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Giornata internazionale

delle donne e delle ragazze nella scienza

Giornata
  • Club: Cremona
  • Autore: Graziella Baldaro
  • Ultima modifica: Febbraio 2023
  • Cremona

In occasione della giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza le socie Franca Arnaboldi, specialista in ostetricia e ginecologia e Nadia Sforza, specialista in allergologia, insieme a Veronica Martini, research scientist in allergologia, hanno tenuto un incontro di grande spessore e impatto emotivo.

Dopo i saluti e la presentazione delle relatrici da parte della Presidente Elisabetta Bondioni, ha preso la parola Veronica Martini, in collegamento da Bellinzona dove lavora presso l'Istituto di Ricerca in Biomedicina. La giovane scienziata ha raccontato delle sue esperienze di studio e di lavoro in campo scientifico, affermando di avere avuto la fortuna di ritrovarsi  come capo quasi sempre donne che, ne è convinta, hanno grandi doti di sensibilità, empatia, capacità di ascolto. Ciononostante Veronica non si nasconde la difficoltà che le scienziate incontrano nella carriera: partono da posizioni paritetiche agli inizi, ma in pochissime raggiungono i ruoli apicali

E' poi intervenuta Nadia Sforza, che ha voluto intitolare la sua relazione "Orgoglio e pregiudizi": orgoglio per le grandi conquiste che le donne hanno compiuto in campo scientifico e pregiudizi per l'incredibile raffigurazione della donna come casalinga, madre e moglie che impera a tutt'oggi nei libri scolastici, nella pubblicità, nei social e nei giornali, sulle pagine dei quali, e Nadia Sforza ne ha portato numerosi esempi, persino le vincitrici del Nobel vengono definite "casalinghe" o "mamme e sportive". La relatrice ha voluto comunque chiudere con un messaggio di speranza: il raffronto tra due fotografie, una scattata al Congresso scientifico di Solvay, nel 1927, dove la sola Marie Curie siede tra 28 uomini e quella scattata nel 2017 alla facoltà di fisicia di Trento, dove un solo uomo siede tra 28 donne.

Franca Arnaboldi ha invece volutoo chiamare il suo intervento "Hidden figures" figure nascoste, titolo dell'omonimo film del 2016  (in italiano "Il diritto di contare"), storia -vera- di tre geniali matematiche di colore che, nella Virginia degli anni sessanta, devono vincere un duplice pregiudizio: quello razziale e quello di genere. La relatrice ha infatti voluto parlare di tutte quelle donne scienziate che nel corso dei secoli si sono viste negare i propri meriti perché donne, partendo dal medioevo, dove le  mediche,  studiose di botanica e di chimica sono state progressivamente bollate come streghe e bruciate sul rogo, fino a tempi recentissimi con innumerevoli esempi di scienziate incomprese ed irrise per scoperte rivelatesi poi straordinarie, di premi Nobel scippati da colleghi maschi per studi fondamentali condotti da colleghe femmine e così via.

La conclusione che si evince dall'incontro è triplice: è importantissimo per le giovani che vogliono intraprendere studi scientifici, avere l'esempio di donne che, nonostante le oggettive difficoltà, sono riuscite a intraprendere con successo una carriera in tale ambito  ed è essenziale che siano supportate dalla famiglia con affetto e intelligenza e, soprattutto bisogna inculcare nelle giovani donne l'orgoglio e la sicurezza delle proprie capacità



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