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Luoghi e visioni di donne: imprenditoria e professioni

Quale sviluppo sostenibile per le nuove generazioni

Obiettivi:

Luoghi
  • Autore: Teresa dell'Aquila
  • Ultima modifica: Dicembre 2024

Mercoledì 20 novembre 2024 alle ore 18, si è svolto presso l'Università degli Studi di Trieste, ospiti del Dipartimento di Scienze economiche, aziendali, matematiche e statistiche diretto da Donata Vianelli, l'incontro aperto al pubblico, e in particolare agli studenti universitari e degli ultimi anni delle scuole superiori, “Luoghi e visioni di donne: imprenditoria e professioni”; secondo atto del progetto del Soroptimist International Club di Trieste “Quale sviluppo sostenibile per le nuove generazioni” che rientra nel macro-obiettivo “Sviluppo sostenibile” del Soroptimist Club d'Italia, con il patrocinio dell'Università di Trieste e del Comitato Unico di Garanzia - CUG - della stessa università.

Mercoledì 20 novembre 2024 alle ore 18, si è svolto presso l'Università degli Studi di Trieste, ospiti del Dipartimento di Scienze economiche, aziendali, matematiche e statistiche diretto da Donata Vianelli, l'incontro aperto al pubblico, e in particolare agli studenti universitari e degli ultimi anni delle scuole superiori, “Luoghi e visioni di donne: imprenditoria e professioni”. Si tratta del secondo atto del progetto del Soroptimist International Club di Trieste “Quale sviluppo sostenibile per le nuove generazioni” di cui sono referenti Lucia Gardossi, Emilia Mezzetti e Oliva Quasimodo, e che rientra nel macro-obiettivo “Sviluppo sostenibile” del Soroptimist Club d'Italia. L'incontro, per la sua valenza di orientamento agli studenti e per lo sguardo all'imprenditoria femminile, ha avuto il patrocinio dell'Università di Trieste e del Comitato Unico di Garanzia - CUG - della stessa università.

Dopo i saluti istituzionali e l'introduzione del progetto da parte della nostra Presidente Paola Sbisà, il Delegato del Rettore per l'orientamento Lucio Torelli ha ricordato che l'Università è luogo d'incontro di generazioni e di culture diverse, dove visione femminile e visione maschile si confrontano naturalmente, contribuendo alla formazione e alla crescita personale degli studenti. Il responsabile del Settore Orientamento e Servizi agli Studenti Michele Tritta ha illustrato le numerose iniziative messe in atto per accompagnare e preparare i laureandi e laureati all'uscita dall'Università: preparare i colloqui di lavoro, recruiting days, career days, progetto Alumni di Ateneo, progetto home coming, corsi per business plan. Maria Dolores Ferrara, presidente del CUG, ha ricordato fra l'altro che le imprese gestite da donne sono più propense all'innovazione, più attente alla formazione, al welfare e alla cura, e sono più resilienti.

La nostra Lucia Gardossi, docente di Chimica organica nell'Ateneo triestino, impegnata in progetti europei e nazionali nel campo della Bioeconomia circolare, componente del Gruppo di Coordinamento per la Bioeconomia della presidenza del Consiglio dei Ministri, nonché lei stessa responsabile scientifica per 6 anni dello spinoff “SPRIN-Tecnologie per una chimica sostenibile”, ha efficacemente moderato la Tavola rotonda, cui hanno partecipato cinque donne, laureate e addottorate in settori diversi, successivamente divenute imprenditrici, tutte attente alla sostenibilità:

• Sara Cantone, imprenditrice e project manager nel settore dell'Economia circolare;

• Claudia Cusan, responsabile di S&C Best, Toxicology;

• Anna Gregorio, docente di Astrofisica, Cosmologia e Scienza dello Spazio presso il Dipartimento di Fisica, cofondatore e presidente di PicoSATS Srl,

• Giuliana Metelli, dottore di ricerca in Scienze biomediche, ricercatrice di neuroscienze fino al 2017, ma anche violoncellista diplomata al Conservatorio, fondatrice di Karsoap, startup che produce detergenti naturali per barche a basso impatto ambientale, partendo da oli vegetali esausti,

• Monia Renzi, docente di Ecologia all'Università di Trieste, fondatrice e referente scientifica di Bioscience Research Center, laboratorio accreditato per analisi e servizi per l'ambiente, leader nel settore ecotossicologico e nella determinazione delle microplastiche.

Lucia ha iniziato ricordando la definizione di sviluppo sostenibile data per la prima volta nel 1987 dalle Nazioni Unite, ossia “come soddisfare i bisogni delle attuali generazioni senza intaccare i diritti delle prossime generazioni”. Ha quindi chiesto alle relatrici di spiegare e discutere le motivazioni, eventi o persone che le hanno guidate nella scelta universitaria di una disciplina scientifica, e quello che l'università ha fornito loro nel percorso di laurea e di dottorato. La seconda domanda riguardava il loro percorso professionale e imprenditoriale: una vocazione o una proposta venuta dall'esterno? Quali difficoltà e complicazioni si sono presentate per far crescere e sopravvivere la loro impresa?

Pur nella differenza di esperienze, è emerso dalle storie personali delle relatrici, in particolare da quelle di Renzi, Cusan e Cantone, che sorprendentemente si può trarre la motivazione per cambiare e mettersi in gioco proprio dalle difficoltà e addirittura dai fallimenti. Come ha osservato Lucia, le donne non temono di raccontare le loro storie autentiche e non solo i loro successi, e questo atteggiamento è meno frequente nei loro colleghi. Tutte hanno sottolineato l'importanza di una formazione di base in campo economico e finanziario e di un supporto manageriale, competenze che non vengono fornite nei percorsi universitari scientifici convenzionali, ma che risultano essenziali per intraprendere una carriera imprenditoriale. È emersa anche l'importanza di fare squadra e mettere insieme i valori aggiunti di ciascuno.

Nel complesso abbiamo sentito storie di successo, di donne che con coraggio, intelligenza e tenacia hanno raggiunto traguardi inaspettati, sapendo reinventarsi e uscire dagli schemi più consueti.


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