Il progetto che il Soroptimist Club di Vercelli ha ideato per celebrare i cento anni dalla fondazione del sodalizio internazionale procede a ritmo serrato.
Dopo aver portato a termine la piantumazione dell’Oasi delle api nei terreni circostanti il carcere, il club vercellese è pronto all’inserimento dell’ arnia per le api. Ma anche la “casa” delle api è speciale. Abbiamo pensato di chiedere la collaborazione degli studenti del Liceo artistico Alciati per la decorazione dell’arnia, in modo che fosse facile identificarla e potesse anche trasmettere visivamente il messaggio del progetto.
Gli studenti hanno risposto con entusiasmo, grazie anche alla sensibilità dei docenti coordinatori, Daniela Fontanesi e Diego Pasqualin, che hanno subito condiviso l’alto valore educativo del progetto, che è stato inserito nella programmazione dell’educazione civica: l’oasi sarà infatti affidata alle cure delle donne carcerate, le quali saranno impegnate concretamente in attività a contatto con la natura (dalla cura delle piante alla produzione e commercializzazione del miele) e potranno imparare un lavoro utile al loro reinserimento nella società. Ognuno dei 24 studenti della classe III A ha svolto una libera ricerca sul tema, realizzando poi tavole di progettazione, sia in classe in presenza sia in DAD. Tra i progetti, tutti meritevoli per originalità di idee e per creatività, gli stessi studenti hanno scelto quello che hanno ritenuto migliore, tutto al femminile: si tratta del lavoro di Alessia D'Azzelio, NiKolina Kotromanovic e Federica Fassone.
Martedì 20 aprile, presso l’Istituto Rosa Stampa, l’arnia è stata consegnata alla presidente del Club, Rita Manuela Chiappa, accompagnata dalla vicepresidente Natalia Bobba e dalle socie Lucia Ruzzante e Carla Barale. Le studentesse hanno descritto il loro lavoro, davvero eccellente anche per la perizia tecnica che è stata messa in atto (sono stati utilizzati colori acrilici all’acqua stesi a pennello). Dal logo del Soroptimist, dipinto con una precisione certosina al centro di una facciata, si dipartono da un lato i petali dei fiori e dall’altro una scia di miele dorato, con l’evidente richiamo del colore giallo al valore della vita e della forza della natura. Alla base di tutta l’arnia corre una fascia di spighe violette di lavanda (il fiore scelto per l’oasi in quanto particolarmente gradito alle api), tra le quali spicca il profilo di un volto femminile, per richiamare la centralità delle donne in tutto il progetto, e uno scorcio della basilica di Sant’Andrea, per evidenziare la connessione con il territorio. Così l’arnia, da semplice dimora delle api, è diventata un’opera d’arte. E dimostra, ancora una volta, il valore aggiunto che caratterizza l’operosità delle donne: non solo sanno fare, ma soprattutto sanno fare cose belle.