Il 25 novembre alle ore 18.00 presso la Caserma dei Carabinieri di Foggia situata nel quartiere San Lorenzo si è tenuto un incontro tra la Presidente e le socie del Soroptimist International Club Foggia, il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Foggia Lorenzon e il Tenente Colonnello Abbasciano per stilare un bilancio delle attività realizzate, a quasi due anni dall’inaugurazione di “Una stanza tutta per sé” avvenuta il 15 aprile del 2018.
Si è inteso dare un segno di continuità e di attenzione verso un luogo la cui fruizione, dalla sua nascita, è stata importante visti i numerosi casi trattati.
La Giornata mondiale contro la violenza sulle donne è stata l’occasione per fare un bilancio delle attività svolte presso la Caserma dei Carabinieri di Foggia situata nel quartiere San Lorenzo, nella zona sud della città, nella struttura “Una stanza tutta per sé” inaugurata nel 2018 e destinata alle audizioni, in forma protetta, di donne e minori in difficoltà, vittime di violenza familiare, fisica e psicologica. Il Comandante Provinciale Nicola Lorenzon traccia un bilancio del lavoro svolto e parla di 58 casi, ascritti non solo al capoluogo della Capitanata, ma anche alla provincia: una cifra enorme se si pensa che si tratta di casi di vera e propria ordinaria violenza, consumata tra le mura domestiche, luogo deputato all’accoglienza e alla sicurezza. Il Progetto è stato il risultato di un accordo nazionale tra il Soroptmist International d’Italia e l’Arma dei Carabinieri per realizzare una specifica finalità, dare ascolto alle donne che denunciano maltrattamenti e ogni forma di violenza subita dal proprio coniuge o compagno o da altro familiare. Il riferimento alla parola “stanza” è stato tratto da un saggio di Virginia Woolf in cui la scrittrice descrive una stanza che tutte le donne dovrebbero avere, dove raccogliere le proprie idee e riflessioni; uno spazio fisico e spirituale, di immaginazione e protezione. Le donne devono poter denunciare ogni forma di sopruso e violenza nelle migliori condizioni possibili.
Quella della violenza di genere è una delle forme più aberranti e vili (semmai ce ne fosse una meno grave di un’altra!) che spesso le donne non rivelano perché se ne vergognano o perché non si vuole ammettere che il carnefice un tempo era un grande amore. La violenza di cui le donne sono vittime non è solo la triste elencazione giornalistica di casi sparsi dal nord al sud dell’Italia, ma è soprattutto un’emergenza cui si deve far fronte con sensibilità e prontezza d’intervento. “In Italia i dati riferibili al femminicidio sono spaventosi nel sud, nel nord, nel centro e nelle isole; la situazione non cambia di molto da un territorio ad un altro” dichiara il Comandante Lorenzon. Ciò che sicuramente ha dato una spinta all’emersione del problema è stata l’introduzione di leggi specifiche, adeguate a sanzionare casi di violenza di genere, come per esempio l’applicazione del Codice rosso e di conseguenza di misure cautelari immediate nei confronti del reo, e una sensibilizzazione costante e sollecitata da più parti della società per il riconoscimento dei diritti delle donne.
La struttura di Foggia accoglie anche minori e persone fragili che, opportunamente sostenuti, denunciano violenze e aggressioni di ogni tipo, come spiega il responsabile della Stazione dei Carabinieri Maresciallo Maggiore Sabato Gaita:” Siamo entrati in contatto con storie diverse, oltre a quelle di violenza verso le donne, anche casi di violenza contro persone vulnerabili che hanno ritenuto di venire e di parlare di quello che stava accadendo. Siamo coscienti che questo servizio abbia una sua utilità così come conta molto la discrezione che offre la stanza; è importante che non sia attigua agli uffici della caserma e che sia uno spazio esclusivo, a piano terra, che incoraggi ad entrare e a riferire di situazioni estreme”. Anche la figura del Carabiniere spesso duro e severo è cambiata. Oggi serve innanzitutto preparazione per garantire interventi efficaci e tempestivi, tanto quanto la certezza di un sostegno economico su cui, chi denuncia, possa contare per assicurarsi un’autonomia adeguata e indispensabile.
L’incontro ha risposto ad un obiettivo fondamentale che è quello di testimoniare la volontà di tenere accesi i riflettori sul tema della violenza sulle donne e sulle persone più fragili e di dare sostegno alle attività delle Istituzioni locali.