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Carcere e donne : differenze dentro e fuori

Carcere
  • Club: Alessandria
  • Autore: Francesca Varese
  • Ultima modifica: Novembre 2020
  • Alessandria

Partendo dalle quattro P (prevenzione, persecuzione,protezione,politiche integrate) lo Stato italiano garantisce dignità e diritti umani a tutte le persone private della libertà personale, nello specifico caso alle donne.

Relatrice del tema proposto Emilia Rossi -Avvocata Garante Nazionale per i detenuti e socia del Club Soroptimist di Livorno.

Nell’ambito dell’iniziativa “Orange the World”, il 26 novembre, le Socie del Club ed alcuni Ospiti si sono collegati su zoom per ascoltare la relazione dell’Avvocata Soroptimista Emilia Rossi dal titolo “Il carcere e le donne differenze dentro e fuori”. L’Avvocata Emilia Rossi fa parte del Collegio del Garante Nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale e, attraverso le sue parole, gran parte delle Socie hanno potuto conoscere un mondo alla maggior parte sconosciuto. La nostra Relatrice, infatti, ha permesso alle Socie di scoprire come nel 2013 in Italia sia stata istituita la figura del Garante Nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale (divenuta effettivamente operativa solo nel 2016 dopo la nomina del Collegio e la costituzione dell’Ufficio) e quale sia il delicato ruolo ricoperto: monitorare attraverso visite tutti i luoghi di privazione della libertà (oltre al carcere, i luoghi di polizia, i centri per gli immigrati, le Residenze per le misure di sicurezza - REMS, recentemente istituite dopo la chiusura degli Ospedali psichiatrici giudiziari, gli SPDC -cioè i reparti dove si effettuano i trattamenti sanitari obbligatori, ecc.) e, laddove vengono individuate criticità, attraverso un rapporto di collaborazione con le autorità responsabili, trovare soluzioni per risolverle. E’ stata una relazione molto interessante perché ha permesso alla maggior parte delle Socie di scoprire i numeri della detenzione femminile in Italia e che In Italia vi sono soltanto 4 istituti penitenziari esclusivamente femminili. Grazie all’Avvocata Emilia Rossi le Socie hanno potuto comprendere il significato del principio costituzionale sancito dall’art. 27 secondo il quale “Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”, scoprendo che molte detenute hanno intrapreso un percorso rieducativo che consentirà loro un reinserimento nella società. Le socie hanno, infatti, appreso che molte detenute svolgono attività produttive, in diversi settori, con molto successo a livello nazionale (creazione di capi d’abbigliamento, produzione di caffè, produzione di dolci, ecc.). Le parole della nostra Relatrice sul riscatto di queste donne ci fanno ben sperare sul futuro e sulla tutela dei diritti di chi è privato della sua libertà!

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