Il Soroptimist Club di Torino ha sostenuto per il quarto anno consecutivo una borsa di studio per una giovane stagista impiegata nell'organizzazione del Concorso Letterario Nazionale Lingua Madre, giunto alla 17a edizione. A questo service si è aggiunto anche quest'anno il generoso contributo della nostra socia Anita Arnaudo che ha consentito la stampa dell'antologia che raccoglie i numerosi racconti selezionati.
La presentazione del volume "Lingua Madre Duemilaventidue. Racconti di donne straniere in Italia", si è svolta venerdì 4 novembre nella sala grande del Circolo dei Lettori di Torino.
Ogni anno l'edizione del Concorso si conclude con questo evento autunnale che, al di là della premiazione che ha luogo a maggio al Salone internazionale del libro, celebra e ricompensa il valore individuale e collettivo di un variegato ventaglio di testimonianze che nella lingua italiana trovano un approdo e una possibilità di espressione.
Le schede biografiche delle autrici, donne di età anche molto diverse, disegnano una geografia che spazia tra Europa, Africa, Asia, America Latina. Verbalizzando le proprie esperienze di migranti esse acquistano consapevolezza e forza: «in questo modo si restituisce senso alla propria storia, aprendo la strada al riconoscimento, accorciando le distanze – scrive nell'Introduzione Daniela Finocchi, ideatrice del CLM, Frammenti, a volte soltanto brandelli di ricordi personali che, se condivisi, possono costruire spazi in cui riconoscersi e scoprirsi inevitabilmente simili».
Dopo i saluti istituzionali sono intervenute brevemente sul palco la nostra presidente, Alessandra Fissore, e Anita Arnaudo, che hanno ricambiato i ringraziamenti con il più convinto apprezzamento per il valore del progetto.
Ampio spazio è stato quindi dedicato alla presentazione delle vincitrici e delle autrici selezionate per l'antologia; molte di loro hanno preso la parola per commentare la propria esperienza della scrittura. Tutte, nel finale festoso già proiettato verso la prossima edizione, tenevano orgogliosamente in mano la propria copia dell'antologia e insieme ad essa, si potrebbe dire, il proprio futuro.