Il profumo della libertà ….
La Giornata Mondiale della Festa della Donna
Francesca Salvadorini, Referente P.O. Soroptimist International Club Livorno
L'8 marzo si festeggia "la festa della donna" e in quell'occasione è comune vedere giovani e donne adornarsi di un rametto di mimosa: il fiore di mimosa, infatti, è simbolo di forza e femminilità, della resilienza della donna, del suo sapersi sempre riprendere e rinnovare, del suo saper portare dopo il buio dell'inverno gioia e luminosità. Questo fu il motivo della sua associazione, nel 1946, alla celebrazione della Giornata Internazionale della Donna, di cui, appunto è divenuta il simbolo.
Sulla storia di questa festività ci sono racconti diversi.
In Italia, è molto diffusa la leggenda metropolitana dell'incendio della fabbrica Cotton, avvenuta nel 1908 a New York.
Le operaie, che lavoravano in quell'industria tessile e che erano per lo più italiane ed ebree, decisero di scioperare per protesta contro le condizioni disumane in cui erano costrette a lavorare: il giorno 8 marzo le uscite della fabbrica vennero bloccate; si sviluppò un incendio (a dire il vero non dato sapere se doloso o accidentale) e le 129 operaie morirono senza alcuna via di scampo.
In realtà, detta ricostruzione è una sorta di "adattamento" di un'altra tragedia avvenuta nel 1911 nella fabbrica "Triangle" sempre a New York. Nel Museum of the City of New York, infatti, si ricordano tutti gli incendi che devastarono la città, ma non vi è alcuna traccia di quello del 1908, mentre è documentato, purtroppo da immagini shock, quello del 1911.
Le donne, che lavoravano nel Triangle, avevano turni di lavoro di 60 ore a settimana con straordinari imposti e sottopagati.
Vi era la presenza di un vero e proprio caporalato: ogni "caporale" controllava sette lavoratrici e le uscite dalla fabbrica erano bloccate per impedire seppur il minimo allontanamento dal posto di lavoro. Di fatto, sappiamo che morirono ben 146 donne, di cui 39 italiane, le altre come dicevamo, erano in gran parte ebree venute negli USA dall'Europa Orientale e in particolare dalla Russia.
La gran parte di loro morì tragicamente, gettandosi dalle finestre dell'edificio.
Un'altra versione, tesa alla "storicizzazione" dell'evento, è quella relativa alla manifestazione delle donne a San Pietroburgo l'8 marzo 1917, per chiedere la fine della guerra.
Quando si propone di festeggiare la festa della donna?
Negli USA il primo "Women's day" venne celebrato il 23 febbraio 1909, dopo la conferenza del Partito Socialista.
Durante la seconda conferenza internazionale delle donne comuniste a Mosca nel 1921, al VII Congresso della IIa Internazionale Socialista in cui si discusse della questione femminile, si stabilì che l'8 marzo diventasse la Giornata internazionale dell'operaia.
Nel 1944 a Roma, venne istituito l'UDI (Unione Donne Italiane) e venne deciso di celebrare l'8 marzo la giornata della donna nelle zone liberate d'Italia. In Italia la "Festa" della donna si festeggia pertanto ufficialmente sin dal 1945.
Dobbiamo tuttavia arrivare agli anni settanta, con la nascita del movimento femminista e all'8 marzo 1972 in Piazza Campo dei Fiori a Roma per la manifestazione alla quale partecipò Jane Fonda (attivista da sempre), in cui si rivendicarono aborto, divorzio e omosessualità, riempiendo quindi di contenuti più ampi la celebrazione.
Il 1975 venne definito dall'ONU Anno Internazionale delle donne e da allora i movimenti femministi a livello mondiale hanno manifestato per ricordare l'importanza dell'eguaglianza dei diritti tra donne e uomini, non più solo come diritti soggettivi ma come diritti umani, come valorizzazione delle risorse femminili, come lotta contro la violenza di genere, il divario salariale e ogni tipo di discriminazione e gender gap.
L'ONU, il 16 dicembre 1977 con la risoluzione 32/142, propose a ogni Paese, nel rispetto delle tradizioni storiche e dei costumi locali, di dichiarare l'8 marzo la "Giornata delle Nazioni Unite per i diritti delle donne e per la pace internazionale".
Mi pare particolarmente pregnante questo assimilare i diritti delle donne alla pace internazionale in un percorso di donne quali "peacemakers".
Perché celebrare l'8 marzo?
La carica simbolica dell'8 marzo non deve esaurirsi in sterili " festeggiamenti" ma in un impegno preciso e rivolto al perseguimento della reale ed effettiva pari dignità da conseguirsi e mantenersi a livello familiare, sociale, lavorativo e politico che già ci appartiene per diritto di nascita e che deve albergare prima di tutto ed essere riconosciuto nella nostra testa e nel nostro cuore, nel più intimo sentire, di noi donne, tutte, ciascuna per la sua parte.
Perché celebrare l' 8 marzo?
Per "sentire" il profumo delle mimose che c'inebriano e c'invitano ad "ascoltare" il vento della libertà.