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"Il paradosso dell'autismo dietro la maschera della seduzione" . Incontro con la con la prof.ssa Liliana Dell'Osso

  • Club: Pisa
  • Autore: Lucia Bonechi
  • Ultima modifica: Gennaio 2017
  • Pisa

La prof.ssa Liliana Dell’Osso è Direttrice dell’Unità Operativa di Psichiatria dell'Azienda Ospedaliero -Universitaria Pisana ed apprezzata scrittrice di testi divulgativi. Dal 2015 è Vice Presidente della Società Italiana di Psichiatria.La sua attività di ricerca si esplica nell’ambito della psicopatologia, della neurobiologia, della farmacologia clinica e della genetica. Di particolare rilevanza il suo contributo allo “ Spectrum Project”, un progetto di collaborazione internazionale. Attualmente si sta occupando dello studio del Disturbo Post Traumatico da Stress e dello spettro autistico. Nel 2016 ha scritto due saggi: L'altra Marilyn. Psichiatria e psicoanalisi di un cold case, con Riccardo Dalle Luche, e L'Abisso negli occhi. Lo sguardo femminile tra mito e arte, con Barbara Carpita. Alla conviviale, l’autrice ci ha intrattenuto sui temi oggetto dei due volumi sopra citati che partendo dal tema della violenza sulle donne approfondiscono le tematiche dei riflessi sulla psiche femminile dei traumi riportati. Il “caso Marilyn” rappresenta un prototipo ideale per interrogarsi sui concetti fondamentali della psichiatria e della psicoanalisi attuali, rivolgendosi anche a un pubblico di non specialisti. La storia dell’attrice, consente di evidenziare la maggior parte delle problematiche di cui si occupa la psichiatria (panico, fobie, disturbi borderline e bipolari, farmacodipendenze, suicidio) e individua alcuni elementi psicopatologici che sono alla base sia del successo di massa, sia delle difficoltà di coniugarlo con un adattamento sociale adeguato.L’altro saggio offre lo spunto per affrontare la nascita e della costituzione del mondo occidentale inteso come feroce processo di "defemminizzazione" dell’immagine del potere. Nel mondo pre-classico il potere, il trono, la femminilità e la fertilità erano la stessa cosa. Con la nascita del mondo occidentale Atena, l’erede di questa tradizione, viene fatta nascere dalla testa di Zeus (come dire che la donna in sé non esiste, esiste solo se c’è un uomo che la pensa) e le sue rappresentazioni nel mondo classico divengono nel tempo sempre più mascolinizzate. Si celebra il fascino di Atena e ci si dimentica del prezzo che questa ha dovuto pagare per mantenere la propria posizione nel mito: separare la propria autorevolezza e forza dalla propria costitutiva femminilità.

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