità, esperienze di ricerca, restauri. Una promenade tra le Residenze sabaude" la Prof. Monica Naretto ha voluto precisare che l'attività universitaria, quindi del Politecnico presso il quale è Prof. Associato di Restauro, si volge in tre settori: Didattica (insegnamento, quindi trasmissione di saperi), Ricerca ( studio e acquisizione di nuovi saperi) e Terza Missione ( interazioni col territorio, valorizzazione delle conoscenze) e che proprio in questi campi rientrano i programmi di restauro oggetto della conversazione.

Grande è lo studio che precede l'apertura del cantiere: la ricerca di documenti negli archivi storici, i rilievi dell'esistente, il progetto che prevede il risanamento, la conservazione e il rispetto dell'opera da coniugare con l'esigenza del riuso, dell'accessibilità a diverse tipologie di utenti in vista di un'apertura al pubblico e di un percorso museale consono.

Particolare attenzione viene riservata all'impiantistica (idraulica, elettrica, alla tipologia di illuminazione interna ed esterna...) al rispetto dei materiali e delle tecniche di intervento; perciò l'approccio è multidiciplinare e complesso; non meraviglia quindi che i restari necessitino di fondi adeguati, difficili da reperire e ciò spiega le lunghe tempistiche o la parzialità dei lavori.

Monica Naretto si è avvalsa di immagini che ben hanno illustrato come si svolge il progetto di restauro architettonico a partire dai disegni originali sino alle condizioni attuali e alle unità di intervento ; ciò, unito alla grande competenza e alla chiarezza di esposizione frutto dell'entusiasmo per il proprio lavoro, ha consentito la comprensione da parte di tutti i presenti di un argomento tanto tecnico e specialistico e il loro interessato coinvolgimento.

Le immagini hanno mostrato indagini conoscitive, diagnostiche e interventi di restauro, prefigurati nel tempo di concerto con l’attuale Polo Museale del Piemonte e le Direzioni dei Castelli di Racconigi, Govone e Aglié, che fanno parte della "Corona di Delizie", con cui Casa Savoia, fra Cinquecento e Ottocento, volle circondare la propria Capitale con "maisons de plaisance" luoghi di svago e piacere lungo i fiumi, in collina, nella campagna circostante.

L'interesse suscitato è stato tale che le persone presenti hanno mostrato il desiderio di conoscere direttamente i castelli; la serata si è chiusa con la promessa di una visita in primavera. 

 

 

http://www.museotorino.it/view/s/292b377cfdb44a819e9f5027037ac6fe

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