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Le Socie italiane incontrano Aziza Naderi

Dall'Afghanistan per studiare e ritornare a vivere

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  • Autore: Carla Sanjust
  • Ultima modifica: Marzo 2025

La Riunione Nazionale delle Presidenti dei Soroptimist Club Italiani dello scorso 11 gennaio 25, è stata occasione di un incontro che difficilmente potremo dimenticare. Un momento che ci ha dato profonda coscienza del nostro ruolo ed incisività nelle nostre comunità, non solo quelle più vicine, ma anche in luoghi lontani, cambiando a volte la vita delle persone.

Erano presenti la Presidente Adriana Macchi, la socia del SI Club Bassano del Grappa, Geneviève Henrot, che ha moderato l'incontro, la giornalista e scrittrice Pamela Ferlin e la studentessa universitaria afghana Aziza Naderi.

Henrot ha spiegato che uno dei primi atti intrapresi dalla Rettrice dell'Università di Padova Daniela Mapelli (prima donna in 800 anni di questo storico Ateneo), entrando in carica nel 2021, è stata l'adozione di alcune borse di studio per “Students at Risk”, a favore di studentesse e studenti internazionali che si trovino in una situazione di pericolo e che desiderino frequentare un corso di studi all'Università di Padova.

Il Soroptimist è stata una delle prime associazioni a adoperarsi in tal senso: i SI Club del Triveneto si sono attivati in una prima circostanza, nel 2022, su sollecitazione del capofila Soroptimist Club di Padova, finanziando la permanenza in Italia di una studentessa afghana selezionata dall'Università, che era potuta arrivare in Italia grazie alla presenza di corridoi umanitari.

La seconda circostanza, quella che attiene Aziza, è avvenuta in un momento di poco successivo, a condizioni politiche afghane nettamente peggiorate, su sollecitazione quasi fortuita della giornalista e scrittrice Pamela Ferlin. Pamela aveva conosciuto direttamente, in precedenza, la giovane  Aziza Nadari, studentessa di Giurisprudenza con il desiderio di diventare Avvocata, Dopo l'abbandono dell'Afghanistan da parte degli Usa e la progressiva chiusura di quasi tutti i rapporti internazionali , si è ulteriormente acuita la situazione delle donne, che sono ripiombate in una situazione difficilissima. Non solo è stato loro tolto il diritto allo studio , ma anche la salute stessa (non essendoci più laureate donne, nell'impossibilità di essere curate da uomini, non vi è più assistenza e cura per le donne). In Afghanistan è calato il buio sulle donne, e non solo metaforicamente: si stanno oggi murando le finestre delle stanze in cui le donne passano la loro vita casalinga, perché non vi sia neanche ombra di una loro visibilità. L'accesso all'Università è stato definitivamente chiuso, e le ragazze hanno visto franare sia il loro presente che il loro futuro. In questa situazione Aziza e Pamela erano comunque rimaste in contatto, e fortissima era la richiesta d'aiuto della ragazza. Ma uscire era ed è difficilissimo, non ci sono più corridoi umanitari, si rischia la morte, ma la ragazza era decisa, era una sorte che poteva arrivarle anche rimanendo….

A Pamela venne l'idea di provare a farla uscire come studentessa col bando dell'Università di Padova. Ma Aziza non aveva passaporto né una certificazione di lingua inglese fondamentale per l'ingresso universitario, né c'erano più ambasciate per rilascio visti. La più vicina era Teheran, e qui, con l'organizzazione di Pamela, la ragazza è arrivata assieme al fratello: uscire accompagnata da un uomo, sul suo passaporto, era possibile. Nel frattempo, anche l'Iran era diventato Paese con limitazioni politiche internazionali, e le documentazioni richieste per entrare in Italia risultavano di difficile e lunga realizzazione. Altrettanto difficile, per la chiusura politica ed economica dell'Iran, è stata la possibilità di inviar loro il denaro per mantenerli; Pamela ha raccontato che per un caso assolutamente fortuito (ha conosciuto un traduttore di farsi) vi è riuscita, dopo aver fatto rete e bussato a tutte le porte . L'Ambasciata italiana inoltre esigeva certezze sulla possibilità di mantenimento in Italia della ragazza, e Aziza non era neanche la prima in lista…… Qui è arrivata un po' fortuna ed anche la conoscenza di Pamela con Geneviève, una Soroptimista. Da qui il coinvolgimento del Club di Geneviève, Bassano del Grappa, ed un nuovo appello ai Club del Triveneto (questa volta su un nome specifico, su una situazione specifica), che si sono prontamente attivati . E insieme al significativo importo dell'Action Fund ottenuto dalla nostra Federazione Europea (a cui questa iniziativa era stata presentata seguendo le procedure interne) hanno garantito l'attuale fabbisogno.

Da Geneviève un appello a tutte le Socie d'Italia: stiamo partendo con la raccolta per il terzo anno di sostegno: ci volete aiutare?

E poi, ecco Aziza rivolgersi a tutte noi, rispondendo timidamente alle domande che Pamela le rivolge: un grazie dal profondo del cuore a Pamela, a Geneviève ed a tutte le Soroptimiste che hanno permesso che la sua vita cambiasse, che per lei vi fosse una seconda chance. Le ragazze, le donne, in Afghanistan hanno perso tutti i diritti, sono milioni, e tra queste, le sue amiche e le persone a lei più care, ma spera che in qualche modo possano continuare a studiare. Le manca la sua famiglia, i suoi genitori, ma sapere che lei è al sicuro e sta “crescendo” è per loro fonte di speranza e positività.

Pamela Ferlin ha raccontato l'esperienza questa sua esperienza nel libro “In questa notte afghana”

Articoli dei Soroptimist Club:

>> Club Padova:https://www.soroptimist.it/club/padova/progetti-di-club/adottiamo-una-studentessa-afgana-43330/

>> Club Bassano del Grappa:https://www.soroptimist.it/club/bassano-del-grappa/progetti-di-club/adottiamo-aziza-48032/; https://www.soroptimist.it/club/bassano-del-grappa/progetti-di-club/incontro-d-estate-48874/

Per ulteriore informazione: 

>> anche il Soroptimist Club Trento ha sostenuto gli studi magistrali di una Ragazza Afghana accolta dall'Università di Trento (che propone anch'essa Borse per “Student at Risk”); ecco l'articolo del Club: https://www.soroptimist.it/club/trento/progetti-di-club/il-club-incontra-l-ingegnera-afghana-azada-48211/


Cristina Bagnasco Coordinamento Comunicazione Unione

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