La presenza di Anna Maria Isastia, già Presidente Nazionale del SI d'Italia,e la grande disponibilità da parte delle socie del quadrante sono state l'ingrediente per un momento di incontro tra Soroptimiste.
Il ruolo delle donne nella PA è stato il filo conduttore degli interventi dalle nostre ospiti e relatrici d'eccezione: Alessandra Faranda Cordella, la Questora, recentemente insediatasi a Novara, Ketty Politi, assessora alle politiche sociali di Vercelli, Noemi Brambilla, la nostra socia Sindaca in Ameno. Dalla loro presentazione sono emersi spunti per una riflessione continuata poi nel successivo momento di convivialità.
La capacità di mediazione delle donne in ruoli prettamente maschili, una visione differente in temi legati alla sicurezza e la ferma volontà di conoscere il territorio frequentandolo ed accettando momenti di confronto sono un punto di forza centrale per la Questora così come empatia, sensibilità, caparbietà ma anche capacità di potersi astrarre dai casi e problemi individuali sono il corretto equilibrio per gestire i bisogni sempre più pressanti di un capoluogo di provincia, bisogni che a livello familiare pesano ancora in gran parte sulle donne, afferma l'assessora. Chiude il cerchio l'esperienza della la voglia di fare la differenza nella gestione di un borgo che, è storia di oggi, si è aggiudicato un importante bando finanziato dal PNRR; risultato questo di un lavoro di squadra, non di genere, ma che parte da una chiara visione di gestire al meglio i talenti.
L'intervento conclusivo di Anna Maria Isastia, che ha evidenziato le diversità riscontrate nei ruoli di donne della PA lungo il territorio nazionale, con tratti assai differenti da nord a sud - osservazioni frutto di esperienza sia nel percorso della propria carriera universitaria che di studiosa di Soroptimist e Past Presidente Nazionale - ci ha guidate nella riflessione su cosa rappresenti Soroptimist, quanto ha fatto e quanto potrà ancora fare. Il recupero del gender gap è entrato a pieno titolo anche nell'agenda di riforma della PA ma i numeri delle posizioni apicali ricoperte da donne ci dicono che il percorso è ancora lungo.
Ciò che non bisogna mai dimenticare è la memoria di quanto le donne hanno dovuto lottare per conquistare nei paesi più evoluti dal punto di vista del diritto e della parità di genere i propri diritti. Questo è il messaggio da lasciare ai giovani perché non diano nulla per scontato. Ogni loro diritto è stato frutto di lotte e di tragedie umane e sociali, quella stessa lotta che stanno conducendo le donne Iraniane in questi giorni e che ci vede loro vicine.