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L'indagine criminologica nei reati di genere

L'indagine
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  • Club: Novara
  • Autore: Laura Capra
  • Ultima modifica: Maggio 2018
  • Parole Chiave: violenza
  • Novara

Giovedì 3 maggio presso il Club Unione, la Dr.ssa Marilena Guglielmetti, investigatore e criminologa, ha parlato di “L’indagine criminologica nei reati di genere”.

L'autorevolezza e la chiarezza espositiva proprie di chi ha maturato una solida formazione, hanno calamitato la platea.

Il fenomeno della violenza di genere (includendo in questa sfera anche i minori) è un fenomeno complesso così come, complesso è l'essere umano che la compie e la subisce. Il fenomeno è trasversale e colpisce in egual misura tutte le classi sociali e tutte le varie nazionalità.

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L'indagine criminologica nei reati di genere è il titolo della relazione svolta, durante la serata conviviale di giovedì 3 maggio u.s.

Quasi un richiamo cronachistico, sapientemente sviscerato da Marilena Guglielmetti, criminologa ed investigatrice.

L'autorevolezza e la chiarezza espositiva proprie di chi ha maturato una solida formazione, hanno calamitato la platea.

Laurea in legge, Master in Neuropsicopatologia Forense e Criminologia Clinica, titolare di Autorizzazione Prefettizia finalizzata allo svolgimento di investigazioni commerciali difensive e private, Membro della Commissione Territoriale per la protezione internazionale di valutazione geopolitica nell'assegnazione degli asili politici; membro, altresì, della Società Italiana di Criminologia SIC di Milano, alcuni dei titoli conseguiti da Guglielmetti, la quale ha tenuto subito a precisare come la spettacolarizzazione dei casi di violenza, troppe volte esercitata dai mezzi di informazione, si trasformi in un veicolo di possibile emulazione.

Il fenomeno della violenza di genere (includendo in questa sfera anche i minori) è un fenomeno complesso così come, complesso è l'essere umano che la compie e la subisce.

Si stima che, una donna su tre è vittima di violenza ma, sono ancora pochissime le vittime che denunciano l'accaduto.

Il fenomeno è trasversale e colpisce in egual misura tutte le classi sociali e tutte le varie nazionalità.

Al di là dei casi estremi che sfociano nel femminicidio, va considerata violenza ogni comportamento che provochi umiliazione, mortificazione, minaccia, persecuzione, isolamento. Quindi, violenza fisica ma anche psicologica, economica e morale.

Il ciclo dell'abuso si compone, schematicamente, di quattro fasi: attivazione della tensione; abuso vero e proprio; meccanismi di difesa e riparativi; latenza.

Secondo fonti ISTAT 2017, le violenze di genere, in Italia, avvengono soprattutto fra le mura domestiche. Poco meno di sette milioni di donne fra i 16 ed i 70 anni, ha subito una qualche forma di violenza. Se è stata uccisa, tre volte su quattro, il colpevole è un membro della sua famiglia.   Se ha subito uno stupro, nell'81,6 per cento dei casi, è stato commesso da un italiano (molestie sessuali sul posto di lavoro).

Esiste molta sfiducia e rabbia fra le vittime che le porta a non denunciare le violenze subite, avendo chiara la percezione dell'incapacità del sistema di fornire la sicurezza necessaria.

Vanno, allora, costruite delle reti le più estese possibili, che riescano a porre in sinergia progettuale ed operativa le varie agenzie ed organizzazioni esistenti sui singoli territori (Forze dell'Ordine, Servizi Sociali, Consultori, Servizi Sanitari e Pronto Soccorso, Volontariato, etc).

A Novara, l'AIED (Associazione Italiana per l'Educazione Demografica), rappresentata dalla Presidente Tiziana Fiorani, dal 2015, fornisce assistenza gratuita e tutela alle donne in difficoltà tramite una linea telefonica dedicata, h24, una consulenza psicologica individuale di venti sedute, un accompagnamento alla denuncia, nei caso di maggior emergenza con relativa ricerca di strutture residenziali, alternative alla propria abitazione, quando la vittima di violenza decida di allontanarsi per tutela di se stessa e dei propri figli.

Fiorani ha dichiarato che sono più di settanta le donne assistite da AIED Novara di cui, l'80 per cento, italiane.

Silvia Ruspa, Corrispondente Notiziario

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