La mostra, allestita in concomitanza con il bicentenario della nascita di Anita Garibaldi, le cui vicende si sono nel tempo ammantate di romanticismo, è diventata l'occasione per testimoniare il contributo che donne di diversa estrazione, dalla popolana alla regina, hanno dato ai moti rivoluzionari e al periodo successivo muovendosi in ambienti assai differenti, dai balli di corte al carcere, in ambito culturale e familiare.
La mostra ne ricorda diciannove in un percorso che le vede intrecciarsi, dividersi e allearsi nel corso degli anni e degli eventi per tutto il periodo del Risorgimento.
La visita è proseguita negli ambienti del Museo del Risorgimento che ospita la Mostra, guidate da un giovane molto preparato che ha fatto apprezzare le collezioni e gli ambienti del Museo.
La visita alla mostra "Anita e le altre. Storia di donne del Risorgimento" allestita nel Museo del Risorgimento a Palazzo Carignano, è stata l'occasione per un bel ripasso di storia in ottica femminile.
Oltre ad Anita, infermiera, combattente, prigioniera, amazzone, ribelle, moglie, madre virtuosa e martire, nella mostra sono ricordate: Luisa Sanfelice, Giulia Colbert Falletti di Barolo, Costanza Alfieri D'Azeglio, Cristina Trivulzio di Belgioioso, Olimpia Rossi Savio, Virginia Oldoini Verasis Contessa di Castiglione, Giuseppa Calcagno e la regina Margherita di Savoia.
Diverse per estrazione sociale, culturale ed economica, ciascuna di esse ha contribuito con impegno e passione alla causa risorgimentale muovendosi nel proprio ambiente: dai balli di corte ai salotti intellettuali all'ambito familiare sino al carcere.
Ricordarle è quindi un giusto riconoscimento alla componente femminile della Società dell'800 in cui per le donne non era facile uscire dal ristretto ambito familiare, esporsi e impegnarsi in pubblico.
La visita al Museo del Risorgimento, al cui interno è allestita la mostra, per nessuna di noi era una novità, ma grazie al giovane appassionato e preparato che ci ha guidato attraverso le sale con informazioni non banali, abbiamo potuto apprezzare meglio le opere, i documenti e gli ambienti che vi sono custoditi e racchiusi.