Soroptimist
search

Club di Ancona La donna nell'archeologia

frapiccini-daniele-mimosa
chevron_left
chevron_right
  • Club: Ancona
  • Autore: Paola Castellucci
  • Ultima modifica: Settembre 2017
  • Ancona

In occasione della Festa della Donna, mercoledì 8 marzo, durante la conviviale al GHPassetto, Nicoletta Frapiccini – Direttore del Museo Archeologico Nazionale delle Marche - è stata l’ospite della serata ed ha illustrato il ruolo delle donne nel mondo dell'Archeologia, della ricerca e dello studio. Si può parlare di un’archeologia al femminile? Vale a dire non solo di un’archeologia che si occupa di temi femminili, quanto piuttosto di un’archeologia che vede le donne impegnate nel lavoro di ricerca e di studio in prima persona? Già dalla fine del XIX secolo alcune “pioniere” erano riuscite a superare le barriere della discriminazione sessista introducendo una prospettiva femminile. Così ad esempio la contessa Ersilia Caetani Lovatelli (1840-1925), nobildonna romana discendente di Bonifacio VIII. Le fa da contraltare un’americana, che si può definire “self-made-woman”, animata dalla sua grande passione per l’antica Roma: Ester Boise Van Deman (1862-1937).. Un’archeologa prioritariamente impegnata sul fronte dello scavo archeologico fu Kathleen Mary Kenyon (1906-1978), legata perciò all’appellativo di “dirty archaeologist”. Legata invece ad interessi esclusivamente artistici fu la figura di Raissa Gourevitch Calza (1897-1979), di facoltosa famiglia russa. In Grecia la più autorevole archeologa del ‘900 fu sicuramente Semni Papaspyridi Karouzou (1898-1994). In America invece fu Gisela Maria Augusta Richter (1882-1972) una delle prime donne ad accedere al direttivo del Metropolitan Museum of Arts di New York, Nel campo degli studi di protostoria si deve alla fiorentina Luisa Banti (1894-1978) un contributo determinante agli studi di Etruscologia, cui affiancò i suoi interessi sul mondo minoico, mentre l’attività di una archeologa “moderna” come Alessandra Melucco Vaccaro, prematuramente scomparsa, Il percorso si è concluso con la presentazione di alcune Archeologhe che, in tempi recenti, hanno profuso il proprio impegno nella nostra Regione, lasciando un profondo segno nella storia dell’Acheologia marchigiana, Liliana Mercando, Soprintendente negli anni ’70, , Delia G. Lollini, Maria Giovanna Fabrini.

X