09 giugno 2018

CONFERENZA Sessantennale


Il Soroptimist Club di Novara, il 9 giugno per il sessantennale, ha organizzato il convegno “Donne e scienze: scelte di coraggio e di autonomia lungo i secoli”, dedicato a donne scienziate dal medioevo e a Emilie di Chatelet che, accanto a Voltaire, ha inseguito, nel secolo dei Lumi, il desiderio di capire il mondo, divenendo la più celebre donna di scienza del secolo XVIII e a altre donne scienziate.

Relatrici, Silvana Bartoli, storica con particolare competenza di "storia di donne" fra identità e memoria, Simona Gavinelli, docente di Paleografia presso l'Università Cattolica di Milano.

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Per festeggiare il proprio sessantennale, il Club di Novara ha organizzato nel pomeriggio del 9 giugno (nella suggestiva cornice del Castello Sforzesco di Novara) una conferenza pubblica dal titolo "Donne e scienze: scelte di coraggio ed autonomia lungo i secoli", per approfondire il tema delle STEM.

Due le relatrici: Silvana Bartoli, studiosa appartenente alla Società Italiana delle Storiche e Simona Gavinelli, docente di Paleografia presso l'Università Cattolica di Milano.
Di estremo interesse la carrellata di donne presentate al folto pubblico (presente anche la Presidente Nazionale di Soroptimist International, Patrizia Salmoiraghi).

Donne, appassionate di sapere, scienziate ante litteram che, dal medioevo ai giorni nostri, hanno sfidato il mondo (spesse volte, in primis, il microcosmo familiare) per poter studiare, ricercare, approfondire, sviluppare scienza.

E' anche grazie a queste valenti donne del passato che, oggi, il mondo ufficiale della ricerca scientifica si è colorato di rosa.

Un approfondimento particolare è stato tracciato attorno alla figura di Emilie du Chatelet, matematica, linguista e filosofa.

Di nobili natali (nacque a Parigi nel 1706), Emilie mostrò da subito, interesse per la scienza, in un'epica in cui tali ambiti erano destinati solo agli uomini.

Studiò molto senza trascurare le occasioni mondane.

A diciannove anni sposò il marchese Florent Claude du Chatelet, più per motivi politici che sentimentali. Ebbe tre figli ma gli incontri fra Emilie ed il marito furono molto rari a causa della di lui carriera militare.

Per tale motivo, il legame matrimoniale non le impedì di studiare oltre che di avere una vita sentimentale molto libera.

La più importante storia d'amore, Emilie la sviluppò con Voltaire, un intreccio sentimentale ed intellettuale molto forte che non fu mai nascosto dalla donna, nonostante l'opposizione dell'opinione pubblica.

Nel 1737 pubblica la sua prima opera, ovvero "Elementi della filosofia di Newton", in collaborazione con Voltarie. In seguito, "Principi di Fisica" ovvero l'esposizione delle teorie di Leibniz, oltre alla traduzione dal latino al francese dei "Principia Matematica" di Newton con una sezione separata sullo sviluppo delle teorie newtoniane da parte degli scienziati francesi, a lei coevi.

Nel 1746, Emilie lasciò Voltaire per il poeta Saint Lambert. Tuttavia, questo rapporto ebbe una tragica fine, giacché Emilie rimase incinta a quarant'anni, un'età troppo elevata per una gravidanza, in quel periodo.

Il bimbo morì subito dopo la nascita ed anche Emilie morì, a sei giorni di distanza dal parto, nel settembre 1749.

Una biografia estremamente interessante di uno spirito libero che ha saputo coniugare il proprio essere donna col mondo della ricerca scientifica, senza trascurare gli affetti.
Silvia Ruspa, Corrispondente Notiziario



AUTORE: Laura Capra - Club Novara

PRESIDENZA: Patrizia Salmoiraghi



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