Cerimonia di donazione di ausili sanitari per il parto naturale,presso il reparto di Ginecologia e Ostetricia degli Ospedali Riuniti di Foggia. Gli acquisti sono stati realizzati con il ricavato del torneo di Burraco svoltosi lo scorso 17 febbraio presso il Tennis Club di Foggia. La struttura ospedaliera di Foggia da tempo è impegnata a migliorare la fisiologia del parto e a favorire in particolare la scelta del parto naturale tra le puerpere, considerato il numero ancora elevato di coloro che fanno ricorso al parto cesareo.
Sabato 29 giugno si è svolta la cerimonia di donazione di ausili sanitari per il parto naturale, presso il reparto di Ginecologia e Ostetricia degli Ospedali Riuniti di Foggia. Gli acquisti sono stati realizzati con il ricavato del torneo di Burraco svoltosi lo scorso 17 febbraio presso il Tennis Club di Foggia. La struttura ospedaliera di Foggia da tempo è impegnata a migliorare la fisiologia del parto e a favorire in particolare la scelta del parto naturale tra le puerpere, considerato il numero ancora elevato di coloro che fanno ricorso al parto cesareo.“L’obiettivo è quello di migliorare la fisiologia del parto eridurre la percentuale di medicalizzazione del parto che ha portato come conseguenza ad un ricorso eccessivo al taglio cesareo, al di fuori di ciò che dovrebbe essere una fisiologica normativa- ha spiegato il Dott. Lorenzo Lo Muzio, Responsabile dell’Ambulatorio di Gravidanza a rischio degli Ospedali Riuniti di Foggia- Il parto spontaneo resta sempre la cosa più normale e fisiologica a cui bisogna tendere, salvaguardando il benessere della mamma e del neonato”.La donazione ha riguardato uno sgabello olandese, che,prevedendo la posizione verticale, permette alla partoriente una spinta più agevole durante la fase del travaglio; un holter pressorio per la misurazione dei battiti cardiaci e della pressione della partoriente e del neonato e due lettini per il parto.Il Dott. Francesco Saverio De Matthaeis, Direttore della struttura di Ginecologia e Ostetricia Ospedaliera, ha affermato:”Negli ultimi anni abbiamo abbassato in Ospedale la percentuale dei parti chirurgici del 40%”. Il dato è particolarmente significativo se si considera che la struttura soddisfa le esigenze varie e molteplici di donne provenienti da ogni località della provincia, di per sé molto ampia. L’affluenza considerevole è inversamente proporzionale al tasso di incidenti, praticamente ridotto al minimo negli ultimi anni. Si considera che annualmente nella struttura ospedaliera del capoluogo si registrano circa 2300 parti, proprio come avviene nei più grandi ospedali sparsi sul territorio nazionale!