Ospitate dalla socia Cristiana, si è svolta la non conviviale del Club per ascoltare quanto aveva da raccontarci la nostra relatrice Felicità Romagnoli, cuoca pluristellata, che, dopo anni difficili e bui, ha avuto una seconda occasione dalla vita e, grata per quanto è riuscita a costruire, vuole rendere agli altri quell'amore che l'ha salvata.
La nostra relatrice Felicità Romagnoli, nata a Dallas – Texas – si affaccia al mondo del lavoro a 16 anni come modella di Valentino e questo la porta a viaggiare spesso nella tratta New York – Londra.
La sua vita, che è come un romanzo; dalla passarella di Valentino alla cucina, passione familiare tramandata dalla nonna Cherokee e dalla mamma.
Dice di sé con grande semplicità : il lavoro ha scelto me, non io il lavoro.
A Londra ha avuto la casualità ed il piacere, di cucinare per Madonna e da lì tutto è andato in accelerazione.
Pur dividendosi tra Londra e New York, vive a Porto Recanati dove coltiva il suo orto, e credendo che nella vita si debba essere riconoscenti ha pensato di scrivere un libro il cui ricavato in parte è stato devoluto in beneficenza.
Ha realizzato con il dott. Luciano Latini un progetto a favore delle persone affette da cancro e sta collaborando con l’Associazione Uniti Italia -Malati di Halzheimer - di Macerata.
Di mestiere fa la private chef ma ha un sogno nel cassetto, che vuole realizzare a tutti i costi perché è fermamente convinta che il connubio tra musica, cucina ed ascolto possa aiutare le persone “deboli/fragili” o per problematiche fisiche o per problematiche relative ad abusi fisici e/o mentali.
Come?
Facendo degli incontri periodici – a seconda degli impegni della categoria a cui si fa riferimento –
accogliendo queste persone all’interno di un centro che Felicità ha individuato, e di cui il progetto è in divenire, e lavorando con loro in cucina, ascoltando musica.
Si parla di persone malate di Halzheimer /bambini sordo ciechi / donne vittime di violenza.
Lavorando in cucina con loro, nell’armonia della musica, è sicura di avere un riscontro positivo sia dal punto di vista medico che dal punto di vista economico.
Peraltro potrebbe essere anche un valido sistema di reintegrazione nel mondo del lavoro per le donne vittime di violenza.
Il progetto è stato presentato alla Bocconi che, per finanziarlo, ha chiesto un attestato medico circa gli effettivi miglioramenti sulle categorie trattate.