Mercoledì 11 dicembre presso il Museo Miniscalchi Erizzo è stato presentato il nuovo catalogo delle Icone Russe donate alla fondazione mussale dalla prof.ssa Lina Maria Avrese.
Il momento della presentazione di un'opera è sempre emozionante, in maniera particolare quando questa si manifesta nel luogo in cui si è generata, in seno al Soroptimist International Club Verona e al Museo Miniscalchi Erizzo.
Un'idea, dar vita a una pubblicazione relativa alle icone della collezione donata al Museo dalla prof.ssa Avrese, che ha trovato terreno fertile nella dott.ssa Giovanna Residori, direttrice della Fondazione che ha accolto senza esitazione alcuna lo spunto e collaborando fattivamente alla realizzazione del catalogo.
La riconoscenza di Soroptimist Club Verona alla dott.ssa Residori, è tutt'uno con il profondo senso di gratitudine verso il prof. Caldeo, che, con impareggiabile impegno e tanta passione, ha studiato parte delle Icone della collezione rendendole fruibili a chi volesse avvicinarsi a questa forma d'arte.
Un ringraziamento va poi a Francesco Sorbini che ha curato magistralmente l'apparato fotografico delle icone della collezione, che ha richiesto ore di lavoro e di studio per consentire una adeguata rappresentazione e ingrandimento dei dettagli delle icone.
Un ringraziamento colmo di gratitudine va a colui che ha predisposto materialmente il Catalogo, il sig. Stefano Maschi, che incarna la quintessenza del valore dell'amicizia. Proprio in nome dell'amicizia, il sig. Maschi ha messo a disposizione la sua decennale esperienza di grafico, dedicando tanta parte delle sue giornate e notti a questo lavoro.
Cultura e arte è uno dei 4 ambiti in cui la presidente Giovanna De Finis ha declinato il tema Cultura al servizio della comunità di Verona, scelto per il biennio 2023-2024.
Era il 29 settembre 2023 quando è stato dato il via nella sala delle Icone del Muse alla sezione Cultura e arte con la conferenza tenuta dal prof. Antonio Caldeo dal titolo Donne nelle Icone – Donne Collezioniste, Donne Iconografe. È stata una conferenza generativa di idee. Prima quella di organizzare mensilmente degli incontri da dedicare all'analisi di un'icona presente nella sala del Museo: nascono in questo modo quelli che abbiamo chiamato i Venerdì al Museo, tenuti in presenza e online (visibili sul sito del Museo) da ottobre 2023 a maggio 2024.
E poi ecco nascere l'idea di dare una veste concreta al lavoro svolto con il prof. Caldeo. Sembrava troppo, davvero troppo e invece ha trovato la luce il Catalogo Icone Russe della collezione della Prof.ssa Lina Maria Avrese che, casualmente consultando un vecchio libro dei verbali, si scopre essere una soroptimista.
Grata a Lina Maria per aver creato grazie alla sua generosità, donando la propria raccolta di icone alla fondazione Miniscalchi-Erizzo, un filo rosso tra soroptimiste: mi piace dire che abbiamo conosciuto la soror Lina Maria attraverso le sue icone che attendono di parlare a tutti coloro che ad esse vogliono avvicinarsi.
L'approccio usato per presentare le icone, si può definire di natura epigrafica e tende a rilevare tutti gli elementi scritti e parlanti dell'icona. L'analisi parte sempre dal titolo dell'icona, elemento che caratterizza e definisce ogni icona, e la sua posizione è talvolta sul bordo superiore e talvolta sul bordo inferiore della tavola. Oltre il titolo nell'icona ci sono anche i nomi dei personaggi secondari, dei santi onomastici sui bordi dell'icona, le scritte sui cartigli e in alcuni casi anche sui bordi.
Il titolo è la chiave per una corretta lettura dell'icona, e il procedimento usato per la sua lettura è stato usato anche per le altre scritte.
Dopo l'analisi linguistica, si è proceduto a commentare l'icona attraverso i testi delle Sacre Scritture Vecchio e Nuovo Testamento, utilizzando anche le agiografie (Vite dei Santi) di San Demetrio di Rostov, una delle fonti principali consultate per delineare il profilo dei santi agli albori del cristianesimo russo nell'impero degli Zar.
L'agiografia dei santi del primo millennio e in particolare quella dei martiri dei primi tre secoli sono Santi comuni alle due Chiese d'Orientale d'Occidente, perché lo scisma avvenne nel 1054. L'agiografia dei Santi riferibili al segmento temporale che va dal 988, anno del battesimo di Vladimir che portò al cristianesimo il suo paese fino all'Autocefalia russa (1448), e comunque fino ai nostri giorni, ha permesso di ricostruire il contesto e l'evoluzione storica del patriarcato russo, inizialmente con sede a Kiev, capitale dell'antica Ras, ma poi stabilmente insediatosi a Mosca dal 1322.
Approfondire San Nicola ha permesso di conoscere che Kiev ha avuto un ruolo chiave nell'instaurarsi di rapporti che durano fino a oggi tra la Chiesa Ortodossa e la città di Bari, iniziati già immediatamente dopo la traslazione di San Nicola avvenuta nel 1087, quel San Nicola eletto Vescovo da laico, come lo fu anche Ambrogio a Milano.
Le scritte sui bordi, insieme alla mano benedicente a due dita di Gesù Cristo e dei Santi ha portato a conoscere il grande scisma nella chiesa russa avvenuto nel XVII secolo in seguito alle riforme introdotte dal patriarca Nikon tra il 1652 e il 1658 che ha portato alla formazione dei Vecchi Credenti.
Il conoscere San Serafino di Sarov, un santo relativamente recente perché canonizzato nel 1903, uomo che ardeva d'amore per il Signore al punto di lamentarsi per non poter come gli angeli, pregare incessantemente Dio giorno e notte, ha fatto emergere grandi elementi di somiglianza fra San Serafino e San Pio da Pietrelcina, quali la preghiera incessante, lo spirito di obbedienza e umiltà, le tentazioni diaboliche subite, il dono della chiaroveggenza, l'empatia mostrata con le persone e le loro vicissitudini e l'esserne guida spirituale.
E se è certamente un medesimo colloquio d'amore con Dio che unisce San Serafino di Sarov e San Pio da Pietrelcina, è certamente l'amore per Dio Padre, il Figlio e lo Spirito Santo che rende grande Serafino di Sarov per l'unità dei cristiani, testimoniata dal desiderio di papa Giovanni Paolo II di farlo rappresentare nella Parete della Gerusalemme Celeste nel grande mosaico-icona della cappella Redemptoris Mater in Vaticano dove Serafino è rappresentato in comunione con San Francesco e Santa Chiara.
Il catalogo è disponibile in vendita presso la sede del Museo Miniscalchi-Erizzo.