Partecipata conviviale al Soroptimist Club Pesaro: relatrice la Prof.ssa Fatima Farina, docente di Sociologia dei Processi Economici e del Lavoro all'Università di Urbino.
La docente, attraverso l’esposizione di dati e ricerche condotte dal suo team accademico, ha cercato di dimostrare come la disparità di genere sia strutturale nel nostro Paese e come occorra innanzitutto un cambiamento culturale, prima ancora che normativo. Alla serata hanno partecipato la dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale Marcella Tinazzi e l'assessore comunale alla Crescita Giuliana Ceccarelli.
La conviviale che si è svolta mercoledì 14 novembre presso il Soroptimist Club Pesaro ha avuto il merito di fornire dati concreti e approccio scientifico a osservazioni che spesso si fanno in modo generico. “Manca una riflessione sul genere nei luoghi dell’istruzione: anche a livello accademico”, ha esordito la prof.ssa Fatima Farina, docente di Sociologia dei Processi Economici e del Lavoro all'università di Urbino; “non forniamo strumenti per interpretare le differenze”.
La relazione ha poi affrontato la diversa “fruizione” dello spazio pubblico da parte di donne e uomini, il che impedisce quasi sempre alle donne di partecipare adeguatamente alla sfera pubblica: ad esempio candidandosi per ruoli politici e gestionali. Ancora, la relatrice ha parlato di “segregazione” della figura femminile, che spesso diventa “autosegregazione”.
Anche le quote rosa sono state esaminate: “dovrebbero essere un mezzo e non un fine”, afferma Farina, osservando sulla base di ricerche che le donne che accedono a posizioni di comando grazie ad esse poi non si occupano dell’avanzamento della condizione femminile. Che invece è una questione urgente, perché i dati in possesso di ricercatori e osservatori ci dicono che è in atto un regresso.
Le soluzioni, è la conclusione della docente, scaturiranno solo da un profondo investimento culturale che deve coinvolgere anche e soprattutto le donne. Vivace il dibattito che si è aperto dopo la relazione: i tanti ospiti hanno approfittato della presenza di due figure istituzionali come la dirigente dell’ufficio scolastico provinciale Marcella Tinazzi e dell’assessore alla Crescita Giuliana Ceccarelli, per porre domande sul futuro.