Alla vigilia dell’8 marzo, il Club ha dedicato una serata di studio alla partecipazione femminile alla Resistenza al nazifascismo in Italia, tra il 1943 e il 1945, espressa da esponenti di famiglie di fede politica liberale. Sono intervenute con Rossella Pace, curatrice delle memorie della Baronessa Cristina Casana, le professoresse Laura Pisano, Gabriella Da Re, Giovanna Caltagirone, davanti ad un pubblico attento e partecipe, capace di cogliere la novità della tematica affrontata, che amplia la visione storica sul ruolo delle donne nella Resistenza, come dimostrato dal dibattito che ne è seguito.
Laura Pisano
La partecipazione delle donne alla Resistenza è uno dei tanti esempi della loro esclusione dalla storia e dalla memoria, in cui si è dimenticato il loro contributo o nonl lo si è riconosciuto pienamente guardando all'attività militare del momento senza considerare le altre molte forme di impegno e di supporto. La Resistenza non è stata fatta solo da uomini e solo da comunisti, ha unito persone e generazioni diverse capaci di tralasciare le differenze per creare una rete comune, antifascista e liberale che coinvolgeva tutto il Nord Italia e raggiungeva anche Roma e Napoli nella quale le donne hanno avuto un ruolo decisivo nell'organizzazione, nel coordinamento,nella direzione della lotta. A questo proposito è importante ricordare Maria Giulia Cardini militante partigiana, liberale,dell'organizzazione Franchi, che con il nome di Antonio svolgeva le funzioni di capocellula nella più vasta operazione alleata in Val D'Ossola. Il suo è l'unico caso, fino ad ora rintracciato, di donna liberale a capo di una squadra di uomini. Dal 1962 la Cardini è stata una una soroptimista attiva nella vita associativa e nel 2006 è stata Socia fondatrice del club Alto Novarese.
La presidente club Cagliari Maria Ledda