Emma Maria, classe 1933, tesserata per l'Atletica Insieme Verona.
Di lei all'inizio del 2024 hanno parlato tutti i media: da “Vogue” alla Rai, oltre ad aver fatto impazzire i social da Facebook a TikTok, con il video dove corre i 200 metri piani in 54.47, migliorando di oltre 6 secondi il precedente primato ottenuto 13 anni prima dalla canadese Olga Kotelko.
È domenica 14 gennaio 2024 e a Padova Emma Maria Mazzenga diventa l'italiana novantenne più veloce al mondo. Un titolo vinto nella città dove è nata e vive, nel Veneto Regione Europeo dello Sport 2024, diventando così una testimonial d'eccezione veneta e italiana.
Un record che ha fatto notizia ma che per lei è un successo già alle spalle. È corretto Emma?
«Sì, è così. A gennaio arrivavo da alcuni mesi di infortunio per cui la preparazione e la ripresa non erano al massimo. Durante i campionati regionali individuali Master sono invece riuscita a stabilire l'ottavo record del mondo da inizio stagione per la categoria W90. È accaduto in una gara che si è svolta in Italia lo scorso 2 giugno 2024 dove ho corso i 200 metri in 50"33, abbassando di oltre un secondo il precedente mondiale, migliorando nettamente il precedente primato, che dopo Padova avevo già superato in Polonia e in provincia di Treviso, ad inizio maggio. (Emma sorride raccontando questi record).
L'obiettivo per un atleta è sempre quello di migliorarsi e prepararsi alla sfida successiva».
Quando inizia la corsa di Emma?
«La mia corsa sportiva è iniziata ai tempi dell'Università di Padova con il Cus Padova. Erano gli anni Cinquanta dove il mio piazzamento migliore fu un quarto posto agli assoluti di Roma. Una volta laureata ho smesso per impegni di lavoro e di famiglia ma ho continuato sempre a fare attività sportiva con camminate, sci, bicicletta, perché è importante rimanere in “movimento”. Ho ripreso a correre a livello agonistico a 55 anni, era il 1986. Ci siamo ritrovate con le compagne di un tempo dell'Università. L'allora Presidente del CUS di Padova ci aveva convocato per le gare Master e insieme abbiamo ripreso. Da allora mi alleno due, tre volte la settimana per un'ora circa».
Vuole svelare i suoi segreti?
«Non ho segreti. Diciamo che fortunatamente godo di una discreta salute oltre ad impegnarmi con costanza. Il consiglio è quello di impegnarsi con continuità per ottenere risultati ed essere seguiti da persone competenti, anche dal punto di vista medico. A questo si aggiunge una passione infinita per l'atletica».
Oltre alla competizione sportiva c'è anche l'impegno delle trasferte, del viaggio.
«È vero. All'impegno della competizione si aggiunge anche quello degli spostamenti ma, anche in questo caso, è importante muoversi, confrontarsi e conoscere nuove persone. Grazie allo sport ho viaggiato molto: dall'America, all'Australia, in Europa. Ad esplorare il mondo, e a correre con me, c'è l'amica Rosa Marchi (over 60) che è responsabile del settore Master della Fidal Veneto e come me ama gareggiare».
Le sue medaglie non si contano. Prossimi appuntamenti? Dove possiamo tifare Emma?
«Si sono da poco conclusi i campionati italiani di Master di Roma (21-23 giugno), ci sarà la finale nazionale dei societari Master a San Biagio di Callalta (13-14 luglio) e soprattutto i Campionati Mondiali Master a Göteborg (Svezia) dove il 20 agosto correrò i 200 metri».
Donne e Sport è un progetto del Soroptimist. Ci lascia una sua riflessione?
«Nella mia lunga vita mi sono trovata anche ad affrontare molte difficoltà, come la perdita di mio marito a 55 anni. Lo sport mi ha aiutato molto. Lo sport, oltre a tenerti positivamente impegnata, ti prepara, ti educa ad affrontare e superare le difficoltà».
Professoressa di scienze e chimica, nella sua lunga carriera agonistica Master, iniziata a 53 anni, ha vinto 11 titoli mondiali, 31 titoli europei e ben 115 titoli italiani.
Si allena nei luoghi padovani come la pista dell'impianto sportivo Palaindoor, d'estate alla pista dello Stadio di atletica Colbachini oppure se si fa jogging, nordic walking, una corsa o una semplice passeggiata, la si può incontrare vicino a casa sul “Bassanello”, il punto in cui il fiume Bacchiglione entra in città, oggi cuore dei podisti, degli sportivi della domenica e degli atleti che scelgono gli argini e l'aria aperta per correre o pedalare.
Curiosa verso il mondo e sempre al passo con i tempi. Meravigliosa atleta e donna. Ha incontrato certamente generazioni di donne che come lei hanno amato, sofferto, corso. Di poche parole, concreta, genuina e un pochino stupita da tanto clamore. Semplicemente esemplare.
Cristina Greggio, Vice Presidente Nazionale Soroptimist International d'Italia