Mercoledì 22 marzo un gruppo di Socie con alcuni ospiti ha visitato la mostra attualmente in corso al Museo Egizio: Il dono di Thot: leggere l'antico Egitto che muove dall'occasione del bicentenario (1822) della decifrazione dei geroglifici a opera di Jean-François Champollion, punto di svolta per la nascita della moderna egittologia.
Prosegue, al di fuori della programmazione istituzionale del Club, l'organizzazione di visite a musei e mostre cittadine.
Guidati dall'egittologa dott.ssa Olimpia Soleri, molto chiara e comunicativa, le socie e i loro ospiti sono stati accompagnati con competenza attraverso un percorso illuminante sui fondamenti della civiltà dell'Egitto antico e sui motivi del fascino che essa ha esercitato su generazioni di studiosi impegnati a decifrarne ogni aspetto.
Il dio Thot era, nella tradizione egizia, l'inventore della scrittura, strumento essenziale per l'amministrazione dello Stato ma anche elemento onnipresente nelle immagini rituali e religiose, nella rappresentazione del potere del faraone, nei manufatti piccoli e grandi che la ricerca archeologica ha riportato alla luce. La parola scritta aveva per la civiltà egizia un potere magico, una forza intrinseca che rendeva reale ciò che esprimeva.
La storia della scrittura si è evoluta attraverso i millenni dai geroglifici allo ieratico, al demotico, al copto. Numerosi e diversi i supporti su cui è possibile studiarne le testimonianze: dal papiro all'argilla, dal legno alla pietra calcarea all'alabastro; oggetti di uso quotidiano e documenti ufficiali, piccoli ostraka e stele monumentali.
La mostra è l'occasione per esibire una significativa selezione di reperti delle immense Collezioni del Museo che si appresta a celebrare, nel 2024, il secondo centenario della fondazione con progetti che intendono migliorare ulteriormente la fruizione degli spazi di esposizione e creare un'esperienza ancora più "immersiva" nel mondo egizio antico di cui oggi si sa quasi tutto ma che non smette di meravigliarci.