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Bando di concorso PREMIO LORA BIGA - Edizione 2018

Contrasto alla violenza di genere

Bando
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  • Club: Venezia
  • Autore: Carla Canazza Guadagni
  • Ultima modifica: Marzo 2019
  • Parole Chiave: concorsi , convegno , violenza
  • Venezia

Venerdì 22 marzo presso l'Ateneo Veneto in Aula Magna si è tenuta la cerimonia pubblica

di premiazione per le migliori note di commento a sentenze, redatte da giovani avvocati

iscritti agli Ordini del Veneto, che riguardino il tema del contrasto della violenza contro

le donne.

La cerimonia ha avuto luogo all'interno del convegno:

"Contrasto alla violenza di genere - Giovani risorse e azioni positive".

Sono intervenuti l'on.le Avv. Lucia Annibali, il criminologo Dott. Paolo Guglielmo Giulini,

l'Avv. Federica Bassetto e la Cons. Dr. Daniela Perdibon, socia del Club.

 

 

In data 22-3- 2019 si è svolto all’Ateneo Veneto un incontro voluto dal Soroptimist Club di Venezia e dalla Camera Penale Veneziana sul tema della violenza di genere.

 Il Club ha voluto ricordare una nota avvocatessa del foro veneziano avv.to Lora Biga attiva nel club di cui era stata anche presidente molto tempo fa e seriamente impegnata anche nella professione dell’avvocato quando questa era appannaggio quasi esclusivamente maschile.

 A suo nome è stato conferito un premio ai giovani avvocati che hanno dimostrato particolare attenzione al tema della violenza di genere redigendo note di commento a sentenze della magistratura veneziana che hanno giudicato autori di gravi reati di cui sono state vittime le donne.

 Il convegno sul tema ha avuto due importanti relatori l’avv.to Lucia Annibali deputato del partito democratico-vittima in passato di un gravissimo episodio di violenza -che ha ricordato il suo impegno in parlamento (dove è in discussione un disegno di legge sulla materia della violenza di genere) per la promozione di iniziative finalizzate ad assicurare una tutela sempre maggiore alle donne in difficoltà.

 La relatrice ha messo in evidenza la complessità del percorso giudiziario che la donna denunciante si trova ad affrontare dalla fase iniziale a quella finale che interviene spesso dopo molti anni dai fatti e sottolineato come sia solo una minoranza quella delle donne che trovano il coraggio di  denunciare rispetto a quelle che subiscono, mantenendosi silenziose per paura o per condizionamenti sociali o familiari evidenziando di conseguenza l’importanza di aiuti concreti che intervengano  a loro sostegno  aiutandole ad  uscire dal silenzio .

 L’altro relatore dott.re Paolo Guglielmo Giulini noto criminologo impegnato nel trattamento rieducativo e preventivo degli autori di reati sessuali ha sottolineato l’importanza di una visione del sistema penale che preveda oltre la funzione punitiva quella rieducativa, nonché la necessita di adeguati interventi che coinvolgano le diverse competenze fin dalla fase iniziale del processo o anche prima al fine di evitare con adeguati e tempestivi interventi la commissione dei reati.

Il relatore ha riferito come in tale direzione si lavori nel carcere di Bollate dove il centro italiano per la promozione della mediazione collabora con il servizio di mediazione sociale e penale presso l’assessorato alla sicurezza urbana del comune di Milano.

 Ed in linea con quanto riferito dai relatori sono state anche alcune delle osservazioni contenute nelle note a sentenza che hanno posto l’accento sulla necessità che il grave problema della violenza di genere venga affrontato come problema sociale per la cui soluzione si deve agire innanzi tutto nell’ambito scolastico poi  in quello dei servizi sociali ed infine  nell’ambito giudiziario cercando di rafforzare  una visione del processo che abbia come  finalità non solo quella di  punire ma a anche quella di rieducare

 Riteniamo conclusivamente che il premio dedicato alla nostra consorella sia stato utile ed interessante per aver fatto incontrare  diverse competenze  impegnate nelle istituzioni pubbliche e private  nonché nell’esercizio delle rispettive professioni  al fine comune di aiutare le vittime dei reati  senza dimenticare le problematiche che  muovono gli autori dei reati stessi  con la convinzione che la soluzione del grave problema sociale della violenza di genere non possa  prescindere da un serio  impegno  rivolto  ad educare i giovani  ad aiutare  la vittima  a rieducare  il colpevole.

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